Ducati 1199 Panigale

Ducati 1199 Panigale
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Il 2012 per Ducati segna l'introduzione di una nuova generazione di moto ad alte prestazioni, come la 1199 Panigale, 1199 Panigale S e la 1199 Panigale S Tricolore
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7 novembre 2011


La presentazione. Milano, 7 novembre 2011

La presentazione della gamma Ducati 2012 si è svolta presso il Teatro Dal Verme di Milano, ed è stata anche l’occasione che ha permesso a Gabriele Del Torchio, Presidente di Ducati Motor Holding, di fare il punto della situazione, comunicando i dati relativi al mercato internazionale e i positivi risultati commerciali che l’azienda di Borgo Panigale ha ottenuto nel corso del 2011. Malgrado una condizione di mercato e di economia difficile in tutto il mondo Ducati prosegue la sua fase di crescita e di miglioramento, sia per quanto riguarda le quote di mercato che dei volumi di produzione e di vendita, a conferma della solidità dell’azienda che oggi più che mai si presenta ben strutturata e organizzata, pronta ad affrontare con serenità gli anni a venire.
“Il lavoro di questi ultimi anni, degli uomini e delle donne in Ducati, è stato premiato e i risultati che abbiamo presentato oggi confermano la bontà delle strategie avviate nel periodo 2007-2011. - ha detto Gabriele Del Torchio, Presidente Ducati, durante la conferenza – Grazie ad azioni incentrate sullo sviluppo del prodotto, investimenti crescenti e azioni rivolte a rendere sempre più amato e rispettato il brand Ducati in tutto il mondo, con soddisfazione possiamo affermare che il 2011 si appresta a diventare l’anno migliore nella storia Ducati. Circa 42.000 moto vendute con un fatturato prossimo ai 480 milioni di euro, rappresentano un incremento del 20% rispetto all’anno precedente, un traguardo importante che premia i nostri sforzi e la genialità dei nostri tecnici.
I pilastri delle nostre strategie continuano a basarsi sulla fedeltà alla nostra “mission”, ovvero di essere specialisti e leader di segmento nel settore delle motociclette sportive e nel contempo di lavorare, in maniera molto determinata, allo sviluppo di nuovi prodotti caratterizzati da elevate dosi di innovazione. Tutto questo ci ha permesso di presentarci per il 2012 con tante interessanti novità, tra cui la nuovissima 1199 Panigale, nuovo riferimento tra le supersportive. Sicuramente questo è il progetto più ambizioso da sempre della storia Ducati, che conferma l’eccellenza della nostra qualità emozionale, sempre più importante nell’attuale contesto competitivo, perfettamente coniugata con l’inconfondibile stile italiano delle nostre moto e le performance di riferimento, capaci di garantire al cliente una crescente godibilità e sicurezza nell’utilizzo su strada e in pista. Siamo particolarmente orgogliosi di aver realizzato una speciale versione “tricolore” di questa nuova moto. Un’occasione in più per festeggiare l’anniversario della nostra bandiera e confermare quel ruolo di “ambasciatori del made in Italy” di cui andiamo particolarmente fieri, celebrandolo con il prodotto che, in assoluto, esprime al meglio la nostra eccellenza tecnologica e stilistica.
Il mondo in questi 5 anni è cambiato, è cambiata  l'economia. In questi 5 anni abbiamo lavorato in un contesto non facile. Il mercato della moto, quello per noi di riferimento, ha persoil 51% in 5 anni. Nonostante questo Ducati punta a tornare ai numeriprecrisi e si avvia a chiudere un 2011 record, con 475 milioni di euro di fatturato e 42.800 moto vendute nel mondo. In Italia abbiamo perso il 3%, ma siamo cresciuti del 31% in Germania, del 12 in Francia, del 17%, del 44 in America. Su 100 moto prodotte a Borgo, 80 vanno all'estero. La forza della Ducati nei prossimi anni sarà sostenuta dalle vendite sui mercati asiatici e, come sempre, dai risultati di Ducati Corse. Per questo presentiamo oggi la 1199 Panigale, che prosegue la storia della Ducati in Superbike.”


Madrina d’eccezione per la versione “tricolore” della nuova Ducati 1199 Panigale è stata la bellissima attrice italiana Serena Autieri, appassionata di moto ma, soprattutto “ducatista”, ha voluto accompagnare questa moto nella sua prima apparizione in pubblico sul palco del Teatro Dal Verme, offrendo un abbinamento di eccellenza, fatto di fascino, personalità e bellezza tutta italiana.

Quindi è stata la volta di Claudio Domenicali, Direttore Generale Ducati Motor Holding, che è entrato in dettaglio sulle grandi novità Ducati per il MY 2012, dedicando particolare attenzione alla nuova ed attesissima supersportiva 1199 Panigale.
La 1199 Panigale rappresenta la nuova e più evoluta versione delle sportive costruite a Borgo Panigale, una storia di rosse bicilindriche che parte dal lontano 1988, rosse che tanti successi hanno raccolto nelle competizioni. – ha detto Claudio Domenicali, Direttore Generale Ducati, durante il suo intervento - Siamo di fronte a un salto generazionale, una rivoluzione della specie, che stabilisce nuovi limiti per la categoria. Il cuore desmodromico della moto, il nuovo motore Superquadro, è il bicilindrico più potente mai prodotto e rappresenta la base di un nuovo concetto di integrazione tra telaio e motore. Questo concetto permette alla 1199 Panigale di raggiungere un peso a secco di soli 164 Kg, per rendere la reattività e le sensazioni di guida più che mai simili a quelle delle versioni da gara. Ma la 1199 Panigale ha anche un’anima nascosta: grazie ad una nuova posizione di guida, alla gestione motore con ride by wire, ai sistemi ABS e controllo di trazione le emozioni che questa moto regala possono essere gustate in modo fruibile e sicuro.

