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Bologna - Durante la festa Ducati svoltasi a Borgo Panigale, Marc Márquez ha parlato del suo futuro e della stagione appena conclusa. Il campione spagnolo ha confermato di avere la moto più veloce e di essere concentrato anche sul biennio 2027-2028, ma ha chiesto due settimane per riflettere prima di decidere definitivamente.
Marquez ha dato "otto su dieci" alla probabilità di restare, ma vuole prendersi queste due settimane che arrivano per decidere dopo un novembre e dicembre stressanti, a causa dei molti impegni istituzionali combinati alla riabilitazione per l'infortunio alla spalla destra subito in Indonesia.
Il 93 ha anche detto che la decisione di lasciare Honda l'ha presa tra Misano e Giappone 2023. Rigurardo all'infortunio alla spalla ha detto che è stato pesante psicologicamente, ma i medici hanno confermato che può tornare in moto la prossima settimana.
Sul futuro...
"È chiaro che abbiamo la moto più veloce e quello è il più importante, per il 2027-2028 è tutto in dubbio, si aprirà tutto il mercato. Evidentemente ho sempre provato, se sono contento, veloce e sto vincendo a non muovermi, ma la priorità numero uno è essere veloce. So che al team Ducati si può essere veloce, ma devo capire anche tante cose e decidere quello che è meglio"
Da uno a dieci, quanto è probabile che tu resti in Ducati?
"Non lo so. Alla fine ti posso dire per la mia parte otto, ma non dipende solo da una parte. Stiamo lavorando in questo 2025 e 2026 per vincere e tutte le parti vogliono vincere. Questo è il più importante per il 2027-2028"
Il futuro si deciderà prima del campionato?
"Mi devo prendere queste due settimane, prima di tutto perché onestamente non ho avuto neanche tempo per me e come ho detto all'inizio ho avuto un novembre e un dicembre stressanti fisicamente e mentalmente per tutti gli impegni che ho avuto. Sì, è una bella notizia (avere tanti impegni, perché vuole dire aver vinto ndr), ma non mi sono fermato a casa e adesso faccio due settimane per pensare al mio futuro e prendere la decisione più giusta o che penso che sia la migliore per me"
Abbiamo visto nel documentario su DAZN Tardozzi che ha raccontato di quando in Germania ti ha detto che forse era il momento di cambiare. Ci racconti com'è andata dal tuo punto di vista quell'episodio?
"Di quel giorno non ricordo quasi niente. Avevo fatto sei cadute penso, in quel weekend, e da quel giorno non mi ricordo con chi ho parlato, con chi no, ma lui me lo ha raccontato. Alla fine è stato un giorno, un weekend in cui ho capito tante cose, ma non ho preso la decisione lì. È vero che ti dà una botta psicologica un weekend così, ma la decisione è stata più a Misano e in Giappone. Il Giappone è stata l'ultima decisione"
Quanto è stato pesante l'ennesimo infortunio sempre sulla spalla destra?
"È stato pesante psicologicamente, ma il fatto di aver vinto l'ha reso un po' più facile. Non è stato pesante fisicamente, ma psicologicamente fare le stesse cose che ho fatto già quattro volte dal 2020, farlo un'altra volta è impegnativo. Ti devi svegliare alle 8 del mattino e finire alle 7 di pomeriggio se vuoi fare un recupero come quello che ho fatto adesso. Soprattutto mentalmente, perché non tutti i giorni vai avanti, qualche giorno vai indietro ed è lì dove ho imparato la pazienza. Quella pazienza che quest'anno, per esempio, ho usato in pista"
Tu hai fatto una delle imprese più incredibili a livello sportivo. In MotoGP tornare ad alto livello, partendo da dove eri tu, alla tua età è fuori di testa. Mi puoi dire uno o due momenti chiave di questo percorso?
"Il momento chiave numero uno è stato il Giappone 2023. Dopo il Giappone, la settimana dopo, ho preso la decisione di lasciare il team che mi aveva dato tutto e gli amici che avevo dentro al box Honda e andare al team Gresini. Nadia mi aveva aspettato fino a quella settimana, mancavano quattro gare alla fine del campionato, normalmente un team non aspetta così. Quello è stato il punto chiave numero uno, sempre sportivamente parlando. L'altro punto chiave penso sia stato fare la quarta operazione al braccio. Era già tutto a posto, sono andato in America, l'ho rotto e l'ho dovuto mettere dritto. Quella è stata una decisione difficile perché per fare la vita normale il braccio poteva funzionare, ma per guidare una moto no. Così ho preso quel rischio e dopo la conseguenza è stata andare dal team Gresini al team ufficiale"
Hai vinto tutto. Che regalo vorresti trovare sotto l'albero di Natale quest'anno?
"Niente. Io chiedo sempre salute per i miei e basta. Chi chede le vittorie... devi lavorare per fare quello. La salute è la cosa più importante"
Sulla giornata di Festa in Ducati...
"Oggi è l'ultimo giorno di festa, perché tra pochi giorni entriamo nel 2026 e lì già non si parla più del campionato, ma della stagione. È stato un novembre e un dicembre molto impegnato perché ho avuto tanti eventi, tante cerimonie, che è un buon segno, ma farlo anche con il recupero della spalla è stato impegnativo mentalmente e fisicamente. Oggi faccio l'ultimo giorno e già voglio andare al paese, stare lì due settimane più rilassato allenandomi. La prossima settimana inizio ad andare in moto, era in dubbio, abbiamo fatto il check che ha confermato che è tutto a posto, l'osso è completamente attaccato che era la cosa più importante. Ancora non è a posto per guidare una moto al 100%, ma per iniziarla a guidare al 70-80% ci siamo"