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Dopo pietraie e hammada, il Tembaine Desert Rally 2025 è entrato nel vivo della competizione con la terza tappa, quella che ha portato i partecipanti dall'oasi di Ksar Ghilane fino al suggestivo Parc di Jebil, nel cuore più autentico e spettacolare del deserto tunisino. Scenari immensi, dune tecniche e un contesto ambientale che ha messo alla prova concentrazione, resistenza e capacità di orientamento.
La giornata è stata complicata anche da una discrepanza tra il fettucciato predisposto dall'organizzazione e la traccia GPS rilasciata in precedenza. Il primo indicava un itinerario più lungo ma con un sand factor più gestibile, la seconda risultava più breve ma decisamente più tecnica e impegnativa. Una differenza che ha richiesto attenzione supplementare nella navigazione e nella gestione delle energie.
Nella Categoria Desert (e-bike limitate a 25 km/h, batterie fino a 1050 Wh) la tappa ha visto il trionfo di James Shirley, quello che ha raggiunto la Tunisia pedalando dalla Liguria e che continua a stupire: "Esperienza fantastica. Mi piace ballare sulle dune, soprattutto nelle sezioni tecniche dove molti erano costretti a camminare perché era difficile. Amo questo terreno e questa gara."
Secondo posto per Angelo Guiducci, che nonostante qualche problema tecnico nel finale mantiene la leadership della classifica generale: "Traccia OK. Ho avuto un po' di problemi nel finale perché mi si è spento un po' tutto. Nessun problema con la navigazione. La tappa mi è piaciuta molto."
Terzo Massimo De Bertolis, che ha raccontato tutta la difficoltà del vento tra le dune: "Il vento mi massacra: è incredibile, in mezzo alle dune ti giri un attimo e sei perso, non hai più riferimenti. Bisogna mantenere la calma, niente panico, e restare consapevoli di ciò che si sta facendo."
Con questi risultati, la classifica generale Desert vede ora Guiducci al comando, davanti ad Alessandro Gambino e allo stesso Shirley, che grazie alla vittoria odierna conquista il terzo gradino del podio provvisorio.
Nella Categoria Rally (e-bike senza limiti, batterie fino a 1600 Wh) la tappa è stata dominata da Daniele Braidot, che si conferma solidissimo sulle dune tunisine chiudendo davanti a Francesco Rento e Mirko Pirazzoli.
Nella generale, dopo tre giorni di gara, è ancora Braidot a guidare la classifica, seguito da Miguel Martinez e dallo stesso Pirazzoli, entrambi protagonisti di prestazioni molto solide.
Le voci "a caldo" dei partecipanti hanno restituito tutta la complessità e la durezza della tappa. Marco Melandri (#33) non ha usato giri di parole: "Ho fatto tutto in modalità eco fino alle prime dune, altrimenti sapevo che non sarei arrivato. Tappa bella bella, ma dura. Ho un male clamoroso."
Alessandro Da Re ha vissuto un'esperienza quasi mistica: "Un'altra gara tostissima per me. Ho quasi la nausea di queste dune maledette, ma quando sei perso in mezzo a questi scenari così remoti vai in pace col mondo. A tratti perdi anche la cognizione del luogo. La fatica è stata molto più grande di quanto immaginassi."
Stefano Migliorini ha sollevato una questione tecnica: "Se le tappe fossero un po' più corte potremmo usare meglio il motore", sottolineando come la gestione dell'autonomia diventi critica su percorsi così impegnativi.
Più ottimista Francesco Rento, che ha avuto l'incoraggiamento giusto al momento giusto: "Dopo le dune ho incontrato Mirko Pirazzoli che mi ha detto: 'Vai così tranquillo fino alla fine', e io ho pensato: che figata!"
La terza giornata (seconda tappa di gara più il prologo) ha rappresentato il vero ingresso nel deserto più autentico, quello che regala scenari mozzafiato e al tempo stesso mette a nudo ogni debolezza tecnica o fisica. Le dune del Parc di Jebil hanno rimescolato le carte, premiando chi sa "ballare" sulla sabbia e chi riesce a mantenere la calma quando i riferimenti spariscono.
Con tre tappe su sei completate, le classifiche iniziano a delinearsi ma restano ancora aperte. La carovana del Tembaine Desert Rally prosegue verso le prossime prove, con il deserto che si conferma protagonista assoluto: affascinante, crudele, magnetico.
Come sempre, non regala nulla. Ma ripaga con emozioni che non si dimenticano.