Ducati 199 Panigale

Sviluppata nell'ambiente delle corse - dove la competitività è ovviamente altissima - e progettata per alzare ai massimi livelli le prestazioni, utilizza soluzioni innovative di derivazione Ducati Corse per rendere fruibile anche agli appassionati una tecnologia da Campioni del Mondo.

Il  Superquadro, il bicilindrico avanzato e potente, è ora parte integrante di un innovativo telaio monoscocca: insieme, consentono di raggiungere una potenza di 195 cv per 164 kg di peso a secco.
Alla base dei risultati ottenuti da Ducati con la 1199 Panigale ci sono il rapporto potenza/peso e il rapporto coppia/peso mai raggiunte per una moto di produzione.

Con un clic si attivano tre differenti Riding Mode che offrono altrettante combinazioni di  sette diverse tecnologie:  ABS sportivo di ultima generazione, Ducati Traction Control (DTC), Ducati Electronic Suspension (DES), Ducati Quick-Shift (DQS), il nuovo Engine Brake Control (EBC) Ducati di derivazione sportiva e il Ride-by-Wire (RbW), tutti programmati per fornire al  pilota un’assistenza elettronica caratterizzata da grande continuità. Perfino il  display TFT  a colori del dashboard  è concepito per adattarsi al Riding Mode selezionato.
Creata per la pista, educata alla strada, la nuova 1199 Panigale rappresenta una rivoluzione della specie, destinata ad influenzare l’intero segmento delle sportive.

Disponibile dall'inizio del 2012, la nuova moto sarà disponibile nelle versioni 1199 Panigale, 1199 Panigale S e 1199 Panigale S Tricolore.

Gli ingegneri e i progettisti della Superbike di ultima generazione avevano avuto carta bianca per creare la 1199 Panigale centrando due obiettivi: una riduzione del peso di 10kg e un incremento della potenza di 25CV. Ad animare ogni particolare, ogni misura, ogni decisione progettuale è stato un solo fine: la volontà di non scendere a compromessi e di  creare la Superbike
capace di offrire le più elevate prestazioni di sempre.

Battezzato "Panigale", il nuovo modello infrange la tradizione delle Superbike Ducati affiancando al numero che da sempre contraddistingue i modelli sportivi Ducati,  il nome del quartiere bolognese sede storica della Ducati, rafforzando così il legame con il territorio. In una parte d'Italia denominata Motor Valley, dove il mito delle corse e delle prestazioni scorre nelle vene di un popolo di appassionati, Ducati sottolinea la sua vocazione di ambasciatrice del Made in Italy e rende omaggio al suo paese natale, da oggi e per sempre racchiuso nel nome della sua ultima Superbike.

Ducati 1199 Panigale, nella versione base, costerà 19.190 Euro.

Stile


Il  proiettore anteriore bifaro orizzontale è vera parte integrante dei condotti di aspirazione frontali, conferendo alla nuova Superbike una vista anteriore racing. Se l'illuminazione della 1199 Panigale è caratterizzata da LED per le luci di posizione e lampade per i fari, le versioni 1199 Panigale S e Tricolore presentano invece un'illuminazione a LED integrale.
I doppi gruppi ottici posteriori a LED si avvolgono intorno agli sfoghi d’aria presenti nel gruppo sella-codone e, accendendosi, creano un suggestivo effetto guida luce, insieme alle luci stop.
Anche gli  indicatori di direzione posteriori ed anteriori sono a LED; questi ultimi integrati negli specchietti, così come integrata nel gruppo porta targa è la luce targa, anch’essa a LED.

I condotti di aspirazione anteriori alimentano per la maggior parte l'airbox, mentre un piccolo parzializzatore devia il flusso d'aria all'interno della carena per garantire anche l'efficace raffreddamento dell'elettronica di bordo. 
 

Ciclistica


La ciclistica della 1199 Panigale rappresenta un passo avanti coraggioso e innovativo compiuto da Ducati nel settore del design motociclistico: diversi componenti sono stati integrati per ricavarne un elemento unico, che migliora la postura del pilota perfezionando il triangolo ergonomico.
Sviluppata nell'ambiente delle corse, la struttura monoscocca, compatta, integra l’airbox contribuendo alla riduzione del peso complessivo di questa Superbike di ben 10kg, portandolo a 164 kg a secco.

La struttura monoscocca, fusa in alluminio per aumentarne le caratteristiche di resistenza, utilizza il motore Superquadro come elemento strutturale e contribuisce a ridurre di 5 kg il peso complessivo della nuova moto. Il telaio monoscocca è fissato direttamente alla testa del motore e, nella parte anteriore, alloggia due boccole in alluminio nelle quali, a loro volta, sono inseriti  i cuscinetti del cannotto di sterzo.
Oltre ad assolvere alla funzione classica di telaio,  il monoscocca funge anche da air-box (al suo interno sono infatti alloggiati, oltre al filtro dell’aria, i corpi farfallati ed il circuito carburante completo di iniettori), sfruttano il fondo del serbatoio in alluminio, alleggerito di 2,9kg rispetto a quello del 1198, come coperchio di chiusura.

