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Alvaro Bautista ha concluso il week end di Donington nella migliore maniera possibile, arrivando terzo in Gara2, ad una manciata di decimi dal proprio compagno di squadra Nicolò Bulega. Bautista è riuscito a trovare un ottimo ritmo nella seconda parte della corsa, anche se una sbavatura a due giri dalla fine non gli ha permesso di tentare un sorpasso ai danni dell’italiano. A fine giornata, lo spagnolo non ha perso l’occasione per ribadire la sua posizione circa le regole con le quali FIM e Dorna intendono equilibrare le prestazioni delle moto nel campionato. Bautista non è d’accordo con i metodi utilizzati ed è convinto di poter essere più veloce, in condizioni normali.
“In passato la FIM ha provato ad equilibrare il campionato riducendo le prestazioni della mia moto, ma lavorando sodo siamo riusciti a continuare a lottare per la vittoria. Il porblema arriva quando si penalizza un solo pilota e non la moto. Questa regola del peso minimo non ha senso, e togliendola i piloti che lottano per la vittoria potrebbero essere tre. In passato avevo molti problemi nei primi giri di una gara, perché non riuscivo ad andare in testa e ad accumulare del vantaggio. Nelle gare lunghe potevo lottare nei primi giri e dopo metà gara riuscivo a fare la differenza, sfruttando l’energia del mio corpo e le gomme, che riuscivo a gestire molto bene. Anche la moto era più leggera in quel momento, con meno benzina rispetto all’inizio, e più facile da spostare per me. Oggi è successo proprio questo. La forza laterale era più forte della deportanza per me qui a Donington, soprattutto nelle curve, ma nella seconda fase della gara ho potuto correre con il ritmo dei primi due. Ho scelto di montare la gomma SC0 perché dura di più rispetto alla SCX ed io avevo bisogno di una gomma ancora performante una volta che la mia moto si fosse alleggerita. Ho giocato così le mie carte. Comunque, sarebbe una buona idea quella di lasciare tutti i piloti nelle stesse condizioni di guida, in modo che possiamo correre nella migliore maniera possibile, a seconda della nostra conformazione fisica”.
Oggi hai anche corso un rischio nel finale.
“A due giri dalla fine, ho commesso un errore alla Fogarty Esses perché volevo avvicinarmi a Bulega il più possibile. Ho frenato troppo forte e sono andato lungo, fuori dalla traiettoria. Così ho perso circa tre decimi di secondo, proprio quelli che mi sarebbero serviti per provare a superarlo. In ogni caso sono contento, perché sono arrivato terzo per un paio di decimi e non con dieci secondi di ritardo. Sono più felice per questo gap ridotto che per la mia posizione effettiva”.
Eravate molto vicini all’ultima curva.
“L’ultima curva è particolare perché non la vedi, quindi devi frenare solo in base al tuo riferimento. Vedi la curva solo mentre la stai affrontando. Nicolò sapeva che io ero proprio dietro di lui ed ha chiuso molto bene la traiettoria. Ma sono comunque felice per questa performance. Penso di poter lottare per un risultato migliore, ma sto ottenendo il massimo considerando la situazione in cui mi trovo”.
Pensi di aiutare Nicolò nella lotta al titolo, in caso di necessità?
“Non lo so. Ho delle ragioni per aiutarlo ed altre per non farlo…chi lo sa. Magari deciderò in queste due settimane che ci separano dal prossimo round in Ungheria. Quello che so è che voglio finire le gare nella migliore maniera possibile, visto che sto lottando per il terzo posto in campionato”.
Ci sono delle novità sul tuo futuro?
“Sono abbastanza tranquillo, perché sto dando il massimo ed i miei risultati sono buoni, anche se non sono nella stessa situazione dei miei avversari. So di poter essere veloce, nonostante questa penalizzazione, ma per essere al livello dei primi due devo poter disporre delle stesse armi”.
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