È ancora il riferimento tra le Scrambler? Il nostro TEST della Triumph 900 m.y. 2026 [VIDEO]

Nuova generazione per la Scrambler 900 nel 2026 con più elettronica e ciclistica migliorata. L'abbiamo provata in California, laddove nacque la leggenda dello scrambler, per sentirci un po' come Steve McQueen. Ecco come va davvero la più versatile della gamma Modern Classic Triumph
24 dicembre 2025

Triumph ha scelto un luogo simbolico per farci incontrare per la prima volta con la Scrambler 900 model year 2026. Siamo nella contea di Riverside, nel sud della California, a poche curve dalla cittadina di Lake Elsinore e teatro delle leggendarie gare di off-road immortalate in "On Any Sunday" con Steve McQueen. Il "re del cool" si sa era un grande appassionato delle bicilindriche inglesi e questo è sicuramente il contesto perfetto per una moto che rappresenta l'essenza dello scrambler moderno, capace di unire stile vintage e tecnologia contemporanea. E per farci sentire - anche se lontanamente - un po' come lui.

Ad onor del vero però non è la prima volta che vediamo la nuova generazione della Scrambler. Presentata all'EICMA 2025 di Milano, la 900 è stata profondamente rinnovata seguendo ad un anno di distanza l'evoluzione della sorella Speed Twin. Non si tratta di un semplice restyling, ma di un cambiamento importante sia fuori sia dentro, con un riguardo particolare di ciclistica ed elettronica. Il motore resta il punto fermo, ma intorno cambia praticamente tutto: basterà a mantenerne intatto lo stile e il gusto che l'hanno resa uno dei modelli più rappresentativi non solo per Triumph ma per tutta la categoria?

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Come cambia la Scrambler 900?

Come anticipato, al centro ritroviamo sempre lui, il leggendario bicilindrico parallelo frontemarcia da 900cc raffreddato a liquido, capace di erogare 65 CV e 80 Nm di coppia già a poco più di 3.000 giri. Un motore che dal 2016 non ha mai tradito le aspettative e che ora rispetta la normativa Euro 5 Plus senza perdere nulla del suo carattere "hi-torque".

Le novità maggiori riguardano però tutto il resto. Il telaietto posteriore è stato ridisegnato, più largo per accogliere una sella più confortevole e spaziosa, realizzata in materiale elasticizzato di alta qualità e pelle sui fianchi. Anche il forcellone è nuovo, in alluminio come quello della Speed Twin 900, più leggero e lo si nota per la colorazione argentea.

La ciclistica fa un netto salto di qualità: forcella a steli rovesciati Showa da 43 mm di diametro e 120mm di escursione con foderi dorati e non regolabile all'anteriore, coppia di ammortizzatori Showa piggy-back regolabili nel precarico al posteriore. L'impianto frenante si aggiorna con pinza ad attacco radiale su disco da 330mm anteriore.

Sul fronte elettronico arriva la piattaforma IMU che introduce ABS cornering e traction control, oltre a tre riding mode: Road, Rain e la nuova modalità Off-Road che disinserisce l'ABS posteriore. La strumentazione è mutuata dalla famiglia Trident, con display TFT che supporta la navigazione turn-by-turn tramite collegamento smartphone. Non manca una pratica presa USB-C sul lato sinistro.

Esteticamente il design si fa più moderno: carter motore con spigoli più decisi, scarichi alti doppi ridisegnati, fianchetti laterali con inserti in alluminio spazzolato, serbatoio con maggiore svasatura laterale. Il risultato è una moto che resta immediatamente riconoscibile ma appare decisamente più contemporanea, con un'attenzione maniacale alla pulizia delle linee e alla qualità costruttiva che fa sempre piacere ritrovare.

Come va?

Sarà una suggestione, ma la prima sensazione in sella è di maggior comfort rispetto al passato. La sella, più accogliente nonostante appaia meno imbottita, e l'altezza da terra di 79 cm permettono la classica posizione da scrambler con gomiti aperti e ginocchia leggermente divaricate (soprattutto a destra...).

Il bicilindrico da 900cc conferma tutto il suo carattere: coppia disponibile da subito, erogazione gustosa e quel sound inconfondibile che ti strappa un sorriso ad ogni riapertura del gas. Il cambio è netto negli innesti, anche se manca ancora la sesta marcia che avrebbe reso più confortevoli i trasferimenti autostradali.