Se per i cilindri è stata mantenuta la configurazione bicilindrica a L a 90° caratteristica di Ducati, la parte termica del nuovo motore è stata ruotata all'indietro di altri 6° intorno all'albero motore, consentire agli ingegneri di modificare l'equilibro dei pesi tra anteriore e posteriore. Ciò consente inoltre una geometria di sterzo con 24,5° di inclinazione del cannotto e 100 mm di avancorsa. Il nuovo forcellone monobraccio, interamente realizzato in fusioni d'alluminio, è fissato direttamente alla parte posteriore del motore ed è più lungo di 39 mm rispetto alla 1198, contribuendo ad incrementare l'interasse a 1.437 mm e portando la distribuzione dei pesi sulla 1199 Panigale dal 50/50 a 52% all'anteriore e 48% al posteriore per un pilota di media corporatura.

Con l'impianto di scarico ora riposizionato sotto il motore, il telaietto posteriore anch’esso fuso in lega di alluminio, è diventato più leggero e si fissa inoltre direttamente al motore Superquadro, mentre  il telaietto anteriore in magnesio è direttamente collegato alla monoscocca e fornisce un solido appoggio per il proiettore, il cruscotto e il cupolino.

Sospensioni


Nelle 1199 Panigale S e Tricolore  la tecnologia dei Riding Mode Ducati applicata alle regolazioni delle sospensioni, viene utilizzata per la prima volta su modelli Superbike: le due versioni sono infatti dotate del sistema DES (Ducati Electronic Suspension) di Öhlins sia all'anteriore che al posteriore. La  forcella anteriore Öhlins NIX30 da 43mm è regolabile elettronicamente in compressione ed estensione mentre la regolazione del precarico è manuale. Il pacchetto elettronico è completato da un ammortizzatore di sterzo regolabile.

La  sospensione posteriore Öhlins TTX36 utilizza  tecnologia a doppio tubo TTX per consentire la regolazione completamente separata del freno in compressione ed estensione riducendo il rischio di cavitazione in condizioni estreme. Il gruppo è interamente regolabile elettronicamente in compressione ed estensione mentre la regolazione del precarico molla è manuale. 
La  gestione delle regolazioni delle sospensioni elettroniche è possibile sia tramite i Riding Mode sviluppati dai piloti e collaudatori Ducati, sia in modalità indipendente, per consentire al pilota di personalizzare e salvare le proprie impostazioni. Le regolazioni digitali del freno idraulico vengono trasmesse da una centralina dedicata che pilota gli attuatori meccanici delle sospensioni.

La 1199 Panigale monta la  nuovissima forcella Marzocchi pressurizzata a steli rovesciati da 50 mm con steli in alluminio anodizzato. Testata da Marzocchi nelle più impegnative condizioni off-road, consente un alleggerimento pari a  1 kg nel quadro di un progetto che ha richiesto uno sforzo estremo per centrare gli obiettivi di contenimento dei pesi fissati dagli ingegneri.
Completamente regolabile nel freno idraulico in compressione ed estensione e nel precarico molla, la forcella presenta anche un  sistema idraulico pressurizzato che, grazie alle necessità di utilizzare una minor quantità d’olio per ogni stelo rispetto ai sistemi tradizionali, contribuisce al raggiungimento di riduzione di peso inedito per componenti di questa tipologia. La sospensione posteriore è affidata ad un monoammortizzatore Sachs completamente regolabile.
Per la sospensione posteriore della 1199 Panigale è previsto il montaggio laterale.

Impianto frenante

La 1199 Panigale è equipaggiata con le nuove pinze monoblocco Brembo M50, caratterizzate dal design compatto, che consente un risparmio di peso pari a 0,5 kg totali di masse non sospese.
Le pinze, lavorate da un singolo blocco in lega, offrono maggiore rigidità e resistenza alla deformazione nelle frenate più estreme. L’incremento del rendimento idraulico che ne deriva non soltanto assicura un’efficienza frenante spettacolare, ma migliora anche la precisione e la sensibilità alla leva del freno. Le doppie pinze monoblocco Brembo hanno ciascuna  quattro pistoncini da 30 mm che lavorano su dischi da 330 mm garantendo un’eccezionale efficienza frenante.

ABS sportivo

La 1199 Panigale è dotata della più recente tecnologia ABS di impronta sportiva per consentire la piena integrazione con i tre Riding Mode preimpostati da Ducati. Il sistema, che sfrutta il processore di ultima generazione 9ME Bosch,  abilita l'applicazione integrale dell'ABS soltanto all'anteriore in modalità Race, consentendo l'iniziale deriva del posteriore in frenata  all'ingresso in curva durante l'uso in pista. È inoltre previsto un sistema di rilevamento del sollevamento del posteriore, attivo in modalità Sport e potenziato in modalità Wet.
L'ABS avanzato, previsto come  optional sulla 1199 Panigale e 1199 Panigale S e parte della dotazione standard della 1199 Panigale S Tricolore, può anche essere disattivato per mezzo della strumentazione del cruscotto. 
 

Ruote e pneumatici

La 1199 Panigale monta ruote a 10 razze di nuova progettazione, con cerchi da 3,5 pollici all'anteriore e 6,00 pollici al posteriore, che consentono cambi di direzione più rapidi e prestazioni migliorate in accelerazione e frenata. Le nuove  ruote rifinite in nero garantiscono un risparmio di peso pari a 0,5kg rispetto alle versioni precedenti.
La 1199 Panigale S e la 1199 Panigale S Tricolore sfoggiano invece i cerchi a 3 razze, forgiati e lavorati alla macchina, realizzati da  Marchesini. I cerchi neri con l'inconfondibile  bordino rosso permettono un risparmio di peso pari a 0,4kg rispetto alle versioni precedenti.

Tutte le 1199 Panigale calzano in esclusiva i nuovi pneumatici Pirelli Diablo Supercorsa SP,  la versione stradale degli pneumatici utilizzati nel Campionato Mondiale Supertock 1000: 120/70 ZR17 all'anteriore e 200/55 x ZR17 al posteriore, i più larghi mai montati su una Ducati Superbike stradale.

