Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Dopo diciotto lunghi anni di assenza dal mercato italiano, Suzuki ha deciso di riportare in vita una supermotard che farà spuntare un sorriso agli appassionati: la DR-Z4SM. Un ritorno che rappresenta qualcosa di più di una semplice riproposizione commerciale, ma un vero e proprio ingresso nel segmento delle supermotard con una moto che, di fatto, è unica nella sua categoria.
La DR-Z4SM si inserisce nel segmento delle supermotard di piccola/media cilindrata con un approccio distintivo, mantenendo comunque gli stilemi originali, ma aggiornandosi alle esigenze contemporanee in termini di normative ambientali ed elettronica di bordo. Dopo la prova della sorella da enduro DR-Z4 S abbiamo avuto il piacere di testare la SM su strada. Ecco la prova di Moto.it, con pregi e difetti.
Il motore rappresenta il fulcro dell'evoluzione tecnica della nuova DR-Z4SM. Il monocilindrico 4 tempi da 398cc con raffreddamento a liquido e architettura DOHC mantiene la cilindrata storica, ma si presenta pesantemente ridisegnato per soddisfare le normative Euro 5+. Con un alesaggio per corsa di 90,0 x 62,6 mm e un rapporto di compressione di 11,1:1, il propulsore eroga una potenza massima di 38 CV (28 kW) a 8.000 giri/min, mentre la coppia massima tocca i 37 Nm a 6.500 giri/min.
L'adozione dell'accensione elettronica e della lubrificazione con olio nel carter garantisce affidabilità e facilità di manutenzione, caratteristiche storiche del marchio. Il cambio a 5 marce è stato ottimizzato per sfruttare al meglio la curva di erogazione, mentre il sistema di alimentazione è stato completamente ripensato per rispettare i severi limiti sulle emissioni, con un consumo dichiarato di 3,4 litri/100km e emissioni di CO2 pari a 80 g/km.
Le dimensioni della DR-Z4SM rivelano un approccio maturo al design supermotard. La moto presenta proporzioni equilibrate che favoriscono tanto la maneggevolezza urbana quanto le prestazioni dinamiche. Il peso in ordine di marcia di 154 kg la colloca in una fascia intermedia del segmento, garantendo agilità senza sacrificare la solidità strutturale.
L'altezza della sella di 890 mm e la distanza da terra di 260 mm offrono una posizione di guida dominante tipica delle supermotard, mentre l'interasse di 1.465 mm e l'avancorsa di 95 mm con angolo di cannotto di 26,5° definiscono una geometria orientata alla precisione di guida.
Il comparto sospensioni si affida alla collaudata esperienza KYB: la forcella telescopica anteriore da 46 mm a steli rovesciati regolabile e il monoammortizzatore posteriore KYB regolabile garantiscono un setup versatile, adattabile tanto all'uso stradale quanto alle divagazioni più sportive.
La scelta delle ruote testimonia l'anima supermotard della DR-Z4SM: 120/70 R17M/C (58H) all'anteriore e 140/70 R17M/C (66H) al posteriore, entrambe con camera d'aria. L'impianto frenante si compone di dischi singoli sia anteriormente che posteriormente, una soluzione che privilegia la semplicità e l'efficacia senza fronzoli. L'impianto frenante anteriore è di tipo assiale, sia la pompa che la pinza.
Una delle novità più significative è l'introduzione del sistema "Scegli il Tiro" (Suzuki Drive Mode Selector), che consente al pilota di selezionare tra tre diverse mappe motore. Ogni modalità regola la risposta dell'acceleratore e l'erogazione della coppia pur mantenendo invariata la potenza massima disponibile, permettendo di adattare il carattere della moto alle diverse condizioni di utilizzo.
Particolarmente interessante è la modalità Gravel, progettata per consentire un controllato slittamento del posteriore mantenendo la piena erogazione del propulsore. Questa impostazione si rivela ideale tanto sui flat track quanto sui percorsi sterrati leggeri, dove la possibilità di far scivolare la ruota posteriore rappresenta una componente essenziale del divertimento e dell'efficacia di guida.
Il prezzo della Suzuki DR-Z4 SM è di 9.700€. È disponibile in due colorazioni.
La DR-Z4 SM si presenta con una facilità disarmante, quasi come se volesse dire "fidati di me, ci penso io a farti divertire". E in effetti è proprio così: dalla prima curva si capisce di essere alla guida di una vera supermotard, una di quelle moto che non tradiscono mai le aspettative.
La posizione di guida rispetta fedelmente il DNA motard: manubrio largo che offre un controllo totale sulla traiettoria, sella sostenuta che garantisce un feeling diretto con il posteriore, e quella triangolazione classica che permette di sentire ogni movimento della moto. La sella, volutamente poco imbottita, non è un difetto ma una scelta precisa: restituisce quel feedback prezioso che ti fa capire esattamente cosa sta facendo la moto sotto di te.
