Nico Cereghini: “Sicurezza stradale. Gli obiettivi europei sono irraggiungibili, occorre farsene una ragione e modificarli”

Nico Cereghini: “Sicurezza stradale. Gli obiettivi europei sono irraggiungibili, occorre farsene una ragione e modificarli”
Per rispettare il traguardo del 2030 (-50% delle vittime) bisognerebbe ridurre la mortalità del 6.7% all’anno. E invece anche nel 2024 siamo rimasti lontanissimi: appena il 2% in meno. Nel bilancio dello scorso anno è la Norvegia il Paese più virtuoso. L’Italia? Tra i peggiori e non stupisce
30 giugno 2025

Ciao a tutti! E’ una macabra contabilità, ma qualcuno deve pur farla, dal momento che l’Unione Europea ha fissato dei traguardi anno per anno in vista del 2030. Come sappiamo, l’obiettivo finale è la diminuzione del 50% delle vittime stradali e l’anno scorso i morti sulle strade europee sono stati esattamente 20.017, 55 al giorno, con una diminuzione di appena il 2% rispetto al 2023 e ben al di sotto del 6,7% annuo necessario.

Come sono andate le cose in Italia? Siamo a fine giugno e mancano ancora i dati definitivi, che saranno diffusi da Aci e Istat tra qualche giorno. Vi terremo informati, ma le stime per il 2024, come riporta l’Asaps, indicano una diminuzione dei morti di appena lo 0,3%. Il tasso di mortalità italiano vale 51 per milione di abitanti, quando la media europea è 45. Nella riduzione della mortalità dell’ultimo decennio siamo al diciannovesimo posto tra i 27 Paesi della UE.

I dati sono poco confortanti perché troppo poco si fa, soprattutto in Italia. Interventi sulle strade, educazione stradale, campagne di sensibilizzazione: tutto con il contagocce. Mancano le risorse, questa è la verità, e anche la spinta a modernizzare il parco circolante - fattore determinante del progetto sicurezza - trova legittimamente un forte contrasto da parte di noi consumatori. Abbiamo i salari più bassi d’Europa…

Nel rapporto annuale PIN, scaricabile sul sito etsc.eu, la Norvegia è premiata come il Paese più virtuoso, il Paese più sicuro d’Europa sulle strade con soli 16 decessi per milione di abitanti, il tasso più basso della UE. Bella forza: la Norvegia è un Paese molto ricco, ha meno di sei milioni di abitanti con un reddito pro capite di 88.000 dollari l’anno contro il nostro di 39.000… Lassù c’è pure una cultura avanzata e c’è molto rigore, chi tra i lettori ha viaggiato in Norvegia sa con quale severità vengono puniti gli sconfinamenti anche minimi ai limiti di velocità.

In conclusione, l’ETSC (ente europeo sicurezza trasporti) ha lanciato un chiaro avvertimento a tutti i Paesi: “siamo lontanissimi dall’obiettivo del 2030!”. ETSC ha anche calcolato che dal 2014 ad oggi, con il miglioramento della sicurezza stradale, sono state salvate circa 23.800 vite con un risparmio di 60 miliardi di euro. Se si fosse rispettato il tasso di riduzione annuale del 6,7% le vite umane salvate sarebbero state 49.000 in più, con un beneficio sociale di 124 miliardi di euro.

E’ ormai evidente che il traguardo del 2030 non sarà raggiunto. Mancano soltanto cinque anni, tanto vale rivedere gli obiettivi finali e di conseguenza i piani annuali. Oltretutto, se non cambieranno le prospettive di crescita dei tanti Paesi europei in sofferenza -t ra i quali c’è l’Italia con il suo alto indice di povertà - sarà già un’impresa mantenere il pur deludente trend attuale.

Ascolta il podcast su
Naviga su Moto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Vedi anche