Elettronica

Il pacchetto elettronico comprende una versione ulteriormente sviluppata del sistema Ducati Data Analyser (DDA+) e i Ducati Riding Mode, che ora riuniscono ABS, Ducati Electronic Suspension (DES), Ducati Traction Control (DTC), Ducati Quick Shift (DQS), Engine Brake Control (EBC) Ride-by-Wire (RbW) integrale e strumentazione TFT (Thin Film Transistor).
La 1199 Panigale prevede una versione più compatta del sistema DQS (Ducati Quick Shift), proposto per la prima volta sulla 1198 SP. La sua potenza è valorizzata al massimo dal sistema ABS di impronta sportiva e dal sistema  Ducati EBC (Engine Brake Control),  al suo debutto su questa moto, progettato per migliorare la stabilità in fase di decelerazione.

I Riding Mode Ducati 

Ciascun Riding Mode è programmato per variare istantaneamente il carattere del motore e l'assetto delle sospensioni, oltre ai livelli di ABS, DTC e EBC, anche durante la guida. Le modalità disponibili sono il risultato della combinazione di tecnologie dedicate avanzate.
Un sistema elettronico denominato  Ride-by-Wire (RbW) utilizza diverse mappature per regolare l’erogazione di potenza, mentre il sistema DES (Ducati Electronic Suspension) di Öhlins offre differenti livelli di settaggio per la taratura automatica delle sospensioni della versione S e S Tricolore. Il DTC (Ducati Traction Control) utilizza  otto diversi livelli di interazione per massimizzare il controllo riducendo lo slittamento del retrotreno e il processore di ultima generazione del sistema ABS garantisce la massima efficienza anti-bloccaggio dei freni. Infine,  l'EBC effettua il monitoraggio della decelerazione dell'albero motore nelle frenate estreme e regola l'apertura delle farfalle del sistema RbW per mantenere un'aderenza ottimale.

Riding Mode Race
Selezionando il Riding Mode Race, il pilota può contare su  195 cv di erogazione, con risposta diretta del RdW all'apertura del gas e, nella versione ‘S’, un assetto delle sospensioni specifico per la pista.
La modalità Race riduce anche il livello di intervento del DTC, predispone l'EBC per prestazioni agonistiche e l'ABS per l'attivazione al solo anteriore con riduzione del meccanismo anti-sollevamento del posteriore, riconfigurando istantaneamente il cruscotto secondo una visualizzazione orientata alla pista.

Riding Mode Sport
Selezionando il Riding Mode Sport, il pilota può contare, su strada o in pista, su 195 cv di erogazione con risposta morbida del RdW all'apertura del gas e, nella versione ‘S’, su un assetto delle sospensioni di tiposportivo. Nella modalità Sport, il livello d'intervento del DTC è leggermente superiore, l'EBC è predispostoper prestazioni sportive e l'ABS per l'attivazione sia all'anteriore che al posteriore con potenziamento del meccanismo anti-sollevamento del posteriore.

Riding Mode Wet
Il Riding Mode Wet mette a disposizione del pilota, su strada o in pista, 120 cv di erogazione con risposta morbida del RdW all'apertura del gas, livello superiore d'intervento del DTC, ECB adeguato alle condizioni ambientali, DQS disattivato, ABS completamente attivato e, nella versione ‘S’, un assetto delle sospensioni ottimizzato per condizioni di scarso grip.

Strumentazione TFT 

La configurazione del  display a colori è variabile e si adatta automaticamente al Riding Mode selezionato, per garantire la massima chiarezza delle informazioni a seconda delle condizioni ambientali, arrivando addirittura ad invertire i colori dei caratteri e dello sfondo in caso di visibilità critica.
Il cruscotto ad alta definizione visualizza i giri/min nell'intervallo 1000-12000 su un indice che compie un angolo di 90° all'estremità superiore sinistra dello schermo principale, aggiungendo barre luminose alla visualizzazione in maniera incrementale man mano che aumenta la velocità del motore, e ingrandendo una ad una le principali cifre dell'indice (da 1 a 12) quando viene raggiunto il valore corrispondente.
Durante i primi 1000 km di rodaggio,  l'area arancione dell'indicatore di giri si riduce automaticamente dal valore normale di 10.500 al valore inferiore di 6.000 giri/min. Una volta terminata la fase di rodaggio, l'area arancione si riporta automaticamente nel suo range normale da 10.500-11.500 giri/min, ma in fase di riscaldamento del motore, è programmata per partire da 8.000 giri/min, passando poi a 9.000 per stabilizzarsi infine sull'impostazione standard da 10.500 giri/min al raggiungimento della temperatura di regime del motore.
Nella parte inferiore del display, da sinistra a destra, sono visibili lo stato attuale e/o le impostazioni dei Riding Mode, ABS (se previsto), DTC, DQS e EBC, mentre nella parte destra dello schermo è presente un indicatore marce ad alta leggibilità con visualizzazione da N a 6; l'orario è invece visibile nell'angolo superiore sinistro del display.

Nei Riding Mode Road e Wet,  la velocità del veicolo viene visualizzata a cifre ingrandite in una posizione centrale sul display, mentre due riquadri di informazioni supplementari sottostanti offrono indicazioni di default sul chilometraggio totale, a sinistra, e temperatura del liquido di raffreddamento motore, a destra. È possibile scorrere le visualizzazioni sia a sinistra che a destra durante la marcia, evidenziando le percorrenze parziali 1 e 2 e la percorrenza in riserva nel box informativo di sinistra con il pulsante di scorrimento verso l'alto posto sul blocchetto elettrico, e il consumo istantaneo e medio, la velocità media, la durataviaggio, e la temperatura aria nel box informativo di destra con il pulsante di scorrimento verso il basso.

