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A distanza di appena una stagione dalla presentazione della QJMotor SRT 800 SX, la casa cinese torna alla carica con un'evoluzione tecnica del noto modello. La nuova QJ Motor SRT 900 SX, protagonista del nostro test, rappresenta molto più di un semplice aggiornamento: è una dichiarazione d'intenti che tenta di conquistare motociclisti sempre più esigenti con un mix di tecnologia e convenienza economica.
Il segmento delle crossover di media cilindrata vive un momento di particolare fermento, con costruttori europei e giapponesi che si contendono una fetta di mercato sempre più appetibile. Yamaha Tracer 900, Ducati Multistrada V2, Suzuki V-Strom 1050 SE e Triumph Tiger 900 GT rappresentano i benchmark di settore, ma tutte si posizionano su fasce di prezzo significativamente superiori. È proprio in questo contesto che QJ Motor lancia la sua sfida più ambiziosa: offrire contenuti da moto premium a un prezzo che fa ragionare.
Il cuore pulsante della SRT 900 SX è un bicilindrico frontemarcia completamente rinnovato che abbandona gli 800cc della generazione precedente per salire a 904 cc. I numeri parlano chiaro: 95 cavalli di potenza massima erogati a 9.000 giri al minuto e una coppia di 90 Nm disponibile a 6.500 giri. Tre cavalli in più rispetto alla versione precedente potrebbero sembrare pochi sulla carta, ma testimoniano un lavoro di affinamento che va ben oltre la semplice crescita di cilindrata.
Il comparto ciclistico della SRT 900 SX rappresenta uno degli aspetti più interessanti dell'evoluzione rispetto al modello precedente. La forcella Marzocchi a steli rovesciati mantiene i 150 millimetri di escursione ma guadagna la personalizzazione sia nel precarico che nel ritorno, offrendo al pilota la possibilità di personalizzare il setup in base alle proprie esigenze e allo stile di guida.
La combinazione ruote da 19 pollici all'anteriore e 17 al posteriore conferma l'orientamento del progetto, con cerchi a raggi tangenziali nella versione SX che permettono l'utilizzo di pneumatici tubeless. Il treno anteriore monta gomme Maxxis Max Venture 110/80-19, mentre al posteriore troviamo misure 150/70-17, una configurazione che bilancia stabilità direzionale e agilità nei cambi di direzione.
Il monoammortizzatore posteriore, anch'esso regolabile, lavora su un forcellone a banana realizzato in alluminio, soluzione che combina leggerezza e rigidità strutturale. L'impianto frenante non scende a compromessi: anteriormente troviamo una coppia di dischi da 320 mm con pinze ad attacco radiale firmate Brembo, mentre al posteriore un disco da 260 mm con pinza Brembo a singolo pistoncino garantisce potenza frenante e modulabilità.
La vera rivoluzione della SRT 900 SX risiede nel comparto elettronico, dove QJ Motor ha fatto un salto generazionale impressionante. Il sistema prevede tre riding mode (Normal, Sport e Rain) che modificano l'erogazione del motore e l'intervento dei sistemi di sicurezza, mentre l'ABS può essere configurato in modalità normale oppure off-road per affrontare fondi a bassa aderenza.
Tra le novità più significative spicca il cruise control, sistema che migliora notevolmente il comfort nei trasferimenti a lunga percorrenza, anche se non dispone di funzione adattiva. Ma il vero fiore all'occhiello è rappresentato dal sistema di monitoraggio dell'angolo cieco basato su tecnologia radar, una caratteristica che raramente si trova su moto di fascia superiore.
Il sistema blind spot detection utilizza sensori integrati in modo così discreto da risultare praticamente invisibili, segnalando la presenza di veicoli nell'angolo cieco sia attraverso un indicatore luminoso arancione negli specchietti che tramite frecce direzionali nel display. Una soluzione brillante che eleva significativamente il livello di sicurezza attiva.
Il cruscotto TFT a colori da 7 pollici offre una grafica elaborata con possibilità di personalizzazione tra tema scuro e chiaro, oltre alla modalità automatica che adatta la visualizzazione alle condizioni di luminosità ambientale. Completano il quadro strumentale i sensori TPMS che monitorano in tempo reale temperatura e pressione di entrambi i pneumatici.
