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Ha perso una battaglia ma non certo la guerra. Toprak non è arrabbiato e non appare nemmeno preoccupato. Su questa pista si aspettava una Ducati e un Bulega fortissimi e alla fine è contento di aver vinto almeno Gara1. Per la prima volta parla del campionato e punta forte sull’Estoril, una pista che si addice al suo stile di guida e dove l’anno scorso ha vinto entrambe le gare lunghe lasciando a Bulega la sprint. Il fenomeno turco ha commentato anche la vittoria di marc Marquez che ha definito una leggenda della MotoGP, ma non è caduto nel tranello che gli ho teso chiedendogli se il prossimo anno potrà lottare in pista con il suo idolo. Troppo presto, ma in futuro chissà…
Cosa è successo al settimo giro alla curva sette?
Ho fatto la curva sette assieme a Bulega, ma il freno motore non è intervenuto come in precedenza. Ho sentito la ruota posteriore che spingeva in avanti ed ho dovuto inserire la prima per rallentare. Non so cosa sia successo. Però anche se fossi rimasto con lui sino alla fine avrei comunque avuto poche possibilità di vincere, perché all’ultima curva Nicolò era più veloce e mi avrebbe superato.
In che cosa la sua moto era superiore alla tua?
La Ducati qui aveva più grip, un’elettronica migliore e un’eccellente accelerazione, specialmente nelle curve veloci. Ho sempre sostenuto che questo sia un circuito adatto alle Ducati, soprattutto perché la Panigale curva meglio della mia moto. Qui al Motorland ci sono curve veloci dalle quali la Ducati esce davvero forte, mentre la mia moto tende a scivolare. Nell’ultima curva non avevo nessuna possibilità di prevalere. Ho provato in ogni modo, con traiettorie larghe o più strette ma Bulega mi passava sempre con facilità. Era più veloce di me in tutto l’ultimo settore.
Porti a casa una vittoria e due secondi posti.
Nella Superpole Race abbiamo dato vita ad una bella lotta, mentre in Gara2 quando ero secondo ho avuto paura che anche Bautista mi potesse raggiungere. Per fortuna all’ultimo giro mi hanno segnalato che avevo un po di vantaggio ed ho potuto guidare più rilassato. Oggi era molto importante arrivare secondo, per il campionato.
La prossima sarà all’Estoril.
Si, vedremo come andrà all’Estoril, una pista che si adatta bene al mio stile di guida. Se riuscirò a vincere li allora probabilmente potrò vincere il campionato.
A parte la potenza del motore, quali erano i tuoi punti di forza e quali i punti deboli? E quelli di Bulega?
Solitamente per me è più facile frenare e fermare la moto rispetto alle Ducati, anche se qui al Motorland il mio freno motore non ha funzionato al meglio e spesso ho dovuto attaccarmi al freno anteriore. Il freno motore della Ducati invece è incredibile. In alcune staccate assieme a Nicolò ho pensato “ora non si ferma” invece grazie al suo freno motore lo poteva fare abbastanza facilmente. Inoltre lui è più veloce di me nei curvoni veloci. Qui lui aveva più grip e curvava con più facilità. Ci siamo superati in quasi tutte le curve, ma poi lui poi mi superava sempre nell’ultima, rendendo vani i miei sforzi. Io cercavo in tutti i modi di acquisire un poco di vantaggio che lui mi recuperava completamente prima del rettilineo finale. Ad ogni modo queste sono le corse. In alcuni circuiti vanno più forte alcune moto ed in altri circuite altre moto. Ad ogni modo qui quest’anno abbiamo raccolto più punti di quanti ne avevamo presi lo scorso anno e quindi va bene così. E ora andiamo all’Estoril.
Hai mandato un messaggio a Marc Marquez?
Si gli ho mandato un messaggio per congratularmi con lui e con la sua famiglia. Dopo tanti anni difficili ha vinto il titolo mondiale, dimostrando a tutti che anche dopo un infortunio così grave è riuscito a tornare ad essere il migliore. Sono molto contento per lui. E’ una leggenda della MotoGP.
Allora il prossimo anno sarà bello vedervi lottare.
“Uhm... non credo che sia possibile il prossimo anno, ma chissà che prima o poi non possa succedere”.