Nel  Riding Mode Race, il display si riconfigura automaticamente, spostando la visualizzazione della velocità del veicolo, ora meno importante, nel box informativo inferiore di sinistra e facendo  spazio per l'ultimo tempo sul giro, visualizzato a grandi cifre in posizione centrale sul display. Una volta attivata, la funzione tempo sul giro è gestibile manualmente con il pulsante di lampeggio proiettori posto sul blocchetto elettrico oppure automaticamente con il nuovo DDA+ con funzione GPS.

A moto ferma, il display della 1199 Panigale funge anche da  quadro comandi, consentendo di personalizzare e poi salvare le impostazioni di ABS, EBC, DES, DTC, DQS e RbW all’interno di ciascun Riding Mode. Oltre alla visualizzazione degli ultimi 30 giri registrati, per ogni registrazione sono indicati il numero del giro e la velocità e regime massimo raggiunti durante il giro stesso.

Ducati Data Analyser+ (DDA+)

Il Ducati Data Analyser (DDA), comprensivo di software oggi anche Mac-compatibile e di una scheda USB di recupero dati, consente di valutare le prestazioni di moto e pilota, presentando graficamente specifici canali di dati.
DDA+  rappresenta l'ultima generazione del Ducati Data Analyser e introduce la funzione GPS che registra automaticamente i tempi sul giro ogniqualvolta la 1199 Panigale taglia la linea del traguardo in un circuito. Quando il pilota, tagliando il traguardo, preme il pulsante di lampeggio proiettori, il sistema altamente innovativo registra le coordinate relative a tale posizione e provvede poi a registrare ogni tempo sul giro successivo al completamento delle varie tornate.

DDA+ fa parte della dotazione standard della versione Tricolore ed è disponibile per la 1199 Panigale e la Panigale S come accessorio plug-and-play di Ducati Performance. Il DDA, strumento essenziale sulle moto da corsa, consente di registrare numerosi canali di dati tra cui apertura del gas, velocità del mezzo, regime del motore, marcia selezionata, temperatura del motore, distanza percorsa, giri e tempi sul giro.
E’ stato introdotto un nuovo canale dedicato per la registrazione dell’indice DTC, presentandolo come una traccia grafica che mostra l’entità dell’interazione da parte del DTC in fase di slittamento del posteriore. Dopo un giro in moto o una sessione in pista, i dati sono scaricabili per confrontare e analizzare nei minimi dettagli le prestazioni di pilota e moto.

Ducati Electronic Suspension (DES) 

Le versioni S della 1199 Panigale sono equipaggiate con sospensioni Öhlins dotate dell’innovativo sistema DES (Ducati Electronic Suspension). Questa nuova tecnologia consente la regolazione automatica del freno idraulico in estensione e compressione, sia tramite i Riding Mode sviluppati dai piloti e collaudatori Ducati, sia in modalità indipendente, per consentire al pilota di personalizzare e salvare le proprie impostazioni. Le regolazioni digitali del freno idraulico realizzate per mezzo della strumentazione del cruscotto vengono trasmesse da una centralina dedicata che pilota gli attuatori meccanici delle
sospensioni.

Ducati Traction Control (DTC)

Il sistema DTC, un grande successo Ducati, è stato ulteriormente perfezionato per la 1199 Panigale e completamente integrato nel pacchetto dell'elettronica di tutte le versioni. Sfrutta la logica software messa a punto per i modelli Ducati Corse utilizzati nei Campionati del Mondo MotoGP e Superbike e consente di scegliere tra otto profili, sviluppati da un team di piloti e collaudatori professionisti.

Il sistema, accessibile dal blocchetto elettronico posto a sinistra e visualizzabile sulla nuova strumentazione TFT, consente di scegliere tra gli otto profili disponibili: ciascuno di essi è stato programmato per offrire un valore di tolleranza allo slittamento del posteriore  da uno a otto. Se il livello otto aiuta ad acquisire sicurezza, attivandosi al minimo rilevamento di slittamento con un elevato grado di interazione, il livello uno, riservato a piloti molto esperti, è caratterizzato da maggior tolleranza e quindi da minimo intervento. Il sistema DTC e il livello selezionato sono costantemente visualizzati sulla strumentazione, per ricordare al pilota qual è l'attuale livello di interazione in seguito a una modifica del Riding Mode selezionato.

Una volta selezionato un profilo adatto alle condizioni della strada o della pista e commisurato allo stile di guida,  sensori posti sulle ruote anteriore e posteriore  effettuano comparazioni del differenziale di velocità per rilevare interruzioni della trazione posteriore (slittamento o wheel spin). Il DTC sceglie poi la miglior combinazione tra due diversi tipi di correzioni  elettroniche istantanee, calcolate in base a dati provenienti da fonti multiple.
La prima fase di interazione leggera del sistema viene gestita da un software ad alta velocità che realizza correzioni elettroniche istantanee della fasatura di accensione, determinando diversi valori di ritardo dell’accensione per ridurre l’erogazione di coppia del motore.

Se il software del DTC rileva che la prima fase di interazione soft del sistema risulta insufficiente a controllare lo slittamento, esso continua a ritardare l’accensione e ordina alla centralina di comando del motore di attivare una procedura di taglio dell’iniezione ad incremento costante, fino al taglio dell’iniezione completo, se richiesto.
Durante entrambe le fasi di interazione, una spia arancione, situata entro il campo visivo periferico del pilota lungo il margine superiore del cruscotto, si illumina per segnalare l'attivazione del DTC. Man mano che il sistema rileva che il differenziale di velocità tra le due ruote si va gradualmente riequilibrando, esso ripristina in maniera incrementale la mappatura originale. Questo ripristino morbido e attentamente programmato dell’erogazione è il segreto del funzionamento fluido del sistema.

