Ernesto Marinelli (Ducati): "Siamo sulla strada giusta"

Ernesto Marinelli (Ducati): "Siamo sulla strada giusta"
Carlo Baldi
Abbiamo incontrato Marinelli, Direttore del Progetto Ducati SBK, alla presentazione del team Althea e con lui abbiamo parlato di Evo, Superbike e regolamenti | C. Baldi
4 febbraio 2014


Ernesto Marinelli Direttore del Progetto Ducati SBK era presente a Civita Castella a sancire la rinnovata alleanza tra Ducati e team Althea Racing, squadra sulla quale Ducati punta molto per sviluppare la 1199 Panigale nella versione Evo, in vista di un 2015 nel quale solo questo tipo di moto potrà partecipare al mondiale Superbike.


Il team Althea Racing è il team di riferimento per Ducati nella Evo.
«Sì, la squadra di Genesio Bevilacqua sarà il nostro riferimento in Evo, una squadra che conosciamo molto bene e con la quale abbiamo vinto solo pochi anni or sono un titolo mondiale ed un titolo Stock. Il rientro del team Althea in ambito Ducati non ci può fare che piacere. Conosciamo bene anche Canepa e quindi un connubio perfetto per noi che puntiamo molto sulla Evo che rappresenta la Superbike del futuro».


Senza tralasciare la Superbike vera e propria.
«Quest’anno saremo impegnati ufficialmente nel mondiale Superbike ed abbiamo ricostituito una squadra per Davies e Giugliano. I test svolti sino ad ora ci hanno portato risultati dei quali siamo molto contenti e pensiamo di essere sulla strada giusta».

I test svolti sino ad ora ci hanno portato risultati dei quali siamo molto contenti e pensiamo di essere sulla strada giusta


E la prima gara del mondiale si corre in Australia su di una pista da sempre favorevole alle bicilindriche di Borgo Panigale.
«L’anno scorso avevamo iniziato bene il campionato in Australia, ma in seguito le cose non sono andate bene a causa di una serie di coincidenze sfortunate e di alcune difficoltà. La pista di Phillip Island è tra quelle che preferiamo e quindi speriamo di far bene anche quest’anno. Siamo consapevoli di avere una moto con un potenziale molto alto e ce lo hanno confermato sia il campionato Stock 1000 che molti campionati nazionali, dove la Panigale è risultata vincente. La base è buona ed abbiamo corretto molte cose e cambiato molto anche nella parte gestionale per cui il lavoro ora viene portato avanti molto meglio e i test invernali ce lo hanno confermato».


Ma anche le altre Case non hanno dormito sugli allori.
«Sicuramente no. Sappiamo che la concorrenza sarà molto forte e abbiamo a che fare con team ufficiali e Case che si impegnano al 100%. Il lavoro da fare è ancora molto, ma non ci spaventa di certo. Ci siamo sempre impegnati al massimo e continueremo a farlo. In Ducati ci sono molte persone che lavorano con capacità e con tanta passione e che non ci hanno mai fatto mancare il loro appoggio».


Non esiste ancora un regolamento definitivo riguardante la classe Evo del 2015. Ducati come si augura che sia?
«Il mondo delle competizioni sta vivendo una crisi generalizzata, in quanto risente della crisi economica mondiale. Purtroppo il mercato delle moto da qualche anno soffre e le corse soffrono in pari misura. Da qui deriva il preciso input di Dorna di ridurre i costi ed ovviamente da parte nostra non possiamo che essere d’accordo. La classe Evo va in questa direzione, per cui auspichiamo che le moto siano il più vicine possibile alle moto di serie in modo da diminuire i costi e garantire una buona competitività per tutti i team che vorranno partecipare al mondiale. Ovviamente ci sarà un acceso dibattito per mettere tutti d’accordo, ma la strada intrapresa non si può cambiare e quindi mi auguro che vi sia una discussione positiva e costruttiva tra tutte le parti in causa: team, case produttrici ed organizzatori. Per il bene della Superbike».

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