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Ciao a tutti! Ho sempre pensato che una pista abbandonata sia tra le cose più tristi del mondo. Qualcuno ha notizie recenti sulla situazione a Morano Po? In riva al fiume, sulla sponda sinistra opposta a Casale Monferrato, negli anni Settanta c’era una bella pistina che - fu la tesi che alla fine la cancellò - faceva troppo rumore.
Tre anni fa il terreno è stato acquistato da un privato che aveva progetti ambiziosi, e vedo sui social che dopo decenni di abbandono è stata almeno ripulita dal verde che l’aveva inghiottita. Sono affezionato a quel tracciato, allora ispirato in piccolo a Misano, dove ho pure vinto una garetta nella classe 250 junior anno ’74 e dove ci hanno girato alcune scene del film Ferrari di Michael Mann.
Intanto, un’altra pista ferma da anni è stata magnificamente rilanciata. La notizia della riapertura della famosa pista degli Oleandri a Taggia, dopo tanti anni di oblìo, è magnifica: perché quel tracciato era, per i kart e fin dai primi anni Novanta, un impianto amato anche da piloti famosi, come i fratelli Schumacher, Max Biaggi e tanti altri.
Era la più bella del ponente ligure, vicina al confine francese e appetibile anche per il Principato. E la cosa interessante è che adesso è “Pista Mandracci” e rende onore a Guido, pilota di kart e di moto che la volle allora e la creò con l’entusiasmo dei ragazzini.
Guido Mandracci era nostro amico ed è stato uno dei protagonisti degli anni Settanta: pilota ufficiale della Suzuki Italia, portò le prime RG quattro cilindri nel mondiale insieme a Findlay, corse tante stagioni da privato con le Yamaha di media cilindrata, si spinse fino all’Endurance e alle 24 Ore con la Guzzi e la Japauto.
Non era alto di statura, allora si diceva che i piloti dovevano essere fantini; Guido però era forte e robusto, si era lanciato sui kart e sulle moto insieme all’amico d’infanzia Vincenzo Novella, dalle gimkane nella piazza di Arma di Taggia alle prime salite e infine al mondiale. Sognatore come tanti della sua epoca. Vinse con Jack Findlay la 1000 Miglia di Imola nel ’73, andò a correre anche nel catino di Daytona con le 750.
Quando alla fine del ’75 appese il casco al chiodo, Guido tornò al vecchio amore dei kart e mise in piedi una scuderia. Non contento, adocchiò quella collina vicina all’uscita di Sanremo Est dell’autostrada dei Fiori, gli sembrò perfetta per una pista e si diede da fare con altri soci per disegnarla e crearla. La pista degli Oleandri. Schumi era diventato un amico di famiglia.
Madrina dell’inaugurazione, lo scorso 17 novembre, è stata la figlia di Guido: Giada Mandracci, che conosciamo soltanto via social ma che ci ricorda il padre per tanti aspetti, anche nella simpatia. Giada era una bambina quando il papà se ne andò nel 2000 per un infarto. Vediamo con piacere che le primissime recensioni sono entusiastiche: pista molto divertente, grip eccezionale sull’asciutto e sul bagnato, atmosfera bella e accogliente, bar ristorante curato nei minimi dettagli. Ci vogliono le belle notizie per rallegrare un po’ questi tempi così complicati.