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Bologna - Nel corso della festa Ducati a Borgo Panigale, Gigi Dall'Igna ha parlato delle sfide tecniche del 2026 e del recupero di Marc Márquez.
Il direttore generale di Ducati Corse ha detto che secondo lui il prossimo anno sarà complicato perché bisognerà vincere il campionato e contemporaneamente sviluppare la moto completamente nuova per il 2027.
Il prossimo anno sarà incredibile per tanti motivi: nel 2026 tutti i piloti finiscono i contratti e poi c'è l'arrivo del 2027 con il cambio regolamento. Qual è la cosa che ti stimola di più?
"Ciò che mi stimola è dal punto di vista tecnico. Sai che alla fine a me piace sempre parlare di tecnica perché sono un tecnico. Sicuramente il 2026 sarà un anno complicato perché ci sarà da provare a vincere il campionato, ma anche ci sarà da sviluppare la moto per il 2027, che sarà una moto sostanzialmente diversa rispetto a quella che dovrà competere il prossimo anno e quindi credo che questo sarà uno degli aspetti più importanti, se non il determinante"
C'è un record che voi potete centrare che non ha fatto nessuno in epoca MotoGP: cinque volte campioni di fila del mondo piloti. Yamaha ha fatto tre, Honda quattro. È un obiettivo?
"L'obiettivo è quello di vincere il campionato. Se poi a questo risultato ci sono anche dei record attaccati, vuol dire che abbiamo fatto bene"
Marc senza questo infortunio alla spalla sarebbe stato il naturale favorito. Come lo vedi?
"Onestamente io lo vedo bene, mi sembra che il recupero stia andando bene. Lui sta già caricando la spalla in maniera, direi, normale, come prima dell'incidente. Adesso dovrebbe risalire in moto, se non domani la settimana prossima, per cui insomma credo che non dovremmo avere conseguenze per quanto è accaduto"
Nel 2023 e 2024 avete sviluppato una moto più audace anche per difendervi dalle Case con le concessioni, nel 2024 e 2025 avete detto allo sfinimento che erano molto simili. E tra il 2025 e il 2026?
"Tra 2025 e 2026 proveremo a fare qualcosa di diverso. È ancora presto, chiaramente, per parlare di cosa andremo a fare e però l'obiettivo, le idee che abbiamo sono sicuramente tante, poi bisognerà vedere quando le mettiamo a terra se effettivamente sono idee buone o se invece devono ancora essere in qualche maniera sviluppate perché sono un po' troppo crude"