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Dimentichiamoci del Razgatlioglu che vinceva in scioltezza. Quest’anno la storia è differente. Il campione del mondo è costantemente in balia della sua M1000RR, ed è costretto a guidare sempre al limite per provare a tenere il ritmo di un velocissimo Nicolo Bulega. Anche in Gara2 il campione del mondo ha dovuto accontentarsi del secondo posto, dietro al rivale italiano. Se nel 2024 il turco aveva dimostrato la sua superiorità, oggi dice di dover guidare una BMW ben diversa rispetto a quella con cui aveva vinto tredici gare consecutive (diciotto in stagione). Toprak ribadisce che il pacchetto tecnico è stato completamente cambiato per via del nuovo regolamento, e che il telaio che utilizza non è lo stesso della passata stagione. Di conseguenza le sue sensazioni in sella sono molto diverse, così come lo sarà questo mondiale. Dopo quattro round completati su un totale di dodici, possiamo tracciare un primo bilancio e dire che sarà una lotta a due sino alla fine. E i protagonisti di questo duello sono ovviamente Bulega e Razgatlioglu.
Come è andata oggi?
“Meglio rispetto a ieri, sono riuscito a lottare con Nicolò per qualche giro. Poi la mia gomma posteriore ha cominciato ad usurarsi ed a scivolare. Un punto a favore della Ducati è senza dubbio la sua accelerazione. La mia BMW in curva non si comporta come vorrei, facevo molta fatica ad affrontare la prima curva. Ho più problemi anche a fermarla rispetto allo scorso anno. Poi c’è da dire del traction control, che non mi sembra funzioni in maniera ottimale. Quando ero nelle condizioni di accelerare bene, il posteriore perdeva aderenza”.
Quindi, non siete riusciti ad apportare alla moto i miglioramenti tecnici di cui parlavi ieri?
“Io ho spinto sempre al massimo ed ero continuamente al limite perché il potenziale di questa moto è diverso rispetto al 2024. Provavo a guadagnare in frenata, poi perdevo terreno in uscita dalle curve. Però voglio pensare solo a fare del mio meglio anche in queste condizioni, con il nuovo pacchetto che abbiamo quest’anno, e migliorare round dopo round”.
Rispetto ad Assen, pensi che la tua moto sia diversa?
“Qui si comportava meglio per via delle curve lente, ma in quelle lunghe come la numero 9 continuo a guidare con difficoltà. Questo discorso varia da circuito a circuito. A Most, sede della prossima tappa, normalmente sono veloce. L’anno scorso li ho vinto tutte e tre le gare”.
Nella Superpole Race in molti si aspettavano che tu attaccassi Bulega nei primi giri, ma questo non è successo.
“In effetti avrei voluto attaccare Nicolò e lottare con lui per la vittoria ma con pochi giri a disposizione per poter uscire sufficientemente veloce da alcune curve, in modo da poter restare con lui, ho dovuto cambiare le traiettorie. Però questo alla fine non ha pagato perché non sono mai riuscito ad essergli così vicino da poter tentare un sorpasso”.