MotoGP 2022, GP di Indonesia a Mandalika, Pecco Bagnaia: “Siamo forti per vincere, ma lo dobbiamo dimostrare”

MotoGP 2022, GP di Indonesia a Mandalika, Pecco Bagnaia: “Siamo forti per vincere, ma lo dobbiamo dimostrare”
Giovanni Zamagni
Il pilota della Ducati non si spiega i problemi avuti sul bagnato: “Nel 2021 e anche nei test invernali eravamo forti sull’acqua, oggi non ho potuto spingere”. Ma rimane fiducioso: “L’aspetto positivo è che ho ritrovato le sensazioni del 2021, dobbiamo partire da questo”
20 marzo 2022

Un punto in due GP: sotto l’aspetto numerico, c’è solo da preoccuparsi per l’inizio di campionato di Pecco Bagnaia. Ci sono lati positivi? Sì. Al di là del risultato, Pecco dice di aver ritrovato fiducia nella sua Ducati - e le immagini televisive lo confermano - e la DesmosediciGP è comunque sicuramente una moto competitiva. Da queste due certezze bisogna partire per risalire la china. Sul risultato di oggi sembrava potesse aver influito un cambiamento fatto sulla linea di partenza - in parte confermato da Davide Tardozzi - in previsione di un asfalto più asciutto. Ma Bagnaia assicura che non è così.

“Abbiamo semplicemente tolto la pinna (il famoso “cucchiaio”, ndr) perché non c’era tanta acqua in pista, non abbiamo toccato niente sull’assetto. La pinna serve per tenere la gomma più fresca, in questo caso non ce n’era bisogno”.

Allora cosa è successo?

“Nel 2021 eravamo veramente forti sul bagnato e anche quest’anno, quando abbiamo trovato l’acqua nei test, eravamo competitivi. Oggi, al contrario, la mia fiducia era pari quasi a zero, non riuscivo a frenare come faccio di solito, perché si bloccava tanto l’anteriore. Non ho potuto spingere, la gomma davanti non ha lavorato: ci sono dei punti interrogativi su questo. In ogni caso cerchiamo di guardare all’aspetto positivo del fine settimana: stamattina avevo un passo molto veloce, è stato un peccato non sfruttare la nostra competitività sull’asciutto. Sono abbastanza giù di morale, un po’ deluso, queste due gare non hanno per niente dimostrato il nostro potenziale. Siamo forti per vincere, ma non lo possiamo dire, perché non l’abbiamo ancora dimostrato. Eravamo pronti per fare una buona gara. Cerchiamo adesso di continuare il buon lavoro fatto qui in Argentina”

Quindi sull’asciutto saresti stato competitivo?

“Con i se e con i ma non si ottiene niente. Sappiamo cosa è successo nei test: inconsciamente perdevamo fiducia, non riuscendo mai a costruire un lavoro, a capire bene cosa stava succedendo, abbiamo perso feeling. Qui l’abbiamo ritrovato: riuscivo a frenare forte, a fare quello che volevo sulla moto, tanto che nel warm up con le gomme usate eravamo i più efficaci. È chiaro che contano i punti e sono a 29 lunghezze dalla vetta: bisogna mettere fine in fretta a questo percorso negativo. È andata così, ma ci sono anche gli aspetti positivi”

Ancora i valori non sono definiti: c’è tempo per recuperare. Sei d’accordo?

“Accade sempre nella prima parte della stagione, ci vuole un po’ di tempo per capire meglio com’è la situazione. Ho ritrovato completa fiducia nell’anteriore, anche grazie a una modifica che mi permette di far girare la moto in modo stretto: abbiamo la base per partire bene in Argentina. In questo momento posso dire poche parole, non sono nella situazione di dichiarare che potevamo vincere, perché i risultati stanno dicendo un’altra cosa”.