La dotazione di serie della SRT 900 SX stupisce per completezza e qualità dei componenti. Il quickshifter bidirezionale permette cambi marcia senza utilizzare la frizione sia in scalata che in salita, mentre le manopole riscaldabili e la sella termostatata garantiscono comfort anche nelle condizioni climatiche più difficili. La predisposizione per la dashcam completa un quadro tecnologico di assoluto livello.
L'illuminazione full LED anteriore e posteriore assicura visibilità ottimale in ogni condizione, mentre i paramani di serie proteggono dalle intemperie. Il plexiglass con deflettori riduce la pressione aerodinamica sulle braccia, anche se manca la regolabilità in altezza. La protezione para-carena e para-motore di dimensioni generose tutela i componenti meccanici nelle escursioni più impegnative.
Il serbatoio da 24 litri rappresenta un punto di forza assoluto per chi ama i lunghi viaggi, garantendo un'autonomia difficilmente eguagliabile nel segmento. La capacità è completata da un tris di valigie rigide in alluminio fornite di serie, soluzione che trasforma immediatamente la moto in una compagna di viaggio ideale per qualsiasi avventura.
Il peso complessivo di 264 kg in ordine di marcia testimonia la solidità costruttiva ma rappresenta anche una delle sfide maggiori nella guida quotidiana, specialmente durante le manovre di parcheggio. L'altezza sella di 835 mm, combinata con la larghezza importante, richiede una statura adeguata per un appoggio sicuro a terra.
Il prezzo di listino è di 9.490€.
Salire in sella alla QJ Motor SRT 900 SX significa confrontarsi immediatamente con una moto dalla personalità spiccata. Dal ponte di comando, a parte il blocchetto sinistro più affollato di pulsanti e qualche cavo in più che alimenta una leggera sensazione di disordine, non si notano grossi cambiamenti rispetto alla generazione precedente. Ma è sufficiente impugnare la manetta del gas per rendersi conto che l'esuberanza non manca affatto.
Dal motore bicilindrico la potenza arriva prontamente, sotto l'animo turistico della 900 si nasconde un'anima decisamente sportiva. Tuttavia, avremmo preferito ritrovare maggiore dolcezza nell'erogazione. Invece, emerge la stessa ruvidità caratteristica che riporta alla memoria certi due cilindri pesaresi di qualche anno fa, seppur senza raggiungere gli stessi estremi di ruvidità meccanica.
Il motore della SRT 900 SX rivela quindi una doppia personalità che divide nettamente l'esperienza di guida. Ai bassi regimi, specialmente quando si viaggia con marce lunghe sotto giri, emergono alcune criticità che meritano attenzione. Riprendendo da 2000 giri in quinta marcia, sotto i 50 km/h, si avvertono soprassalti e saltelli che testimoniano una certa ruvidità nell'erogazione.
La situazione cambia radicalmente quando si entra nella fascia dei medi regimi, intorno ai 3500-4000 giri. È qui che il motore trova la sua dimensione ideale e offre molto più comfort per il viaggio. La ruvidità si attenua significativamente e l'erogazione diventa più fluida e utilizzabile, rivelando le vere potenzialità di questo propulsore progettato per girare alto e spingere forte.
Le vibrazioni al manubrio risultano particolarmente fastidiose e rappresentano un aspetto che necessiterebbe di interventi migliorativi. È un elemento che influenza negativamente l'esperienza di guida, specialmente durante i viaggi autostradali dove la velocità sostenuta amplifica il fenomeno.
Fortunatamente, la sella si comporta diversamente. Ben imbottita, morbida e spaziosa, non trasmette le vibrazioni del motore e garantisce un buon livello di comfort. Nonostante un piccolo difetto già notato nella generazione precedente - la tendenza a portare il pilota in avanti schiacciando l'inguine verso il serbatoio - l'imbottitura e lo spazio disponibile sono ottimi.
La posizione di guida si dimostra nel complesso confortevole, merito di un manubrio che si avvicina molto al pilota mantenendosi largo e offrendo una presa sicura che aiuta significativamente nella maneggevolezza. Le pedane, posizionate piuttosto in alto, garantiscono molta luce a terra ma comportano ginocchia piuttosto piegate. Per piloti più alti di 175 cm questa configurazione può risultare un po' scomoda durante i viaggi più lunghi.
Una particolarità interessante riguarda la forma delle pedane, leggermente anomala, che porta a mantenere i piedi in una posizione un po' più aperta del normale. Il serbatoio, molto largo e con svasi importanti, permette di inserirsi bene nella moto, creando un feeling di controllo che caratterizza l'esperienza di guida.
