Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Non appena ho visionato il video con il quale Jonathan Rea annunciava il proprio ritiro, ho richiesto a Yamaha di poterlo intervistare a Magny Cours. La risposta è stata che avevano ricevuto troppe richieste e che non potendole soddisfare tutte avrebbero organizzato una conferenza, nessuna intervista one to one. Una decisione più che comprensibile, però pochi giorni dopo mi comunicarono che Rea aveva saputo della mia richiesta e che, come lui stesso afferma alla fine di questo video, mi avrebbe con piacere concesso un’intervista in esclusiva.
Onorato dalla sua decisione ho preparato una lunga serie di domande da sottoporgli, ma come è sempre accaduto quando l’ho intervistato, l’intervista si è tramutata in una chiacchierata nella quale abbiamo parlato di tutto. Della sua famiglia, della sua decisione di smettere, della mancanza di un progetto che fosse vincente, perché lui è e resterà sempre un pilota, e come tale corre per vincere.
Abbiamo parlato dei suoi avversari, da Tom Sykes a Chaz Davies, da Max Biaggi a Toprak Razgatlioglu.
Abbiamo ripercorso il suo cammino iniziato, giovane e irruento, con la Honda e proseguito con il fantastico Team Provec in Kawasaki, una squadra che lo ha sempre motivato al massimo e che aveva più voglia di vincere di quanta non ne avesse lui. Jonny ci ha anche parlato della Yamaha e di cosa non abbia funzionato in questi due anni.
Cosa farà al termine della stagione? Ancora non lo sa. L’impressione è che sia stanco della pressione, che abbia voglia di fermarsi per riordinare le idee, per decidere cosa farà al di fuori dalle corse, rifugiandosi in quella famiglia che rappresenta la parte più importante della sua vita e dove troverà la serenità necessaria per decidere.