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Oggi Alvaro Bautista è stato in grado di raddrizzare un fine settimana che era partito male sin dal venerdì. Il suo terzo posto di Gara1 cancella in qualche modo la tripla scivolata di cui è stato vittima nelle prove libere. Non solo per il risultato in sé, ma anche e soprattutto perché lo spagnolo ha compreso quale fosse il problema tecnico che lo ha portato a cadere. I chilometri percorsi nelle sessioni odierne, compresa la gara, gli hanno permesso di acquisire dati importanti sul comportamento della sua V4R. Ma il ritmo di Bulega e Razgatlioglu rimane inarrivabile e la nostra percezione è che questo terzo posto rifletta quelle che sono le sue attuali potenzialità.
Sei soddisfatto della tua giornata?
“Sicuramente sono soddisfatto, viste le tre scivolate di ieri. Fortunatamente abbiamo trovato il problema tecnico per il quale sono caduto e quindi ci siamo concentrati nel ritrovare delle sensazioni positive in sella. Il fulcro è stato quello di studiare il comportamento della gomma dopo almeno dieci giri, in ottica della distanza di gara. Ieri non ci ero riuscito perché sono finito a terra più volte”.
E in gara come è andata?
“Sono partito bene ma all’inizio ho riscontrato qualche problema nel guidare la moto con il serbatoio pieno. Pian piano la mia guida è migliorata, ma a quel punto Toprak e Bulega erano già troppo distanti da me. Così ho preso vantaggio rispetto al gruppo degli inseguitori, pensando solo a terminare questa gara. Era decisamente importante, per ripartire in maniera decisa dopo le difficoltà di ieri. Se siete curiosi di sapere cosa è successo alla mia moto, vi consiglio di chiedere ai tecnici. Non sono la persona giusta per rispondere a questa domanda”.
Quali sono le tue aspettative per domani?
“Penso che Toprak e Bulega mantengano il livello che hanno dimostrato di poter raggiungere. Le due gare saranno di nuovo una questione tra loro due. I distacchi nelle prove sono più contenuti tra i primi piloti, ma loro sono molto bravi a fare la differenza anche nella lunga distanza. Il mio obiettivo più ambizioso è battere il numero 1, per essere il pilota più forte della griglia”.
A proposito del numero 1, lasceresti la Superbike se fossi in lui?
“Io non lo farei. Ho già corso con i prototipi, è una esperienza che ho già vissuto. Qui lui è un leader, è il campione del mondo, mentre se va in MotoGP e ad esempio chiude una gara al quinto posto quasi non viene considerato. Però capisco che lui voglia fare questo salto, dato che non ha mai corso una gara in MotoGP ed è naturale che si voglia confrontare con i piloti di quel campionato”.