I 5 editoriali di Nico Cereghini più letti del 2025 su Moto.it

I 5 editoriali di Nico Cereghini più letti del 2025 su Moto.it
Dalla solidarietà alle polemiche su Liberty Media, dal dibattito sull'elettronica alla gioia per la rinascita della Pista Mandracci: ecco gli editoriali di Nico Cereghini che avete letto, commentato e condiviso di più. Una rassegna che fotografa i temi caldi dell'anno e le discussioni che hanno animato la community di Moto.it
23 dicembre 2025

Tra le tante sezioni di Moto.it, gli editoriali di Nico Cereghini rappresentano un momento di riflessione e approfondimento sui temi che attraversano il mondo delle due ruote. Non semplice cronaca, ma analisi, opinioni, punti di vista che spesso accendono dibattiti accesi nei commenti. Nel 2025 gli editoriali firmati da Nico Cereghini hanno continuato a essere tra i contenuti più seguiti del sito, generando discussioni, condivisioni e spesso posizioni contrapposte.

Abbiamo analizzato i dati di lettura per scoprire quali sono stati i 5 editoriali più letti dell'anno. Una classifica che rivela quali temi hanno maggiormente interessato i lettori: dalla solidarietà nei momenti difficili al dibattito sulla tecnologia, dalle polemiche sul mondiale alle storie che scaldano il cuore. Ecco, in ordine crescente, gli editoriali che hanno registrato più visualizzazioni nel 2025.

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Forza Andrea!

Un editoriale pubblicato a gennaio 2025 che ha toccato profondamente la community: "Forza Andrea!". Il pezzo racconta di come quella che sarebbe dovuta essere una bellissima Africa Eco Race - con la vittoria di Jacopo Cerutti sull'Aprilia per il secondo anno consecutivo e la prestazione onorevole di Alessandro Botturi - sia stata segnata dal grave incidente che ha coinvolto il nostro Andrea Perfetti.

Nico Cereghini: “Forza Andrea!”

La questione delle potenze estreme

Al quarto posto troviamo un editoriale di agosto 2025 che ha generato un dibattito acceso: "Prima che qualche legge stoppi le moto potenti...". Il tema è quello della corsa alle potenze in un contesto di limiti di velocità sempre più stringenti e crescente attenzione alla sicurezza stradale. Ha senso continuare a produrre "supermoto e supercar" con potenze estreme?

L'editoriale presenta la questione nelle sue contraddizioni: da un lato la passione e il desiderio di emozioni, dall'altro la razionalità che suggerirebbe limitazioni. Viene ricordato che alla fine degli anni Ottanta alcuni paesi europei bloccarono le importazioni di moto oltre i cento cavalli, e che nel 2009 fu bocciata una proposta europea simile. Il parallelo con le 125 sportive degli anni Novanta (Aprilia, Cagiva, Gilera) mostra come alla fine fu il legislatore a intervenire. La domanda finale resta aperta e ha diviso i lettori: dovrebbero essere le case costruttrici a fissare limiti prima che lo faccia il legislatore?

Nico Cereghini: “Prima che qualche legge stoppi le moto potenti…”

Una controversia che ha fatto infuriare i lettori

Sul gradino più basso del podio uno degli editorilali più polemici dell'anno, pubblicato a settembre 2025: "I nuovi padroni del mondiale vogliono riscrivere la storia". Il pezzo denuncia come Liberty Media voglia conteggiare solo i titoli mondiali della classe regina (500 o MotoGP), ignorando le altre categorie.

Secondo quanto riportato, a Marc Marquez sarebbe stato chiesto di festeggiare il prossimo titolo con il numero 7 e non il 9, perché i titoli in 125 e Moto2 "è meglio non parlarne". Una decisione che ridimensionerebbe i palmares di leggende come Angel Nieto (da 12+1 a zero titoli "importanti"), Max Biaggi (titoli validi solo in SBK) e Giacomo Agostini (da quindici a otto titoli mondiali). L'editoriale solleva preoccupazioni anche per il futuro di Moto2 e Moto3, con cambiamenti nella logistica del paddock e timori di ridimensionamenti. La chiusura è un appello alla FIM affinché fermi "tentazioni avventurose come questa, dei titoli che contano e di quelli che non contano". Un tema che ha scatenato centinaia di commenti indignati.

Nico Cereghini: “Ago è otto volte campione del mondo della MotoGP. I nuovi padroni del mondiale vogliono riscrivere la storia”

Il dibattito sulla tecnologia

Medaglia d'argento per un editoriale di dicembre 2025 che ha diviso i lettori: "Davvero vogliamo tornare alle puntine platinate?". Il pezzo affronta il crescente rifiuto dell'elettronica da parte di alcuni motociclisti, partendo da un parallelo con la vicenda di cronaca della "famiglia nel bosco" che ha scelto di vivere senza tecnologia. La domanda centrale è provocatoria: siamo davvero pronti a rinunciare a tutto ciò che l'elettronica ci offre? Dalle puntine platinate (definite "archeologia") all'iniezione elettronica, dal ride by wire con controllo di trazione all'ABS cornering, dall'assistenza alla cambaita in salita al cruise control fino alle sospensioni elettroniche e al cambio automatico.

L'editoriale suggerisce un approccio equilibrato: non tutto è indispensabile, ma quasi tutto è utile. E ricorda che "cinquant'anni fa saltare su una 'maximoto' era un affare molto, ma molto, pericoloso". Un tema che ha diviso la community tra nostalgici del passato meccanico e sostenitori della sicurezza moderna, generando un dibattito vivace nei commenti.

Nico Cereghini: “Davvero vogliamo tornare alle puntine platinate?”

La storia, che ha vinto

Arriviamo all'editoriale più letto dell'anno, pubblicato a novembre 2025: "Buone notizie: qualche volta le piste abbandonate rinascono". Il pezzo parte da una considerazione condivisa: una pista abbandonata è "tra le cose più tristi del mondo". Ma questa volta c'è una bella notizia: la riapertura della pista kart degli Oleandri a Taggia, dopo anni di abbandono. Un impianto che fin dai primi anni Novanta era stato frequentato da piloti come i fratelli Schumacher e Max Biaggi, la più bella del ponente ligure.

La pista è stata rinominata "Pista Mandracci" in onore di Guido Mandracci, pilota ufficiale Suzuki Italia negli anni Settanta che portò le prime RG quattro cilindri nel mondiale, vincitore della 1000 Miglia di Imola nel '73 con Jack Findlay, che dopo aver appeso il casco al chiodo creò proprio quella pista kart. Madrina dell'inaugurazione del 17 novembre è stata Giada Mandracci, figlia di Guido scomparso nel 2000. Le prime recensioni parlano di tracciato divertente, grip eccezionale e atmosfera accogliente. L'editoriale si chiude con una frase che ha fatto breccia nei lettori: "Ci vogliono le belle notizie per rallegrare un po' questi tempi così complicati".

Nico Cereghini: “Buone notizie: qualche volta le piste abbandonate rinascono”

Vi aspettiamo nel 2026 con nuovi editoriali, nuovi temi da approfondire e naturalmente tante occasioni per continuare a discutere insieme. Buone feste a tutti

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