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Questo rally più che una gara sembra essere un viaggio dentro se stessi. La quinta tappa del Tembaine Desert Rally 2025 ha rappresentato una delle giornate più intense dal punto di vista umano ed emotivo. Non solo sport, non solo navigazione: oggi il deserto ha messo a nudo le persone, rivelando forza, fragilità, determinazione e un autentico spirito di adattamento.
A fare da scenario è stato lui, il Tembaine, il luogo che unisce autenticità e magia: qui il Sahara si apre in tutta la sua immensità, con dune altissime, silenzi assoluti e una luce che accende emozioni difficili da descrivere.
Teresa Bragaglia (#71) ha regalato la testimonianza più toccante: "La mia esperienza ciclistica era sulle piste di Roma. Per i miei 60 anni mi sono regalata questa avventura... e non pensavo di potermi emozionare così tanto. Il silenzio, le dune, l'arrivare ogni giorno al traguardo: sono orgogliosa di me come mai prima."
Stefano Migliorini (#57), leggenda della DH italiana, ex campione del mondo BMX con 10 titoli italiani, 3 Coppe del Mondo e fondatore del marchio THOK, vive un'esperienza agli antipodi del suo passato agonistico: "Per me questo non è solo una gara, ma una prova di vita. Qui il comfort è minimo, ti mette completamente a nudo. In gara scatta lo spirito agonistico, tanto che ho rotto pure il porta cellulare da quanto ero motivato! Dopo tre giorni oggi ho fatto la prima doccia calda... un vero lusso. Un complimento enorme alle donne: competere qui e poi affrontare il post-gara senza comfort... loro hanno vinto davvero."
Michela Renna (#93), debuttante assoluta nel mondo del fuoristrada, ha riscoperto sé stessa: "Un vortice di sensazioni che mi ha fatto tornare bambina. Ho messo alla prova i miei limiti e ho ritrovato la mia parte più spericolata."
Daniela Itri (#75) della Fitness Suite ha centrato l'essenza del Tembaine: "È emozionante misurarsi con tanti professionisti, ma la sfida più grande è con se stessi. Non mollare quando tutto sembra impossibile... arrivare a fine tappa è la prova che il possibile esiste."
Giacomo Vinci, che nella vita gestisce un negozio di moto e viene da una famiglia di piloti, ha vissuto un'avventura inaspettata: "Questa avventura la immaginavo... in moto. Ma Gigi Soldano me l'ha proposta in bici e ho accettato. Avevo paura della navigazione nel mezzo del deserto, perché era la prima volta. Ma dopo i primi giorni ho capito come orientarmi. Questa settimana ti fortifica: è un allenamento mentale più che fisico."
Nella Categoria Rally la quinta tappa ha premiato costanza, tecnica e capacità di leggere il terreno. A imporsi è stato Daniele Braidot, autore di una prova solida e brillante dall'inizio alla fine, che gli permette di consolidare la leadership della classifica generale.
Secondo posto per Miguel Martinez, che ha gestito al meglio le insidie del percorso mantenendo un ritmo altissimo. Terzo gradino del podio per Francesco Rento, preciso nella navigazione e abilissimo nell'amministrare le energie nei tratti più sabbiosi.
Nella Categoria Desert la firma di giornata è ancora quella di James Shirley, capace ancora una volta di far valere la sua grande abilità di guida in condizioni estreme. Al secondo posto si piazza Alessandro Gambino, sempre più protagonista di questa edizione grazie alla sua regolarità impressionante.
Chiude in terza posizione Andrea Garibbo, autore di una tappa intelligente e ben controllata, nonostante la fatica accumulata nelle giornate precedenti.
La tappa si è conclusa con una cerimonia particolarmente solenne al Luxury Desert Camp. Il titolare Ahmed Abdelmoula ha dato il via a una tradizione destinata a diventare simbolica: ogni anno, il primo rider ad arrivare al camp avrà una targa dedicata e pianterà un albero di limoni.
Quest'anno hanno piantato Miguel Martinez, vincitore della tappa nel 2024, e Mirko Pirazzoli, vincitore 2025. Nei prossimi giorni alla base di ogni pianta verrà posta una targa 'Tembaine Desert Rally' riportante nome del rider e l'anno.
Ahmed ha raccontato la storia del Camp: cinque anni fa ha realizzato una trivellazione di 170 metri per portare acqua. Con pannelli solari e irrigazione, ha creato un orto tra le dune, da cui provengono tutte le verdure servite agli ospiti: pomodori, peperoni, rape e molto altro. Un'oasi che dimostra come la sostenibilità vive grazie all'ingegno umano e alla forza del Sahara.
La quinta tappa ha mostrato il lato più autentico del Tembaine Desert Rally: un mix di sofferenza, bellezza, introspezione e potenza emotiva. Più che una gara, un percorso dentro sé stessi, accompagnati dal respiro del deserto.
Domani il Sahara ci aspetta di nuovo. E, come sempre, deciderà lui.