Tembaine Desert Rally 2025, quarto giorno: quando il Sahara ti cambia dentro

La tappa che tutti aspettavano: dal Café du Parc verso il cuore del deserto più autentico. Pirazzoli perfetto nella Rally, Gambino vince la Desert. Ma oltre i risultati, c'è un viaggio che tocca l'anima: "Chi entra qui dentro, non ne esce più uguale"
28 novembre 2025

Questa era la tappa che segretamente tutti aspettavano. Quella in cui il Tembaine si è finalmente mostrato in tutta la sua grandezza. Partiti dal suggestivo Café du Parc, i rider hanno pedalato verso una delle zone più celeberate del Sahara tunisino: un luogo che non è solo un punto geografico, ma un simbolo, un miraggio che per molti diventa rivelazione.

Una tappa profonda, emozionale, quasi mistica: il passaggio improvviso dal paesaggio pietroso alle dune morbide, la luce dorata che accende la sabbia, il vento che scolpisce i crinali e svuota i pensieri. Oggi, più che mai, il Tembaine Desert Rally ha dimostrato la sua essenza: non una gara, ma un viaggio dentro il deserto e dentro sé stessi.

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Categoria Rally: la tappa perfetta di Pirazzoli

Nella Categoria Rally il successo di giornata porta la firma di Mirko Pirazzoli (#10), autore di quella che lui stesso ha definito una prestazione impeccabile: "Per me quella di oggi era la gara ideale. Dopo pochi chilometri ho capito che sia io, fisicamente, sia la bici eravamo nelle condizioni giuste per puntare alla vittoria. Ho fatto una tappa attenta: nessun errore di navigazione, controllo degli avversari, gestione prima del fisico e poi della batteria. A 20 km dall'arrivo ho capito che potevo aumentare l'assistenza e giocarmi tutto: siamo rimasti in tre e sono riuscito a impormi nel finale. Una tappa davvero perfetta."

Seconda posizione per Francesco Rento, mentre Daniele Braidot completa il podio di giornata mantenendo comunque salde le mani sulla leadership della classifica generale.

Categoria Desert: Gambino si riprende la vetta

Nella Categoria Desert a imporsi è stato Alessandro Gambino, che torna al comando dopo una prova solida e intelligente. Secondo posto per Angelo Guiducci (#27), entusiasta della tappa: "Partenza in linea divertentissima! Le dune finali avevano un fascino incredibile. Per me, forse, è stata la tappa più bella di questa edizione."

Terzo gradino del podio per Massimo De Bertolis, costante e determinato come sempre.

Le voci dal Sahara: quando il deserto ti tocca l'anima

Le testimonianze dei partecipanti restituiscono tutta la profondità emotiva di questa giornata. Daniela Itri (#75), istruttrice di indoor cycling, si è commossa all'arrivo: "In sala creo atmosfere, paesaggi e musica... ma qui tutto è reale, tutto è amplificato. Pedalare nel nulla ti mette davanti alla tua forza, alle tue gambe e alla tua testa. Quando ho visto il Tembaine mi sono commossa: l'ho fatto anche per i miei allievi, per dimostrare che si può fare. Il segreto è testa, cuore e gambe."

Simone Mazzocco (#92), ciclista da strada, ha scoperto un mondo nuovo: "Strada e mountain bike sono mondi diversi... e qui lo sono ancora di più, perché i terreni cambiano continuamente: sabbia, asfalto, pietraie. È un'esperienza unica, ma bisogna arrivare preparati: tecnicamente ancora più che fisicamente."

Cristiano Paoluzzi, che viene dal surf e dal triathlon, ha raccontato l'avventura nella sua completezza: "Vengo da tanti Ironman... e sono qui per prepararmi all'ennesima sfida, ma anche per vivere un'avventura di coppia. È qualcosa che consiglio davvero: diverso, fuori dal normale. Dormire sulla sabbia, poi in una suite, mangiare una pizza piena di sabbia... è tutto parte dell'esperienza. È un viaggio che ti cambia."

Il Sahara profondo: dove serve pazienza

Jader Giraldi (#100) ha colto perfettamente lo spirito della navigazione nel deserto vero: "Questa tappa era fondamentale per la navigazione. I professionisti cercano di accorciare la traccia, ma il deserto va ascoltato: serve pazienza per trovare la strada giusta, che non è sempre quella più breve. Qui si entra nel Sahara profondo: dune alte, luce gialla, e quella sensazione di essere in un altro spazio-tempo."

La quarta tappa ha rappresentato anche un momento più gestibile dal punto di vista dell'autonomia energetica. Come ha spiegato Mazzocco: "Oggi la tappa non era la più difficile, complice il chilometraggio più contenuto e un sand factor basso. In molti tratti la batteria si è gestita bene."

La tappa del silenzio che parla

Quella di oggi non è stata solo una prova sportiva: è stata la tappa del silenzio che parla, delle emozioni che salgono alla gola, del Tembaine che si svela e rimane dentro. Il passaggio improvviso dalle pietraie alle dune morbide, la luce che cambia, il senso di immensità hanno creato un'esperienza che va oltre il concetto di competizione.

Il Sahara oggi ha stretto un patto con ogni rider: chi entra qui dentro, non ne esce più uguale. Con quattro tappe su sei completate, il Tembaine Desert Rally 2025 si avvia verso la fase conclusiva, ma la parte più autentica del viaggio è già compiuta.

Domani si riparte. Il viaggio nel deserto continua.

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