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Un acciaccato ma per niente arrendevole Nicolò Bulega termina il sabato di Most con un prezioso secondo posto. Lo definiamo prezioso perché questo risultato rappresenta in maniera evidente la maturità del pilota romagnolo. Bulega ha inizialmente preso le redini della corsa davanti a Toprak, l’assoluto favorito alla vittoria finale, ma presto è stato superato dal rivale turco ed allora ha brillantemente gestito il proprio secondo posto sino al traguardo, accettando il fatto che oggi Razgatlioglu avesse un ritmo più veloce del suo.
Questa medaglia d’argento vale molto, anche perché il pilota numero 11 è stato capace di conquistarla in una condizione fisica non perfetta. Cadendo nelle FP1 di ieri Nicolò ha subito un forte colpo soprattutto alla caviglia destra e al ginocchio sinistro. Questo ha sicuramente influito sulla sua velocità, rendendo la lotta con Toprak più insidiosa, anche se il romagnolo ha ammesso che qui il campione del mondo è il più forte di tutti. Una grande dimostrazione di intelligenza sportiva che da un’ulteriore prova della sua maturità.
Qual è il tuo bilancio a fine giornata?
“Oggi non è stato semplice. Dopo la caduta di ieri non ero sicuro di essere nelle condizioni di guidare bene e di essere veloce. Viste queste premesse, posso essere molto felice di questo secondo posto”.
Come ti sei sentito durante la gara?
“Fisicamente non sono ancora al 100%. All’inizio mi sono messo davanti e ho provato ad imporre il mio passo per creare distacco soprattutto rispetto al terzo. Questo perché sapevo che sarebbe stato molto difficile battere Toprak., Infatti non sono riuscito a stargli vicino quando mi ha superato. Lui qui a Most è sempre molto veloce e anche oggi lo ha dimostrato. Ho portato a casa il miglior risultato possibile, anche rispetto a quelle che erano le mie condizioni fisiche”.
Pensi che il brutto colpo che hai preso ieri abbia influito sulla tua gara di oggi?
“Non direi. Senza la caduta avrei potuto essere un poco più veloce, ma dubito che sarebbe bastato per lottare con Razgatlioglu”.
Per le gare di domani hai pensato ad una strategia precisa per provare a vincere, o pensi che andrà come oggi?
“Dovrò vedere come starò domani. Spero di sentirmi meglio. E poi devo capire come essere più pulito nella guida in alcuni punti della pista, perché ci sono curve nelle quali non riesco ad essere naturale come vorrei e devo lottare con la mia moto. Insomma, il risultato dipende da una combinazione di fattori”
Rispetto alle limitazioni del flusso subite dalla Ducati, hai sentito la V4R diversa nella fase di accelerazione?
“In generale sento che la moto si imbizzarrisce di più ed è più nervosa quando cambio le marce. Questo fa si che sia meno stabile in alcune curve. Qui a Most soffriamo molto per quanto riguarda questo aspetto, ma proveremo certamente a migliorare”.
Questa penalizzazione è stata inflitta a Ducati e BMW per livellare le prestazioni del campionato. Pensi sia la scelta giusta?
“Se l’obiettivo è di bilanciare le prestazioni generali, allora alla prova dei fatti non è la maniera giusta di farlo. Questo perché al momento siamo costantemente noi della Ducati e la BMW a battagliare per la vittoria, nonostante queste limitazioni”.