L'impianto di scarico genera una sensazione di calore percepibile nella zona delle caviglie, in particolare nell'area sottostante dove si trova l'espansione dello scarico. Questo fenomeno, unito alle vibrazioni, contribuisce a creare un quadro di comfort che, pur rimanendo accettabile, presenta margini di miglioramento.
Nonostante la mole importante e i 264 kg dichiarati in ordine di marcia, la SRT 900 SX sorprende per maneggevolezza e rapidità di ciclistica. È una moto esuberante dal punto di vista meccanico ma al tempo stesso agile, capace di dire la sua anche nel confronto con avversarie più blasonate del segmento.
Il peso, tuttavia, non può essere ignorato. Si fa sentire non solo nelle manovre da fermo, dove la gestione richiede un certo impegno fisico, ma anche nei cambi di direzione. La massa è percepibile e si concentra piuttosto in alto, specialmente quando il generoso serbatoio da 24 litri è pieno. Questo aspetto va a inficiare parzialmente l'ottimo lavoro svolto dal punto di vista ciclistico.
Il comportamento delle sospensioni si dimostra discreto nel complesso, con la forcella Marzocchi che convince maggiormente rispetto al monoammortizzatore posteriore. La taratura della forcella privilegia il comfort rispetto all'utilizzo prettamente sportivo, una scelta che si sposa bene con la vocazione crossover del mezzo.
La regolabilità presente su entrambi gli elementi permette comunque una personalizzazione del setup, anche se avremmo preferito una regolazione del precarico del monoammortizzatore separata rispetto ad alcune chicche elettroniche presenti sulla moto. Sarebbe stato un plus per chi desidera ottimizzare il comportamento dinamico.
L'esperienza autostradale mette in luce alcuni limiti nell'ottimizzazione aerodinamica della SRT 900 SX. A velocità sostenute si percepiscono turbolenze nella zona del casco e delle spalle, un aspetto che evidenzia come l'aerodinamica sia perfettibile. Il plexiglass non regolabile rappresenta una limitazione significativa, e un parabrezza regolabile in altezza sarebbe sicuramente gradito in una futura evoluzione del modello.
Il comportamento del quickshifter bidirezionale si dimostra buono e rappresenta un valido aiuto, considerando che il comando della frizione, seppur regolabile e di discreta fattura, risulta piuttosto presente e non leggerissimo essendo azionato a cavo. Il cambio presenta però un comando molto spaziato con una regolazione particolare, che richiede di muovere parecchio il piede per cambiare marcia.
Il sistema di monitoraggio dell'angolo cieco rappresenta una delle chicche tecnologiche più interessanti e funziona brillantemente. Il triangolino arancione negli specchietti si illumina in maniera molto evidente quando rileva veicoli nell'angolo cieco, tanto da risultare quasi fastidioso al buio o in galleria durante le ore notturne. Il sistema è integrato anche con frecce direzionali nel cruscotto che indicano il lato interessato dalla segnalazione.
La gestione dei riding mode risulta invece leggermente macchinosa, richiedendo una navigazione attraverso diversi menu per selezionare le modalità Normal, Sport o Rain. Il processo prevede la pressione del tasto Enter, l'ingresso nel menu, la navigazione con le freccette per cercare la pagina successiva, quindi la selezione della modalità desiderata. Un sistema un po' arzigogolato per cui sarebbe auspicabile una soluzione più rapida e intuitiva.
Molto più pratico invece il funzionamento del cruise control, che può essere settato comodamente in movimento attraverso il comando dedicato.
Nel quadro complessivo, la QJ Motor SRT 900 SX si presenta come una moto dal carattere deciso, capace di offrire prestazioni soddisfacenti e una dotazione tecnologica di livello superiore. Certo, presenta alcuni aspetti migliorabili come le vibrazioni, la gestione termica e l'aerodinamica, ma a 9.490 euro offre contenuti che le concorrenti non propongono nemmeno a prezzi significativamente superiori.
È una moto che richiede di chiudere un occhio, anzi tutti e due su alcuni aspetti, ma che ripaga con un rapporto contenuti-prezzo praticamente imbattibile nel segmento delle crossover da 900cc. Per chi cerca una moto che offra tutto e di più a un prezzo da discount, al momento non esistono alternative alla SRT 900 SX.
QJ Motor
Via Giacosa, 4
20092 Cinisello Balsamo
(Ml) - Italia
02 84072243
sales@qjmotoritaly.com
https://qjmotoritaly.com/
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