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Questa moto era all'avanguardia quando uscì ed ancora oggi è molto piacevole da guidare. Il motore è il suo punto di forza e l'assetto sportivo non esasperato la rendono il mezzo ideale per veloci e piacevoli viaggi anche in coppia.
Ho posseduto questa moto per più di 20 anni senza mai avere alcun inconveniente, buona stabilità e potenza adeguata unico difetto secondo me il peso eccessivo.
Che dire per me una passione decennale avere e accudire questa moto che mi ha dato solo soddisfazioni, attualmente sarà superata come linea, ma il motore rimane un gioellino di meccanica compatto e muscoloso non mi ha mai lascito con l'amaro in bocca come prestazioni.
Robusta e affidabile come poche, stupenda sul misto veloce senza essere estrema. Comoda per i viaggi in solitario o in due. Adesso che me ne devo separare mi mancherà.
Vendo VFR 800 del '99; moto in ordine, con gomme nuove e appena revisionata; costi di manutenzione bassi, affidabilità massima; ideale sia per l'utilizzo quotidiano , che per gite fuoriporta e lunghi viaggi; prezzo trattabile.
Una moto a 360 gradi da usare ovunque da solo o in coppia...nonostante gli anni rimane una moto eccezionale dal punto di vista della comodità...stabilità...maneggevolezza e di motore...una vera Honda quando venivano prodotte made in japan...affidabilissima...
Possiedo una VFR 800 del 2000 (catalizzata), provenendo da una scrambler, non è immediato andar forte con una moto con un carattere simile, ma una volta presa la mano la ciclistica ottima (pure per gli standard moderni, non oso immaginare 21 anni fa cosa fosse) e quel gioiellino della tecnica che è il suo V4 con distribuzione a cascata di ingranaggi, donano soddisfazioni enormi.
Dopo vent'anni di sola manutenzione ordinaria (nemmeno troppo frequente oltretutto) continua a non avere alcun problema, parte in mezzo giro e cammina come fosse nuova. I consumi sono tutto sommato buoni, si va dai 18-20 al litro andando tranquilli a velocità da statale (fra 70 e 90km/h) ai 15 in urbano o autostradale, comunque molto difficilmente si scende sotto i 300km di autonomia con un pieno da 21l di benzina, quindi assolutamente in linea con i consumi di moto moderne della stessa fascia di potenza.
La parte più complicata da sfruttare a pieno sono i freni: molto potenti e modulabili, ma per via del ripartitore hanno uno strano effetto sul bilanciamento dei pesi della moto, ma una volta capiti permettono di tirare delle staccate fenomenali con la moto perfettamente composta, senza dover neanche sfiorare il freno dietro.
Veloce, scattante, adatta per il turismo spinto.
Ultima versione con cascata ad ingranaggi (della distribuzione n.d.r.).
Moto indubbiamente pesante il cui peso viene però ridimensionato in movimento da un'irreprensibile avantreno coadiuvato dalle gomme giuste e da un serbatoio non oltre i 2/3 della sua capienza max. Alla lunga nei tornanti diviene affaticante sopratutto per i non giovincelli come me (53). La strada di montagna che predilige è riconducibile a passi come quello della Cisa, del Cerreto, del Muraglione, ma anche sulla 65 della Raticosa-Futa-Giogo ci si diverte. Motore borbottante ma trattabile sotto i 3000 con un sound inebriante allo scarico dopo i 6000 rpm. La ciclistica digerisce di tutto. Comoda per brevi e lunghi spostamenti, il divano di casa in viaggio... Non proprio parca nei consumi, una caratteristica comune di questo V4 nelle varie versioni che si sono succedute. Bisogna fare un po' di rodaggio al tipo di frenata dual cbs che è adeguata al peso ed al segmento della moto; il mordente comunque c'è. Monobraccio affascinante. Ancora oggi dopo 20 anni, non rimpiango di averla acquistata usata dopo averla corteggiata fin dall'età di 25 anni quando la preferii, per motivi di prezzo, alla CBR600 F del 93 che ancora porto nel cuore. Ma i sogni si sa rimangono lì nel cassetto, non vanno perduti. Non sempre fanno la fine di quanto affermato dal compianto Patrignani (ciao Roberto): " I sogni non si possono surgelare. Vanno consumati freschi, ricchi di linfa, colori, profumi, unicamente al momento della massima fioritura. Dopo, sono come quelle violette seccate tra le pagine di un vecchio libro. Procurano mestizia e l’impulso di richiudere il libro con un botto ovattato e un soffio di polvere che sa di muffa." E' vero, cambiando l'età, il contesto, spesso fanno quella fine lì. Ma nel mio caso è cambiata solo l'intensità emotiva subentrando anche un maggiore raziocinio legato all'età. Se tornassi indietro mi terrei alcune moto che ho posseduto: yamaha RD350LC, honda CBR600 '93, suzuky RGV250 e questa.. e cercherei di acquistare la suzuki gamma 500...
Regina indiscussa dell'autostrada, tenuta di strada granitica, motore super sopratutto il modello privo di catalizzatore. Il passeggero è comodo e al riparo dalle turbolenze, si possono fare tanti chilometri in coppia, moto assolutamente affidabile mai un guasto mai un problema. Non suggerisco come prima moto perché è troppo veloce e potente e va gestita da motociclisti con anni di esperienza.