SBK 2020. Le pagelle del Teruel Round

SBK 2020. Le pagelle del Teruel Round
Carlo Baldi
Michael Ruben Rinaldi e Jonathan Rea protagonisti assoluti e per motivi opposti del fine settimana ad Aragón
7 settembre 2020

Dopo quello che si era visto nel round precedente, il quinto round denominato Teruel, che si è disputato ancora al Motorland Aragón a distanza di una sola settimana, avrebbe dovuto rappresentare la rivincita per la Ducati e per Scott Redding, su una pista da sempre favorevole alle moto bolognesi. Invece a sfruttare questo vantaggio non è stato il pilota inglese, ma il giovane Michael Ruben Rinaldi, che non era mai salito sul podio in una gara della Superbike e torna dalla Spagna con una vittoria, un secondo ed un terzo posto. E’ stata una bruciante sconfitta per il team ufficiale Aruba.it Racing Ducati, che ancora una volta si ritrova a rincorrere Jonathan Rea, quando mancano solo tre round alla conclusione di questa anomala stagione 2020.

In tre gare, a salire sul podio sono stati solo 4 piloti: Rea, Rinaldi, Redding e Davies. Ducati e Kawasaki su tutti, con la Yamaha che ha evidenziato tutti le proprie debolezze, mentre la nuova CBR Honda si è dimostrata ancora acerba. Per non parlare della BMW completamente naufragata e che ha ottenuto come miglior risultato l’ottavo posto di Laverty in
Gara-1. E’ stato il weekend della conferma di Rea e della rivelazione di Rinaldi, mentre, per quanto riguarda il campionato, ora il cinque volte campione del mondo ha un vantaggio di ben 36 punti su Redding secondo, con il terzo ed il quarto, Razgatlıoğlu e Davies ormai fuori gioco.

PAGELLE

Ecco i nostri voti ai protagonisti delle gare di questo fine settimana al Motorland Aragón.

Jonathan Rea – Voto 10 – Ha vinto una gara sola, ma ha annichilito Redding e compiuto un decisivo passo verso il sesto titolo mondiale consecutivo. Ha ancora un’enorme fame di vittorie, e con la sua Ninja fa quello che vuole. Un enorme talento, unito alla grande capacità di leggere la gara, il tutto in funzione del campionato. Rischia quando è necessario, e limita le perdite quando capisce che non può vincere. E quest’ultima capacità è stata quella determinante lo scorso anno per demolire Bautista. 

Michael Ruben Rinaldi – voto 10 – Difficile trovare le parole per descrivere cosa ha fatto questo venticinquenne pilota italiano, che sino a sabato mattina non era ancora salito sul podio della Superbike e che in due giorni ha calpestato tutti e tre i gradini. In Gara-1 è partito con la gomma morbida per cercare di conquistare il suo primo podio nella classe regina e si è ritrovato davanti a tutti sin sotto la bandiera a scacchi: un impresa di altri tempi per un giovane che corre in un team privato. E’ stato l’unico a tener testa al Cannibale in Gara-2, e questo ha tolto ogni dubbio a chi lo vuole dal prossimo anno sulla V4 ufficiale. 

Scott Redding – voto 8 – Da ragazzaccio sfrontato a pulcino bagnato. In Gara-1 commette un errore che gli costa ilo suo primo ed unico zero in classifica e che gli fa perdere molta fiducia in se stesso e nella sua moto. Reagisce in modo rabbioso nella Superpole Race, ma poi nella gara vera deve arrendersi non solo a Rea, ma soprattutto al giovane Rinaldi,  che guida la sua stessa moto e questo lo ha riempito di dubbi e paure: 
A Barcellona, o reagisce o affonda definitivamente

Chaz Davies – voto 5 – Il solito Davies. Ormai sono alcuni anni che inciampa nei soliti errori, che va male nelle qualifiche, si ritrova a rincorrere ma per recuperare consuma le gomme, e allora se va bene sale sul podio e se va male va in terra. Il copione non cambia nemmeno sulla sua pista preferita. Forse è venuto il momento di cambiare aria.

Alvaro Bautista – voto 5 – Allora avevano ragione quelli che sostenevano che lo spagnolo cade troppo spesso. La sua Honda è velocissima sul lungo rettilineo aragonese, ma poi ci sono anche le curve. Un film già visto?

Michael van der Mark – voto 7 – Nelle due gare lunghe è l’unico a tenere alta la bandiera della Casa dei tre diapason. La R1 soffre sul tracciato del Motorland, e una volta tanto riesce a stare davanti al suo scomodissimo compagno di squadra. Fa solo bene il suo compitino, ma è il migliore della sua classe.

Federico Caricasulo – voto 6,5 – Il lavoro e l’impegno alla lunga pagano, e mano a mano che le gare passano Federico si adatta sempre meglio alla sua moto ed alla nuova categoria. Ha sofferto il passaggio dalla 600 alla 1000, ma il peggio è ormai alle spalle. Serve un altro italiano giovane e vincente.

Marco Melandri – voto 5,5 – Speriamo che il dodicesimo posto in Gara-2 sia uno spiraglio di luce nel tunnel nel quale il ravennate si è infilato con tutto il team Barni. Se è tornato per chiudere meglio di come aveva fatto lo scorso anno gli sono rimasti solo tre round.

Matteo Ferrari – voto 6,5 – Catapultato dalle silenziose MotoE alle rombanti 1000 Superbike, Matteo ha lavorato con metodo assieme al team Motocorsa ed è riuscito ad andare a punti nelle due gare vere, quelle di 18 giri. Cosa chiedergli di più? Mi piacerebbe tanto vederlo in pianta stabile in questo campionato.  

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