La vera rivelazione è laddove ce l'aspettavamo, ovvero la nuova ciclistica. La forcella anteriore è molto più sostenuta, non affonda in frenata e comunica precisione. Gli ammortizzatori posteriori tendono a essere un po' secchi sullo sconnesso, ma nel complesso il comportamento su strada è migliorato, più solido e preciso. Il forcellone e i cerchi a raggi più leggeri favoriscono i cambi di direzione rapidi.

Nel misto stretto la Scrambler 900 esprime il meglio di sé: coppia ai bassi, agilità e un avantreno stabile che ispira fiducia. L'ABS cornering si fa sentire quando si pinza in piega, ma il feeling generale è di alta qualità. La modalità Off-Road permette di divertirsi sullo sterrato, anche se questa moto non nasce per le corse ma per essere versatile e piacevole.

I consumi si attestano intorno ai 20-22 km/l, con un serbatoio da 12 litri che garantisce un'autonomia di circa 250 km.

Cosa ci è piaciuto (e cosa no)

I punti di forza della nuova Scrambler 900 sono evidenti: la ciclistica è decisamente più solida, con una forcella che comunica molto di più e un comparto frenante migliorato. L'avantreno è più stabile e preciso, la moto è più svelta nei cambi di direzione grazie al peso ridotto. La sella offre maggior comfort e la nuova elettronica, seppur utilizzata principalmente in modalità Road, aggiunge sicurezza e versatilità.

Sul fronte dei difetti, il calore dello scarico si fa sentire ancora con il doppio terminale spesso a contatto con la gamba. Non un tormento, perché di paratie ce ne sono tante, ma in estate potrebbe dare un po' fastidio. Gli ammortizzatori posteriori hanno una risposta un po' troppo secca sullo sconnesso. Infine, l'angolo di sterzo potrebbe essere più ampio per favorire ulteriormente la manovrabilità a bassa velocità: ci sembra un po' un controsenso infatti che abbia meno raggio sterzante della sorella T100.

Resta un prodotto azzeccatissimo, che conferma la Scrambler 900 come la più versatile della gamma Bonneville.

Pro e Contro

Pro

  • Motore ai bassi giri sempre bellissimo e con un sound inconfondibile
  • Elevata qualità percepita
  • Avantreno più preciso

Contro

  • Calore dagli scarichi piuttosto inevitabile
  • Ammortizzatori posteriori un po' secchi sulle asperità
  • Il raggio di sterzo potrebbe essere maggiore

Conclusione

Amanti delle Scrambler Triumph potete stare tranquilli: ad Hinckley hanno mantenuto fede al progetto originario aggiungendo solo un pizzico di modernità. Il mix tra stile iconico, tecnologia moderna e comportamento dinamico migliorato ri-attualizza questa evergreen. Il motore resta un punto di riferimento per carattere ed erogazione e assieme allo stile è il principale motivo d'acquisto, mentre la ciclistica fa un salto di qualità importante e la rende ancora più versatile.

Il prezzo di 11.995 euro è importante e la posiziona al di sopra delle principali concorrenti, posto dove in effetti già si trovava. La giustificazione si trova nella qualità costruttiva e nelle dotazioni e non solo nel brand. Certo che oggi le alternative per risparmiare non mancano... Dalla sua, però, questa Scrambler 900 ha in qualche modo la garanzia di una moto fatta per durare nel tempo e da sempre con una elevata tenuta dell'usato. Per chi cerca una moto dal carattere scrambler autentico, capace di divertire tanto su asfalto quanto su sterrato leggero, la Scrambler 900 my 2026 rimane un riferimento importante.

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Triumph Scrambler 900 (2026)
Triumph

Triumph
Via R. Morandi, 27/B
20090 Segrate (MI) - Italia
02 84130994
stefano.nizzola@triumph.co.uk
https://www.triumphmotorcycles.it

  • Prezzo 11.995 €
  • Cilindrata 900 cc
  • Potenza 65 cv
  • Peso 221 kg
  • Sella 790 mm
  • Serbatoio 12 lt
Triumph

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