Ducati Quick Shift (DQS)

Ducati, a partire dalla 1198 SP del 2011, ha incluso per la prima volta nella dotazione standard delle proprie moto di produzione il cambio elettronico Ducati Quick Shift (DQS). La 1199 Panigale riprende questa stessa tecnologia rendendola ancora più compatta. Solitamente impiegato nelle competizioni, il dispositivo consente di inserire le marce senza l'utilizzo della frizione e mantenendo il gas aperto, facendo risparmiare preziose frazioni di secondo e contribuendo in maniera significativa a ridurre i tempi sul giro.
Il sistema DQS, oltre a minimizzare i tempi di cambiata, favorisce un flusso d'aria ininterrotto attraverso i corpi farfallati durante l'intero processo di passaggio a marce superiori.
Il sistema comprende un microinterruttore integrato nel cinematismo della leva del cambio che, in corrispondenza dell'azionamento del cambio per le cambiate in salita, invia un segnale alla centralina di controllo motore. La centralina, in base all’analisi di parametri come la marcia, i giri motore ed il valore di apertura dell’angolo farfalla, interviene tagliando sia accensione che iniezione per un intervallo di tempo dell’ordine dei millesimi di secondo Questa interruzione della trazione calcolata elettronicamente permette di cambiare marcia senza dover intervenire sulla frizione o chiudere il comando del gas.

Engine Brake Control (EBC)

L'ultimo dispositivo sviluppato da Ducati per una moto di produzione è  l'EBC (Engine Brake Control). Il sistema è stato messo a punto da Ducati Corse per aiutare i piloti ad ottimizzare la stabilità dei veicoli  in condizioni estreme di ingresso in curva, nelle competizioni dei campionati del mondo MotoGP e Superbike, bilanciando le forze di coppia positive e negative alle quali è sottoposto lo pneumatico posteriore in condizioni di applicazione intensiva del freno motore. L'EBC effettua il monitoraggio della posizione della farfalla, della marcia selezionata e della decelerazione dell'albero motore durante le frenate estreme, e regola con precisione le aperture del gas del sistema RbW per equilibrare le forze di coppia applicate allo pneumatico. L'EBC è dotato di un sistema operativo a tre livelli accessibile dal cruscotto della 1199 Panigale e integrato automaticamente nei suoi tre Riding Mode per assistere ulteriormente il pilota in maniera straordinariamente efficiente. 


Versioni 1199 Panigale

La 1199 Panigale è disponibile nella configurazione standard con ABS optional e nuova forcella Marzocchi in alluminio da 50 mm con monoammortizzatore Sachs al posteriore, ammortizzatore di sterzo Sachs, DTC, DQS, EBC e RbW integrati nei Riding Mode Ducati.

La 1199 Panigale S è anch'essa disponibile con ABS optional ed è dotata di forcella elettronica Öhlins da 43mm con ammortizzatore di sterzo regolabile Öhlins e monoammortizzatore elettronico Öhlins TTX al posteriore, oltre all’ammortizzatore di sterzo regolabile, anch’esso Öhlins. Il modello prevede inoltre cerchi Marchesini superleggeri, forgiati e lavorati alla macchina, parafango anteriore in carbonio, gruppo ottico full LED e un “kit add-on” che consiste in due appendici aerodinamiche da applicare alle estremità del cupolino per migliorare la protezione del pilota ed il coefficiente di penetrazione aerodinamica, alla ricerca ella massima velocità. La 1199 Panigale S è inoltre dotata di DES che si aggiunge all’ABS elettronico integrale (optional), DTC, DQS, EBC and RbW, riuniti nei Riding Mode Ducati.

È stata infine creata una versione 1199 Panigale S Tricolore per celebrare l'arrivo della Superbike di ultima generazione, dotata di ABS standard, che sfoggia i colori rosso, bianco e verde della bandiera italiana. Il modello esclusivo è fornito con la stessa dotazione della versione S e in più l’avanzatissimo DDA+ con funzionalità GPS per tempi sul giro e kit silenziatori racing in titanio di Ducati Performance.


A pagina 2 tutte le specifiche sul nuovo motore Superquadro »

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Motore Superquadro

Si chiama Superquadro ed è l'ultimo nato tra i motori Ducati. Si tratta di un propulsore completamente nuovo, dedicato alla nuova 1199 Panigale e destinato a superare l’attuale standard tecnologico ed ingegneristico per aprire la strada alla Superbike del futuro.
Ai progettisti Ducati, incaricati di creare il motore Superbike di ultima generazione per la Ducati 1199 Panigale, era stato dato un obiettivo decisamente impegnativo: incrementare potenza, coppia e fruibilità, riducendo al tempo stesso il peso complessivo del veicolo e i costi di manutenzione programmata.
Gli ingegneri hanno avuto carta bianca e sono stati incoraggiati a pensare fuori dagli schemi: è così che l'impossibile è diventato possibile e, nonostante l’ambizioso target, tutte le richieste sono state soddisfatte.

Nell'innovativo motore  Superquadro (così chiamato per il  rapporto esasperato tra alesaggio e corsa corta), la potenza è stata incrementata fino a 195 cv, mentre la coppia è stata portata a 13.5kgm e, grazie ai Riding Mode a disposizione del pilota,
sarà possibile dosarne l'erogazione  in base a stile e condizioni di guida. Il motore è stato costruito in maniera tale da consentire una riduzione del peso complessivo del veicolo. Ducati è inoltre riuscita ad allungare gli  intervalli di manutenzione portandoli a 24.000km.

