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Partecipare alle competizioni internazionali di e-MTB non richiede necessariamente una bici da decine di migliaia di euro con un motore speciale. Esiste infatti una soluzione geniale che per circa 100 euro permette di trasformare una comune mountain bike elettrica in una macchina da gara competitiva per le categorie FIM dove i motori sbloccati sono ammessi.
Il FIM E-Bike Enduro World Cup prevede diverse categorie, tra cui la E2, riservata alle e-bike con omologazione 168/2013 e assistenza che può superare i 25 km/h. A differenza delle normali eMTB da strada, nelle gare FIM di questa categoria il limite di velocità viene rimosso, permettendo al motore di assistere il ciclista fino a velocità ben superiori - tipicamente tra i 38 e i 48 km/h.
Secondo i regolamenti FIM, i partecipanti devono possedere una licenza FIM Elite E-Bike o una licenza FIM Annual valida (escluse MotoGP, Moto2, Moto3 o MotoE) per competere e accumulare punti. Le bici vengono sottoposte a controlli tecnici rigorosi prima dell'evento, con marcatura di pneumatici, ruote, batterie, telaio e motore.
La sfida principale per chi vuole gareggiare nella categoria E2 è trovare un modo legale ed efficace per superare il limite di assistenza dei 25 km/h imposto sui motori standard. Esistono diversi approcci:
Motori già sbloccati: alcuni produttori come Polini offrono motori senza limitatore o permettono di richiedere lo sblocco per uso agonistico. Soluzione costosa che richiede spesso l'acquisto di una bici nuova.
Kit elettronici: dispositivi plug-and-play che si collegano ai cavi del motore e manipolano elettronicamente il segnale del sensore di velocità. Sono i più diffusi sul mercato e costano tra 80 e 200 euro, ma interferiscono con l'elettronica della bici.
Modifica meccanica del sensore: la soluzione più elegante e rispettosa del regolamento, che non tocca assolutamente l'elettronica o la potenza del motore.
Il kit meccanico mostrato nel nostro video rappresenta un approccio completamente diverso rispetto ai tradizionali dispositivi elettronici. Sviluppato da un ingegnere neozelandese, questo sistema modifica fisicamente il sensore di velocità sulla ruota posteriore senza toccare minimamente l'impianto elettrico o il motore.
Come funziona
I vantaggi del sistema meccanico
La procedura è sorprendentemente semplice. Si smonta la ruota posteriore, si rimuove il disco freno e il magnete originale del sensore di velocità. Al suo posto si installa il nuovo lock ring (che sostituisce la chiusura originale del disco), l'adattatore in plastica che ospita il nuovo magnete ridotto, e il coperchio di protezione.
Il magnete più piccolo viene posizionato in modo da girare solidale con un elemento che ruota più lentamente della ruota stessa, ingannando così il sensore sulla velocità effettiva. Una volta riassemblato il tutto, la modifica è praticamente invisibile.
Sul campo, la differenza si nota immediatamente. Nei trasferimenti in piano e nelle salite meno impegnative, l'assistenza continua oltre i 25 km/h fa una differenza sostanziale, permettendo di mantenere velocità competitive con uno sforzo ridotto.
In discesa l'impatto è minore - quando non si pedala, la modifica non cambia nulla. Ma nelle prove speciali con sezioni pianeggianti, dove normalmente il limite di velocità rappresenta un freno prestazionale, il sistema meccanico trasforma completamente le capacità della bici.
È fondamentale chiarire un punto: questa modifica è destinata esclusivamente all'uso in competizioni autorizzate dove i motori sbloccati sono esplicitamente permessi, come appunto le gare FIM nella categoria E2.
L'utilizzo su strade pubbliche, piste ciclabili o sentieri aperti di una eMTB con limitatore di velocità modificato è illegale in Italia e nella maggior parte dei paesi europei. Una bici elettrica che supera i 25 km/h di assistenza non rientra più nella categoria delle "biciclette a pedalata assistita" ma viene considerata un ciclomotore, con tutte le conseguenze legali che ne derivano: obbligo di targa, assicurazione, patentino, e divieto di circolazione su piste ciclabili.
Il kit meccanico è estremamente economico rispetto alle alternative perché:
Questa accessibilità economica democratizza l'accesso alle competizioni di alto livello, permettendo anche a chi non può permettersi bici dedicate da racing di partecipare alle gare FIM con equipaggiamento competitivo.
La soluzione meccanica per lo sblocco delle eMTB rappresenta un'innovazione significativa per il mondo delle corse elettriche. Rispetta i regolamenti FIM che vietano modifiche alla potenza del motore ma permettono l'assistenza oltre i 25 km/h, non compromette la garanzia, è completamente reversibile e costa una frazione rispetto a motori dedicati o bici da gara specializzate.
Per chi sogna di partecipare alla FIM E-Bike Enduro World Cup nella categoria E2, questo sistema da 100 euro apre finalmente le porte a una competizione internazionale che fino a ieri sembrava riservata solo a chi poteva investire migliaia di euro in equipaggiamento specializzato.
DISCLAIMER: Le modifiche descritte in questo articolo sono destinate esclusivamente all'uso in circuiti chiusi e competizioni autorizzate. L'utilizzo di e-bike modificate su strade pubbliche è illegale e può comportare sanzioni penali e civili. Verificare sempre le normative locali e le regole specifiche delle competizioni prima di modificare qualsiasi veicolo.