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Sara e Roberto, padre e figlia con due stili di guida completamente opposti. Lei architetto e motociclista urbana, lui pensionato e appassionato di enduro. Per un weekend si sono ritrovati fianco a fianco su due Honda GB350S identiche, scoprendo come una roadster possa unire generazioni e filosofie diverse del motociclismo.
L'idea nasce da una richiesta particolare. Avevamo già testato la GB350S in tutte le salse possibili, mancava però il punto di vista femminile, quello di una ragazza che potesse raccontare la moto da una prospettiva diversa. L'invito lanciato sui social ha trovato risposta in Sara, che però ha posto una condizione: portare con sé anche suo padre Roberto per trasformare un semplice test in un'occasione per ritrovare quella complicità che solo la moto sa regalare.
Il weekend insieme è diventato così qualcosa di più di una prova su strada. È stato un viaggio nella memoria, nei luoghi dell'infanzia di Sara, quando Roberto la portava in sella ancora piccolina, quasi appoggiata sul serbatoio. È stato anche uno scambio di ruoli, con Sara che ha guidato il padre attraverso le strade della sua Milano universitaria, quelle che Roberto non conosceva ma che la figlia ha imparato a percorrere in lungo e in largo durante gli anni dell'università.
Ma parliamo della protagonista di questo racconto: la Honda GB350S. Questa moto rappresenta il tentativo riuscito di Honda di condensare tecnologia moderna in un involucro classico che strizza l'occhio alle cafe racer degli anni Sessanta. L'aspetto è quello di una volta, elegante e discreto come dice Sara, ma sotto la carrozzeria batte un cuore progettato con le conoscenze ingegneristiche contemporanee.
Il motore è un monocilindrico a corsa lunga raffreddato ad aria che eroga 21 cavalli a 5500 giri al minuto e 29 Nm di coppia massima a soli 3000 giri. Numeri che sulla carta potrebbero sembrare modesti, ma che nella realtà d'uso quotidiano si rivelano più che sufficienti per muoversi con disinvoltura nel traffico urbano e nelle prime curve extraurbane. Il cambio è a cinque marce, altra scelta che va nella direzione della semplicità e dell'affidabilità.
Quello che colpisce davvero è il sound caratteristico, quel tipico battito monocilindrico che fa sentire ogni pistonata, ogni fase del motore. I consumi sono sorprendentemente bassi, con un'autonomia che raggiunge i 570 chilometri con un solo pieno. Un dato importante per chi usa la moto come mezzo di trasporto quotidiano e non vuole fare soste frequenti al distributore.
Il approccio è nel traffico cittadino, territorio familiare per Sara ma completamente nuovo per Roberto. Il padre, cresciuto tra sentieri e boschi con le sue enduro, si trova inizialmente spaesato tra le auto in coda e i semafori. Ma la GB350S si rivela un'ottima compagna per questo tipo di utilizzo. La posizione di guida rilassata, la leggerezza nella gestione e soprattutto l'altezza da terra ridotta fanno la differenza.
Sara scopre finalmente una moto dove può appoggiare con entrambi i piedi a terra con sicurezza. Un dettaglio che potrebbe sembrare banale ma che per molte ragazze rappresenta un ostacolo psicologico importante nella scelta della moto. Anche Roberto, nonostante l'esperienza su mezzi ben più alti e pesanti, apprezza questa caratteristica che rende la GB350S incredibilmente agile nel traffico urbano, capace di sgusciare tra le maglie delle auto in coda con una facilità sorprendente.
Ma Roberto ha in serbo una sorpresa per Sara: un posto speciale che conosce e che vuole condividere con lei. Lasciata la città alle spalle, le due GB350S si inerpicano verso le colline, dove il panorama si apre e l'aria si fa più fresca. È qui, tra curve dolci e tornanti, che la Honda mostra un altro lato del suo carattere.
La GB350S non è la moto dalle prestazioni esaltanti, ma quella dalla guida naturale. Ogni curva viene affrontata con naturalezza, senza fretta ma con precisione. Il cambio di ritmo è fluido, la moto risponde docile ai comandi senza mai essere noiosa. Roberto, abituato alle enduro pesanti e alte, scopre un modo diverso di interpretare le curve: la GB350S risulta leggera e fluida come il burro, con un comportamento dinamico che smentisce l'impressione statica di pesantezza che potrebbe dare a prima vista.
Il viaggio diventa poi anche un tuffo nei ricordi condivisi.
Alla fine del weekend, stanchi ma felici, Sara e Roberto hanno le idee chiare sulla GB350S. Le tre parole chiave per descriverla? Per Sara sono divertente, leggera e bassa. Per Roberto agile, fluida e ideale per la città. Entrambi sottolineano come questa moto sia ottima per chi cerca un mezzo per muoversi nel traffico urbano e nella prima periferia, senza pretese di velocità ma con tanta sostanza in termini di piacere di guida.
Roberto, con la saggezza di chi ha passato una vita in sella, la consiglierebbe senza esitazione a chi si muove quotidianamente in città e dintorni. Non serve la potenza sfrenata, non servono gli accessori elettronici all'ultimo grido. Serve una moto onesta, affidabile, che ti faccia sentire bene ogni volta che la inforcavi.
Ma oltre alle impressioni tecniche, c'è qualcosa di più profondo che questo weekend ha lasciato. Un bellissimo ricordo condiviso che ha riportato padre e figlia a viaggiare insieme dopo tanto tempo. Per loro, entrambi enduristi nel cuore, l'esperienza con una moto stradale è stata una novità, un modo diverso di condividere la passione che li unisce.
La Honda GB350S parte da un prezzo di 4.590 euro ed è disponibile in due colorazioni. Non sarà la più potente del mercato, né la più tecnologica, ma di sicuro è quella moto che riporta all'essenza del motociclismo: guidare, sentire e condividere.
Per Sara e Roberto, la GB350S è stata il ponte tra due modi diversi di vivere la moto. Per lui, abituato agli sterrati e alle avventure off-road, ha rappresentato una finestra su un mondo urbano che non conosceva. Per lei, sempre di corsa tra impegni e traffico, è stata l'occasione per rallentare e godersi la strada insieme a chi le ha trasmesso la passione per le due ruote.
Alla fine, forse è proprio questo il senso di una moto come la GB350S: non servire un pubblico specifico, non eccellere in una particolare disciplina, ma essere semplicemente una compagna fedele per chiunque voglia riscoprire il piacere di viaggiare in moto, che sia in città tra i semafori o in collina tra le curve, da soli o in compagnia delle persone che contano davvero.
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