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Un primo sguardo alla stagione 2025 del WorldSBK rivela un percorso a fasi alterne per Andrea Iannone, in sella alla Ducati Panigale V4R del Team Pata Go Eleven per il secondo anno consecutivo. Se nel round inaugurale di Phillip Island il pilota di Vasto aveva mostrato una buona velocità, nel proseguo della stagione in Portogallo e in Olanda le cose sono andate diversamente. In sei gare, si contano ben tre ritiri e neanche una top 3. Non esattamente quello che ci si aspettava, considerando la sua brillante performance iniziale. Non dimentichiamoci poi che il 2025 non è più la sua stagione di apprendistato in SBK.
Il campionato è iniziato in maniera incoraggiante in Australia, dove l’italiano è stato autore di una prestazione solida. Dopo il sesto posto ottenuto in Gara1, Iannone ha dimostrato di essere nelle condizioni di lottare per il podio anche nella Superpole Race, nella quale è arrivato secondo. Lo zero di Gara2 è stata l’unica nota stonata del weekend.
Ma nei due round successivi questo esordio promettente sembrava già un ricordo lontano. A Portimao l’italiano non è andato oltre il settimo posto del sabato, conquistando solo nove punti complessivi. Il ritiro di Gara2 è l’immagine del suo fine settimana complicato. In quella occasione Iannone è stato punito con un ridethrough per non aver scontato in tempo la penalità che gli era stata assegnata dopo una partenza anticipata, e a quel punto ha deciso di alzare bandiera bianca.
In Olanda è andata ancora peggio. Il round di Assen è cominciato in salita a causa di una pesante scivolata avvenuta dopo che si era conclusa la Superpole, nella quale la moto numero 29 ha riportato danni molto importanti. Questo episodio non ha di certo giovato, incidendo negativamente sul suo ritmo. Tant’è che in Gara1 l’alfiere del team Go Eleven è caduto, abbandonando la corsa e ritirandosi anche in Superpole Race. Una magra consolazione è arrivata con la nona posizione di Gara2, il che si traduce in due zeri e soli sette punti raccolti in tre gare.
Sappiamo che non sono questi i risultati a cui ambisce.
Iannone può però guardare con fiducia alla prossima imminente tappa italiana di Cremona, che per lui rappresenta un bivio. Nonostante arrivi da tempi difficili, è anche vero che i risultati australiani ci suggeriscono che il potenziale per competere nelle posizioni di vertice c’è. Il fattore “gara di casa” potrebbe rappresentare un elemento chiave per il trentacinquenne. Correre davanti al proprio pubblico, si sa, da una spinta emotiva maggiore che lo può aiutare a ritrovare le sensazioni positive di inizio anno. Allora, il suo obiettivo non può che essere quello di replicare il terzo posto del 2024 per invertire la tendenza di questo inizio di stagione. A Cremona i precedenti gli sorridono e dimostrano che può essere protagonista in tutte e tre le gare, dato che al di là del risultato finale lo scorso anno dimostrò di avere una confidenza notevole tra i cordoli del tracciato lombardo. È anche vero che a nessun pilota farebbe bene subire un lungo stop dalle competizioni come è capitato a lui, ma oramai sta affrontando il secondo anno in Superbike con una Panigale V4R e quindi non è più un debuttante che deve ambientarsi. Seppur non corra nel team ufficiale, guida pur sempre una Ducati, che è una moto certamente competitiva. Infatti, con il suo pacchetto è stato in grado addirittura di vincere (ad Aragon nel 2024), dimostrando di essere un outsider di lusso che lotta per le posizioni che contano quando ci sono le giuste condizioni, anche se ad oggi non è mai stato un reale contendente al titolo. È difficile che possa fare più di così, per le ragioni appena spiegate. Ma a Cremona potrà provare a cambiare la rotta della sua stagione, tornando ad essere il pilota che abbiamo visto in Australia.