Rispetto ai precedenti propulsori, soltanto la leggendaria configurazione bicilindrica a L a 90° - ideata a suo tempo dall’Ing. Fabio Taglioni - e il  comando Desmodromico delle valvole, sono stati mantenuti: tutto il resto è completamente inedito.

Il motore è stato pensato come  elemento strutturale del telaio, e pertanto, la sua architettura è stata completamente rivista per garantire la miglior progettazione possibile in termini di  conformazione, distribuzione del peso e robustezza. I cilindri, sempre disposti a 90° l'uno rispetto all'altro, sono stati ruotati all'indietro di altri 6° intorno ai carter del motore, fino ad ottenere un angolo di 21° tra il cilindro anteriore e il piano orizzontale. Ciò ha consentito di collocare  il motore più avanti di 32 mm, per
migliorare la distribuzione dei pesi tra l'anteriore e il posteriore ed ottenere il perfetto posizionamento dei punti d'attacco delle teste nel telaio monoscocca del 1199 Panigale.

I carter del motore, ottenuti per pressofusione sottovuoto grazie alla tecnologia Vacural che garantisce massimo risparmio di peso, spessori delle pareti omogenei e resistenza meccanica superiore, sono modellati in maniera tale da  incorporare la camera d'acqua attorno alle canne del cilindro. Il motore Superquadro è dotato di canne riportate in alluminio con rivestimento nicasil, inserite nei fori di alloggiamento del basamento durante le fasi iniziali di montaggio. Questa progettazione consente di fissare
la testa direttamente sul carter, coniugando le necessità di rigidezza della struttura del motore con un vantaggio notevole in termini di compattezza dimensionale dello stesso. Le canne con le loro pareti sottili rendono inoltre possibile un efficace scambio termico con il refrigerante che scorre lungo le pareti.
I coperchi frizione, quelli delle teste e la coppa olio sono tutti ottenuti per fusione in  lega di magnesio, al fine di garantire il minimo peso del motore pur garantendo la voluta resistenza meccanica.

Oltre che per la presenza delle canne, i carter del motore si distinguono per l’impiego di bronzine di banco dell'albero motore, prima utilizzate esclusivamente nel propulsore Ducati Desmosedici RR. L'eliminazione dei cuscinetti a sfere ha consentito di  incrementare il diametro dei perni di banco dell’albero motore, permettendo contemporaneamente un aumento della sezione del basamento nella zona circostante i supporti di banco, in modo da  massimizzare la rigidezza e la resistenza meccanica adeguandola all'erogazione di potenza estrema del Superquadro. La lubrificazione dei perni di banco avviene mediante olio in pressione immesso attraverso opportune canalizzazioni  interne del basamento. In questo modo si assicura l'efficiente lubrificazione del nuovo albero motore, seguita da un rapido recupero dell'olio grazie ad un nuovo componente Ducati, una pompa a lobi che mette in depressione il vano imbiellaggio come nei motori utilizzati per le competizioni MotoGP.
La pompa è movimentata da un  albero trascinato da una cascata di ruote dentate realizzate in uno speciale tecno-polimero ad alta resistenza e mantiene la zona del carter motore sottostante i pistoni in condizioni controllate di depressione costante, riducendo la resistenza che l’imbiellaggio incontra nel suo moto rotatorio a regimi molto elevati ed assicurando  un'efficace recupero dell’olio di lubrificazione in qualsiasi condizione di utilizzo del motore.

Nel calcolare la configurazione ottimale per ottenere una trasformazione dell'erogazione di potenza del bicilindrico a L, gli ingegneri di Ducati e Ducati Corse hanno incrementato la velocità del motore e ne hanno migliorato la fluidodinamica grazie ad un alesaggio e corsa di 112mm x 60.8mm. Uno studio approfondito condotto su potenza e guidabilità ha permesso di raggiungere un'erogazione da 195 cv a 10.750giri/min e una coppia da 13.5kgm a 9.000giri/min. Il nuovo rapporto alesaggio/corsa da 1.84:1 incrementa i giri grazie alla corsa ultracorta dell'albero motore, e la maggior superficie del pistone consente una maggiorazione dei diametri delle valvole. Se comparate al motore 1198 Testastretta Evoluzione, le valvole di aspirazione sono state infatti portate da 43.5 a 46.8mm e quelle di scarico da 34.5 a 38.2mm.

La combinazione di  diametri valvola molto grandi e regimi elevati, introduce sollecitazioni inerziali notevoli. Per controllare questo aspetto e  garantire la corretta affidabilità del sistema, le valvole di aspirazione sono realizzate in una speciale lega di titanio, prerogativa fino ad oggi solo delle versioni R dei motori Ducati.
Le nuove valvole sono comandate da bilancieri di derivazione sportiva, superfiniti per ridurre l’attrito e aumentare la resistenza a fatica e rivestiti con un coating speciale (PLC) originariamente messo a punto per applicazioni aerospaziali.

L'origine racing dei pistoni del Superquadro è evidente nel  fondello con doppia travatura, concepito per combinare massima resistenza e rigidezza, consentendo di ridurre le superfici di spinta del pistone stesso, a favore di un maggior contenimento degli attriti. Grazie alla tecnologia sviluppata da Ducati Corse, questa progettazione consente ai pistoni dal diametro di 112mm di operare in maniera affidabile a regimi molto elevati.