I 38 cavalli del monocilindrico potrebbero far storcere il naso ai più sportivi, e così è. Se l'unica cosa che ricercate è la prestazione la DR-Z 4 SM potrebbe non convincervi. Il motore monocilindrico ha un buona risposta sin da subito, è corposo, ma la festa finisce presto anche a causa del peso non proprio contenuto. Pennellando le curve è molto piacevole, il monocilindrico è elastico e progressivo, potete scordarvi di cambiare marcia. Anche se un po' più di pepe non gli avrebbe fatto male c'è da dire che il motore ha intervalli di manutenzione chilometrici, ogni 6.000, e non a ore! Questo incide notevolmente sui costi di gestione: se da una parte si hanno meno prestazioni, dall'altra si ha più affidabilità ed economicità.
La DR-Z 4 SM è quindi una moto formativa nel senso più nobile del termine: ti insegna a essere un pilota completo, a sfruttare le traiettorie, a leggere l'asfalto. Senza una potenza eccessiva che possa metterti in difficoltà, puoi concentrarti sul perfezionamento dello stile di guida, scoprendo che spesso la soddisfazione maggiore arriva dalla precisione piuttosto che dalla velocità pura.
Si sente la mancanza della sesta marcia? Non così tanto, i rapporti sono ben distanziati, anche se avremmo preferito una seconda più corta per favorire qualche impennata di troppo - in pista - senza dover essere costretti a scalare in prima per farlo.
Tra le curve, la DR-Z4 SM esprime tutto il suo potenziale. L'inserimento è rapido e preciso, anche se il peso di 154 kg si fa sentire. Ma questa caratteristica, che potrebbe sembrare un limite, si trasforma in un vantaggio quando si parla di stabilità. Sia alle velocità sostenute che nel lento, la moto mantiene una compostezza invidiabile, permettendo di pennellare le curve con una precisione chirurgica.
Il settaggio di base della forcella Kayaba si presenta un po' morbido, dove un pizzico di rigidezza in più non guasterebbe per chi ama una guida all'attacco. Il monoammortizzatore posteriore, invece, offre da subito un sostegno convincente, dimostrando la cura con cui Suzuki ha calibrato l'assetto per l'uso stradale.
Il pacchetto elettronico della DR-Z4 SM rappresenta un ottimo equilibrio tra semplicità ed efficacia. Le tre mappature di risposta dell'acceleratore sono chiaramente distinguibili e permettono di personalizzare il carattere della moto in base alle condizioni e al proprio stile di guida. Il traction control, regolabile su 2 livelli e disinseribile, interviene in modo discreto ma efficace, mentre l'ABS si dimostra ben calibrato: invasivo solo quando serve davvero, praticamente trasparente durante la guida normale.
La vera magia, però, si rivela quando si disinserisce l'ABS al posteriore per dedicarsi ai traversi. Ed è qui che la DR-Z4 SM mostra la sua natura più giocosa: parte progressiva, mantiene la traiettoria con precisione millimetrica e nelle mani giuste può regalare belle soddisfazioni.
Arriviamo al punto dolente: il prezzo. A 9.700 euro, la DR-Z4 SM si posiziona in una fascia alta per la categoria, soprattutto considerando cosa offre attualmente la concorrenza. È vero che dalla sua parte ha l'unicità nel segmento e una qualità costruttiva più che esemplare - al momento è difficile trovare proposte similari sul mercato, sia in termini qualitativi che tecnici - ma resta comunque un investimento importante che si rivolge a una fascia molto specifica di appassionati.
In Italia arriverà equipaggiata con paramani e paracoppa in alluminio, dettagli che testimoniano l'attenzione di Suzuki verso il mercato locale, ma che non cambiano la sostanza di un prezzo che potrebbe far riflettere. Questo è il prezzo del piacere!
La DR-Z4 SM rappresenta molto più di un semplice ritorno: è la riconquista di un territorio che era stato abbandonato troppo a lungo. È una moto che sa essere vera supermotard quando serve, ma che non disdegna l'uso quotidiano. È formativa, divertente, unica nel suo genere.
Certo, si potrebbe desiderare qualche cavallo in più, leve regolabili e magari un quick shifter che sfrutti il ride-by-wire, ma queste mancanze non intaccano l'essenza di una moto che sa regalare emozioni pure. È una di quelle moto che ti mette sempre a tuo agio, che non ti fa mai trovare impreparato. Per chi cerca la massima performance pura, esistono le racing. Per chi vuole riscoprire il piacere di guidare, divertendosi senza spendere un capitale in gestione, la DR-Z4 SM rappresenta una proposta unica.
Che sia la progenitrice delle supermotard moderne? Sembrerebbero tornate, un po' da tutta Europa e anche dall'oriente. Ne aspettiamo altre a dita incrociate!
Suzuki
C.so Fratelli Kennedy, 12
10070 Robassomero
(TO) - Italia
011 9213711
https://moto.suzuki.it/
Suzuki
C.so Fratelli Kennedy, 12
10070 Robassomero
(TO) - Italia
011 9213711
https://moto.suzuki.it/