MotoGP 2022. C'è una cosa che Fabio Quartararo ha capito benissimo e Pecco Bagnaia molto meno: ecco quale

MotoGP 2022. C'è una cosa che Fabio Quartararo ha capito benissimo e Pecco Bagnaia molto meno: ecco quale
Il pilota francese, quest'anno, è stato bravo a raccogliere il meglio da una M1 che non è il top, quello italiano ha sofferto un inizio difficile e a volte ci ha messo del suo, anche con delle uscite pubbliche che lo hanno messo sotto pressione
6 luglio 2022

Per spiegare il titolo e il sommario di questo articolo la cosa migliore è fare degli esempi concreti riguardo al rapporto con i media dei due piloti, partendo dalla situazione attuale: Fabio Quartararo, nonostante la caduta ad Assen, è il grande favorito per il mondiale 2022. Sbaglia raramente in pista e non sbaglia niente di fronte ai microfoni.

Pecco Bagnaia dopo l’impennata di rendimento di fine 2021, 4 vittorie nelle ultime 6 gare, ha iniziato il 2022 da grande favorito e con un rinnovo di contratto arrivato prestissimo: due situazioni che lo hanno appesantito di responsabilità, probabilmente, e che, combinate ai problemi di sviluppo della nuova GP22, hanno creato un mix di difficoltà che gli hanno impedito di poter rendere al meglio nelle prime gare del campionato.

Ma vediamo alcune dichiarazioni dei due da marzo ad ora.

Quartararo

A inizio anno in Qatar il francese ha abbassato le aspettative su di lui con delle frasi ripetute più volte come Non sono un ingegnere ma do il massimo”. Un refrain che è andato avanti fino all’arrivo in Europa. Oltre a tenere un profilo basso ha cercato anche di sottolineare che la M1 non era competitiva come le altre MotoGP, soprattutto nella prima parte della stagione.

Dal Portogallo in poi Quartararo ha cambiato marcia a livello di risultati (tre vittorie, due secondi posti e un quarto) ma ha comunque proseguito nella strategia (sempre che di strategia comunicativa si tratti) di smorzare la pressione, spostandola su altri piloti: Il favorito è Bastianini, io non posso superare” oppure sulle altre moto.

Poche settimane fa, quando era già saldamente al comando del mondiale, ha detto di essersi lamentato troppo a inizio anno (quando pensava anche di cambiare moto) e due settimane fa ha ammesso di star guidando “meglio di sempre”, una delle prime ammissioni di forza dell'anno, arrivata quando aveva già fatto ampiamente vedere di essere il miglior pilota del lotto.

Molto spesso, nei weekend di gara ha rivolto attenzioni agli altri piloti, spostando così l'attenzione: per esempio il sabato prima della gara del Sachsenring, consapevole della sua forza, ha auspicato di battagliare in gara con Bagnaia (desiderio reale o tentativo di mettere pressione a Pecco?), poi è finita come sappiamo...

A contribuire al suo successo, oltre alla guida strepitosa della M1, c’è anche l’elegante distacco emotivo (simile a quello di altri due francesi, calciatori, Platini e Zidane) che ha nelle competizioni: fortissimo, ma senza pressione anzi, mettendola agli altri.

Bagnaia

Opposta la situazione di Pecco Bagnaia alle prese, da inizio anno, con una comunicazione che gli ha creato pressione e tensioni e anche con l'ultimo episodio, l'incidente in auto a Ibiza, che di sicuro non gli allieterà i prossimi giorni di vacanza.

Ma torniamo a marzo. Appena finita la gara in Qatar, in cui è caduto stendendo Martin, Bagnaia ha detto la famosa frase “non sono un collaudatore” alzando un polverone di polemiche. Nei giorni dopo sono arrivate le scuse di Tardozzi ma le polemiche sono andate avanti un paio di settimane.

Dopo ci sono state le gare non esaltanti in Indonesia, Argentina, Texas e la caduta a Portimao. Di fatto il mondiale di Bagnaia è iniziato solo a Jerez, a metà maggio. Spesso ha parlato troppo presto, come in Indonesia (“Siamo forti per vincere”), oppure ha detto "gara della svolta" come in Argentina salvo poi dire “facciamo la prossima”.

Il sabato quest'anno è stato molte volte il migliore ma poi la domenica sono arrivati gli errori come a Le Mans e al Sachsenring. Bagnaia ha una gran voglia di far bene e ha la moto per vincere ma forse la situazione intorno non è la migliore: da una parte lui evidentemente sente ancora di dover dimostrare di poter essere campione del mondo, dall'altra al box Ducati ci sono altri 7 piloti molto competitivi e due che puntano alla squadra ufficiale.

Insomma è il primo pilota Ducati... ma forse non del tutto e questo lo porta, nella comunicazione con i media, spesso a promettere risultati più che a parlare di fatti compiuti o, meglio, a spostare su altri l'attenzione. Il dire-sempre-ciò-che-si-pensa è bello per gli spettatori e i giornalisti ma non è sempre funzionale agli sportivi.

Così anche le prese di posizione in difesa di Jack Miller e a difesa del clima nel box Ducati ufficiale non fanno altro che dare l'idea di un Bagnaia nervoso, sotto pressione.

In conclusione Quartararo, che campione del mondo lo è, sembra aver capito molto bene come gestire il rapporto con i media e come sfruttarli per mettere pressione ogni volta all'avversario prescelto. Diversamente Bagnaia continua ad essere trasparente e sincero, esponendosi più che proteggendosi e finendo spesso per caricarsi di troppe aspettative.