L’elevata portata di aria e benzina che il motore è in grado di elaborare, grazie alla maggiorazione del diametro delle valvole di aspirazione, viene opportunamente garantita dai nuovi corpi farfallati di sezione ovale, che rispetto al motore 1198 Testastretta Evoluzione sono stati portati da un diametro equivalente di 63.9 fino ad un  impressionante 67.5mm. I corpi farfallati vengono comandati mediante un sistema full Ride-by-Wire in modo indipendente uno dall’altro e sono dotati di 2 iniettori ciascuno: il primo disposto sotto la farfalla e destinato ad alimentare il motore nelle condizioni di utilizzo a basso carico, il secondo, disposto sopra la farfalla, viene attivato quando al motore si richiede di esprimere le maggiori performance.

Potenza
Dopo aver centrato l'obiettivo di migliorare la respirazione del motore, i progettisti del Superquadro si sono concentrati sulla sfida successiva: realizzare una calibrazione motore che permetta di combinare in modo ottimale l’erogazione di elevate prestazioni ed un funzionamento regolare ottenuto riducendo la dispersione ciclica della combustione. Per ottenere questo risultato, Ducati ha introdotto un sistema di aria secondaria che assicura il completamento dell'ossidazione degli idrocarburi incombusti,  riducendo efficacemente i livelli di HC e CO. Il sistema viene controllato da una valvola elettronica comandata dalla centralina motore, e viene attivata in funzione di specifiche condizioni di funzionamento del motore.
Questa valvola permette di immettere nel condotto di scarico di ogni testa (in una posizione appena a valle della valvola di scarico) un flusso d’aria pulita proveniente direttamente dall’airbox. Una seconda valvola a lamella, collocata nella testa motore, rende unidirezionale questo flusso. L’immissione controllata di ossigeno permette di completare la combustione dei gas caldi in uscita, eliminando eventuali frazioni di carburante incombusto che in determinate condizioni possono raggiungere lo scarico.

Desmo
Viste le alte velocità alle quali opera il Superquadro e le dimensioni maggiorate delle valvole, i bilancieri non riuscirebbero a seguire i profili di chiusura spinti delle camme se si affidassero a comuni molle. Nel sistema Desmo invece, le valvole vengono chiuse meccanicamente con una tecnica e una precisione analoghe a quelle della fase di apertura, consentendo di realizzare i profili delle camme più spinti e fasature ‘estreme’ che permettono il raggiungimento delle prestazioni target richieste al progetto.
Questo sistema, utilizzato su tutti i modelli Ducati, dimostra la sua validità anche sulle Superbike e le Desmosedici MotoGP di Ducati Corse.

L'esigenza di dover  comandare le valvole maggiorate con il sistema Desmodromico, estremamente preciso, ha spinto i progettisti a sostituire l'originale trasmissione a cinghia, già montata sulla prima Ducati Pantah nel 1979, con una configurazione mista a catena e ingranaggi. Una catena a bussole di tipo tradizionale collega l’albero motore ad una ruota di rinvio montata sulla testa. La ruota presenta una doppia dentatura: quella che riceve il moto dalla catena e quella che trasmette il moto alle due ruote dentate fissate rispettivamente sugli alberi a camme di aspirazione e  scarico. Il posizionamento degli ingranaggi alle estremità degli alberi a camme è variabile all'interno di asole di regolazione per la massima precisione di fasatura. La distribuzione a catena consente quindi un'efficiente trasmissione del moto tra albero motore e rinvio alberi a camme e, grazie alla regolazione automatica del tensionamento,  garantisce affidabilità costante e riduzione dei costi di manutenzione ordinaria.

All’estremità dell’albero a camme di scarico di ogni testa è collocato un decompressore centrifugo. In fase di avviamento, il dispositivo permette di modificare il profilo del lobo di apertura dell’albero a camme, determinando una leggera alzata della valvola in grado di scaricare parte della miscela contenuta nella camera di combustione durante la fase di compressione del motore. Tale effetto permette quindi di ridurre la resistenza offerta al moto del pistone nella fase di compressione. Una volta avviato il motore, l’incremento dei giri e la relativa forza centrifuga modificano la configurazione del dispositivo, annullando quindi l’effetto di alzata valvola e riportando il motore nelle normali condizioni di funzionamento.
Questo ingegnoso dispositivo facilita l'avviamento del motore Superquadro senza dover ricorrere ad una batteria più potente ed a un motorino d'avviamento di grandi dimensioni, e ciò ha consentito di ridurre il peso complessivo del veicolo di circa 3,3kg. Questo sistema sottolinea ulteriormente lo sforzo sinergico compiuto da ingegneri e progettisti alla ricerca esasperata del risparmio di peso.

Nuova trasmissione
Gli ingegneri Ducati hanno  sfruttato al meglio la massima libertà progettuale che era stata loro concessa, incrementando la quota d'interasse degli alberi del cambio a sei marce e consentendo l'utilizzo di ruote dal diametro maggiorato e di resistenza superiore per la trasmissione della potenza erogata. La  frizione a bagno d'olio è una novità per una Superbike Ducati al vertice della gamma. La progettazione della  frizione, molto simile rispetto ai modelli Multistrada e Diavel, prevede un sistema ad
asservimento progressivo che permette di incrementare il carico sui dischi senza penalizzare lo sforzo alla leva richiesto al pilota per il disimpegno della frizione. Questo risultato coniuga in modo ottimale il requisito di trasmissione di coppie elevate ed un ottimo confort per il pilota. In condizioni di guida sportiva, con scalate repentine e forti trasferimenti di freno motore, lo stesso meccanismo riduce la pressione sui dischi della frizione, consentendole di lavorare nella modalità antisaltellamento di pura derivazione sportiva, che contrasta la perdita di stabilità del retrotreno durante le scalate aggressive offrendo il vantaggio di  un ottimo controllo in staccata.

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Cilindrata
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