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Con la seconda manches di Spring Creek si è conclusa l'esperienza di Tony Cairoli in terra americana con la Ducati. Ma ne siamo sicuri?
Prima del round #7 il nove volte Campione del Mondo ha detto a VitalMX, nel corso di un'intervista, che si sentirebbe pronto a tornare dietro al cancelletto per le tre gare dell'SMX a Settembre.
Con sole tre gare disputate Tony si trova a ridosso della zona utile per essere ammesso di diritto ai play off dell'SMX e, con giusto qualche altra apparizione - visti gli ottimi risultati ottenuti - la qualificazione sembrerebbe praticamente scontata. Cairoli ha, inoltre, espresso il desiderio di partecipare anche vista l'assenza delle whoops (l'unico vero ostacolo da indoor a cui noi europei non siamo abituati).
Insomma Tony non pare proprio di essere dell'idea di appendere il casco al chiodo per davvero. TC#222 si è detto disponibile anche per partecipare al Motocross delle Nazioni - visto che a Matterley Basin è stato il miglior italiano in gara - eppure relativamente a tale questione la scelta è rimessa nelle mani della FMI. Noi possiamo aggiungere che vedere Tony con la maglia azzurra sarebbe bellissimo, ed essendo in america quest'anno il MXON sarebbe anche un'ottima mossa di marketing per Ducati, ma allo stesso tempo sarebbe corretto dare l'opportunità di vestire la maglia dell'Italia ad altri giovani super meritevoli.
Ma come è andato Tony a Spring Creek? Cairoli ha chiuso nella top10 le qualifiche e si è assicurato una buona posizione al cancelletto. Purtroppo in gara 1 un contatto, nelle primissime curve, con Cornelius Toendel (altro pilota MXGP in gara) lo ha lasciato incastrato sotto la moto. Dopo un rapidissimo check dai medici Cairoli è tornato in gara recuperando dalla 40ª posizione alla 23ª piazza.
Gara 2 è stata, invece, più veritiera come giudizio. Partito a ridosso della top10 è riuscito a recuperare qualche posizione per mettersi, poi, stabilmente in decima piazza rimanendo, per tutta la durata della gara, a poco più di due secondi da Eli Tomac. Confrontando anche i giri veloci delle due leggende Tony è risultato più lento di Tomac solo di pochissimi decimi.
Se diamo un'occhiata ai piani altissimi delle classifica, escludendo i due fratelli Lawrence (capaci di fare un altro sport rispetto a tutti), Tony non è risultato molto più lento di Prado che ha terminato in 5ª piazza 16 secondi davanti a TC#222.
Rivedremo Tony dietro al cancello in questo 2025? Non lo sappiamo ancora. Eppure Ducati, oltre agli altri tester americani che stanno già girando e testando la Desmo450 MX nel supercross, potrebbe sfruttare Tony per raccogliere dati preziosi per svilupppare ulteriormente la moto in vista di un eventuale debutto, non ancora confermato, ad Anaheim 1 2026.