Il successo dei GP in Asia? Non risiede solo nel marketing

Il successo dei GP in Asia? Non risiede solo nel marketing
  • di Alex Hodgkinson
Non sono solo i milioni di moto vendute in Oriente a portare il motocross nel continente asiatico, ma anche tanta accoglienza e voglia di fare
  • di Alex Hodgkinson
10 marzo 2017

Stefan Everts ha spiegato la preoccupazione di tutti per le moto: «quella di Kevin (Strijbos, Ndr) non era in perfette condizioni già dopo il Qatar, e siamo tutti preoccupati perchè le moto devono durare quattro GP, le casse sono già in Lussemburgo, ma non possiamo accedervi prima che vengano spedite in Argentina e Messico.»

I meccanici hanno lavorato parecchio domenica sera, per imballare tutto e per ripulire ogni cosa, visto che un minimo di umidità potrebbe scatenare il caos con i sistemi di accensione, e alla dogana argentina sono molto esigenti circa la sporcizia, per garantire che non vengano introdotti germi nel proprio ecosistema; perfino le scarpe sporche vengono respinte in aeroporto!

Perché l’MXGP va in Paesi come la Thailandia e l'Indonesia? Honda da sola vende un milione e mezzo di veicoli a due ruote ogni anno in Thailandia, e il direttore generale HRC, Roger Harvey, ha confermato che le loro vendite annuali di moto in Indonesia si avvicina ai cinque milioni - più di tutte le vendite messe assieme in Europa!

I costi per assistere alla gara sono inevitabilmente troppo elevati per gran parte della popolazione di questi Paesi, ma il seguito in televisione e l’entusiasmo degli appassionati sono incredibili. Steve Dixon: «Queste persone ti trattano come dei re, continuano a scattarti foto anche al supermercato.»

L'importanza della gara, per la comunità locale di Pangkal Pinang, era evidente. Il paddock era situato in un nuovo palazzetto dello sport al coperto, i nuovi alberghi a cinque stelle mettono in imbarazzo i propri equivalenti in Europa, la popolazione locale è incredibilmente disponibile, e il terminal dell'aeroporto è nuovo di zecca e immacolato.

Pangkal Pinang era una gara speciale per il runner-up della MXGP Glenn Coldenhoff. «La mia nonna paterna è originaria dell'Indonesia, quindi credo che sia una sorta di seconda gara di casa», ha detto il sempre sorridente olandese del team De Carli KTM.

Il trasferimento del WMX dal Qatar all'Indonesia ha garantito la partecipazione locale con tre giovani ragazze indonesiane presenti al cancelletto di partenza, che possono evidentemente muoversi in una società musulmana liberale: Suca Mulyani, Novita Anjani e Monica Defeter erano nuove arrivate - sono persino cadute inciampando sul cancelletto di partenza il sabato - ma il loro entusiasmo e quello dei tifosi locali era innegabile.

La vittoria in MXGP di Shaun Simpson in Indonesia non era inattesa. Lo scozzese, il cui soprannome è "Braveheart", dal film di Mel Gibson, aveva già vinto dei GP nei circuiti più impegnativi del mondo - Lierop, Lommel, Assen - e a Pangkal Pinang è stata dura! Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare, proprio come in passato con Mikkola, Carlqvist, Jobé, ecc.

Jeremy Seewer si è finalmente levato "due scimmie di dosso" - prima vittoria nel GP, e primo GP in generale. Ha anche stabilito un record come vincitore che è stato sorpassato dal maggior numero di sfidanti, visto che cinque o sei giovani piloti lo sorpassavano in ogni gara:. «Il segreto è stato quello di guidare con calma, coerente e concentrato. Piloti come Thomas Olsen mi hanno superato come se fossi fermo, un giro dopo erano a terra: se si vuole arrivare primo, bisogna prima arrivare al traguardo»!

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