Tembaine Desert Rally 2025: in questo video vi raccontiamo la prima edizione della "Dakar" per ebike

Oltre 400 km tra dune, pietraie e paesaggi senza tempo per la prima vera edizione del rally raid su e-bike che ha messo alla prova corpo e mente di un centinaio di rider. Ecco com'è andata
7 dicembre 2025

Non è stata una gara. O meglio, non è stata solo una gara. Il Tembaine Desert Rally 2025 ha rappresentato qualcosa di più profondo: un viaggio dentro il deserto e dentro sé stessi. Sei tappe, oltre 400 chilometri di navigazione, e-bike spinte al limite tra sabbia e pietraie, batterie esaurite negli ultimi chilometri, errori di navigazione che si pagano cari. E poi le emozioni: quelle che salgono alla gola quando vedi le dune del Tembaine per la prima volta, quelle che ti stringono il petto quando arrivi al traguardo dopo aver creduto di non farcela.

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Dal gelo di Tatouine alle lacrime di Douz

La prima tappa ha subito fatto capire che il deserto tunisino non regala nulla: freddo pungente, vento teso e navigazione alla cieca tra le pietraie di Tatouine. Molti si sono persi, quasi tutti hanno sbagliato almeno un bivio. Era solo l'inizio.

La seconda giornata ha alzato l'asticella con una prova speciale lunga e tecnica fino all'oasi di Ksar Ghilane, dove il vento contrario ha costretto diversi rider a esaurire la batteria prima del traguardo e a raggiungere il campo "a muscolare".

Ma è stata la terza tappa a segnare il vero ingresso nel Sahara autentico: le dune del Parc di Jebil, tecniche e spietate, dove chi sa "ballare" sulla sabbia vince e chi perde i riferimenti si trova improvvisamente solo in mezzo all'immensità.

La quarta giornata è stata quella che tutti aspettavano: la tappa del Tembaine vero, quella dove il paesaggio cambia improvvisamente, dove la luce dorata accende la sabbia e il silenzio ti svuota i pensieri. Una tappa mistica, quasi spirituale, che ha toccato l'anima di tutti.

La quinta tappa ha messo a nudo le persone più che le bici: Teresa che a 60 anni si regala un sogno, Stefano Migliorini che dopo tre giorni fa la prima doccia calda, le donne che competono senza comfort e vincono davvero. Una giornata di storie umane più che di classifiche.

E poi l'ultima: le lacrime di gioia a Douz, gli abbracci, la consapevolezza di aver vissuto qualcosa che ti cambia dentro.

Abbiamo avuto la possibilità di raccontarvi il Tembaine Desert Rally giorno per giorno sul nostro sito e in questo video facciamo un riassunto grazie alle preziose testimonianze di chi ha partecipato. Potrete ascoltare le voci dei protagonisti: Daniele Braidot che vince la Rally senza aspettarselo, Alessandro Gambino che conquista la Desert e ammette che "nella sabbia vince sempre lei", Miguel Martinez che paga caro un errore di navigazione, Marco Melandri che "esplode" nel sabbione ma sorride perché "sono i momenti più duri quelli che ricordi di più".

Sentirete Teresa Bragaglia dire "sono orgogliosa di me come mai prima", James Shirley raccontare come "ballare sulle dune" dopo essere arrivato dalla Liguria in bici, Gioele Meoni portare avanti l'eredità del padre leggendario con grinta e umiltà.

E poi le parole di Alessandro Bettini, CEO del Tembaine: "Le persone piangono dalla gioia: questo significa che abbiamo raggiunto l'obiettivo."

Oltre ai pedali

Il Tembaine Desert Rally è anche solidarietà: la cerimonia finale ha visto la consegna di defibrillatori all'ospedale di Douz e strumenti di lavoro per l'autonomia economica delle donne tunisine. Un ponte tra culture e comunità.

È anche sostenibilità: l'orto del Camp Abdelmoula, creato grazie a una trivellazione di 170 metri e pannelli solari, dimostra come l'ingegno umano possa creare vita nel deserto.

È tradizione: la cerimonia dei limoni piantati dai vincitori di ogni edizione, con Martinez 2024 e Pirazzoli 2025 che hanno dato il via a un rito destinato a durare nel tempo.

Let the desert set you free

Il video racconta tutto questo e molto altro: la fatica vera, quella che ti piega le gambe a metà tappa. La bellezza assoluta delle dune che cambiano colore con la luce. La camaraderie che si crea quando sei nel mezzo del nulla e capisci che sei parte di una tribù.

Il deserto tunisino ha accolto i rider, li ha messi alla prova, li ha fatti soffrire. E alla fine li ha cambiati. Perché come dice il motto dell'evento: "Let the desert set you free" - lascia che il deserto ti liberi.

Chi è entrato nel Sahara non ne è uscito uguale. E guardando il video, forse, capirete perché.

Il Tembaine vi aspetta nel 2026.

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