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Un po' come avviene per la GS, anche chi sceglie la RT lo fa spesso a prescindere dalle novità, ma perché è una RT. La granturismo bavarese è uno di quei punti fermi, di quei modelli che hanno cementato una solida fan base. Sappiamo anche che BMW ha sempre perseguito la teoria dell'evoluzione più che della rivoluzione e per questo la nuova generazione di 1300 sta destando forse più scalpore rispetto ai cambiamenti generazionali precedenti. Proprio sulla nuova R 1300 RT è avvenuto il distacco maggiore dal passato con un'evidente volontà di muoversi più verso la sportività. Ma sarà la scelta giusta? E quanto più sportiva è diventata la RT? La maxi tourer bavarese si presenta ora con un look più aggressivo, una ciclistica rivoluzionata e prestazioni da sportiva mascherata. Il prezzo? Si parte da 24.990 euro, ma superare i 30.000 è un attimo.
Osservandola dal vivo la nuova RT conferma le descrizioni della Casa: ammicca decisamente alla sportività. Ancor di più nell'esemplare provato fornitoci da BMW ovvero quello in allestimento Impulse che ha una colorazione blu elettrica e grafiche che si discostano dalla tradizione classica della RT. Tutta la parte anteriore è più compatta e "schiacciata" verso la forcella, i fari LED disegnano uno sguardo più determinato, grintoso e l'insieme trasmette dinamismo prima ancora di accendere il motore. Eppure, la sostanza protettiva rimane intatta: parabrezza regolabile elettricamente, deflettori aerodinamici e quella sensazione di abitacolo protetto che rende ogni chilometro un piacere.
La qualità costruttiva mantiene gli standard teutonici con un'ottima sensazione al tatto, materiali e assemblaggio che trasmettono solidità. Non è bella nel senso convenzionale del termine, ma possiede quel fascino funzionale e sostanzioso tipico di chi non deve dimostrare nulla a nessuno.
Arriva la piattaforma 1300 con il nuovo boxer raffreddato a liquido e il nuovo telaio, elementi che abbiamo conosciuto già su GS e GS Adventure e che ora a cascata vengono declinati su RT, R e RS. Non ci dilunghiamo nella descrizione del motore, ci limitiamo a sottolinearne le doti: 145 CV a 7.750 giri e 149 Nm a 6.000 giri. Un boxer esuberante come non mai che si mantiene docile ai bassi per poi diventare esuberante e sportivo come non mai agli alti. L'unica minima differenza rispetto alla GS è una rapportatura leggermente più lunga per renderlo ancora più riposato nei trasferimenti. Su strada alla fine lo si utilizza quasi sempre intorno ai 4.000 giri, il regime di passaggio dello shift-cam. Qui il boxer dona alla RT una doppia anima, sia docile compagna di viaggio sia una maxi capace di scatenarsi.
Chiaramente è possibile avere la RT con o senza il nuovo cambio elettronico ASA (Automated Shift Assistant). Se già prima di provarlo su questa tourer non avevamo dubbi che fosse indicato per il tipo di utilizzo, dopo il nostro test ci chiediamo perché mai voler una RT senza! Non sarà il più rapido degli automatici presenti sul mercato, ma funziona in modo puntuale e, soprattutto, elimina completamente quel contrasto alla leva che registriamo nel nuovo cambio del boxer 1300. In modalità automatica le cambiate sono quasi sempre opportune e ci rende la vita facile e comoda, ma basta intervenire con il piede sulla leva per riprendere il controllo e cambiare a piacere. E bye bye frizione.
Per una RT, è la scelta migliore possibile e dopo la guida ne siamo convinti.
L'ASA ci è piaciuto è vero, ma c'è una cosa che ci è piaciuta di più. Se c'è un componente che merita applausi è il nuovo Evo Telelever. BMW ha superato i limiti delle generazioni precedenti con una soluzione ingegnosa: struttura superiore della forcella fissata rigidamente mentre il manubrio poggia su un supporto flessibile che annulla ogni oscillazione. Il risultato? Tanto comfort, niente vibrazioni, ma allo stesso tempo una guida sorprendentemente precisa che ti invoglia non solo a piegare, ma addirittura a cercare lo stretto e il lento.
La maneggevolezza proverbiale della RT non solo non è stata compromessa dai cambiamenti ciclistici, ma risulta addirittura esaltata. Nello stretto è facile e intuitiva, confermando come l'evoluzione tecnica possa migliorare senza stravolgere.
Tanta curiosità ha scatenato però la novità del Dynamic Chassis Adjustment, una definizione forse un po' roboante e che rischia di confondere per una cosa in realtà molto più semplice nell'utilizzo. In modalità Dynamic Pro, il sistema alza di 30 mm il retrotreno e 10 mm l'avantreno, modificando l'assetto per creare un leggero carico anteriore, aumentare l'avancorsa e in sostanza cambia l'assetto della moto rendendola più rapida negli inserimenti. In parole povere più sportiva. L'effetto non è eclatante al primo approccio, ma ripetendo la stessa curva cambiando riding mode la differenza diventa chiaramente apprezzabile e se vogliamo affina anche la nostra sensibilità di guida. È una di quelle tecnologie che non ti cambiano la vita ma ti fanno apprezzare come l'elettronica possa portare l'esperienza di guida su un altro livello.
Salire in sella alla nuova RT è sempre una goduria immediata. La posizione è naturale, con un'impugnatura più attiva rispetto al passato, c'è più carico sull'anteriore ma senza eccessi che possano compromettere il comfort. La seduta rimane spaziosa e morbida, con possibilità di regolare altezza e inclinazione. L'unico appunto? A voler proprio fare gli incontentabili, durante le fasi di accelerazione più vigorose si potrebbe desiderare un po' più di sostegno lombare perché la nuova sella non è molto scavata quanto molto piatta. Ma è un dettaglio in un quadro di comfort che rimane ai vertici della categoria. La sella ha una consistenza simile alle selle in gel e risulta decisamente comoda anche dopo ore di guida. Il passeggero trova spazio generoso e tutti i comfort del pilota ovvero sia sella sia appigli riscaldabili, confermando la vocazione bi-posto della RT.
A proposito: di serie la RT monta naturalmente le borse laterali da 27 litri. In optional si possono montare le Vario che hanno la stessa capacità ma possono essere espanse grazie ad un comando a rotella più lento ma più pratico del precedente sistema a leva. Nella borsa di destra si trova poi un'ulteriore presa USB-C. La prima infatti si trova nel cassettino anteriore per lo smartphone, anti-vibrazioni e rinfrescato.
È quando si inizia a guidare che emergono le contraddizioni virtuose di questa RT. In utilizzo turistico conferma ogni aspettativa: docile, rassicurante, capace di macinare chilometri senza affaticare. Ma quando il ritmo si alza, ecco emergere un carattere inaspettato: agilità da naked, precisione da sportiva in Dynamic Pro, voglia di cercare la corda perfetta in ogni curva. Una doppia personalità che tutto sommato non solo non troviamo crei alcun contrasto ma che ci ha divertito. La stabilità ad alta velocità rimane il suo territorio preferito, ma la sorpresa è scoprire quanto sia divertente anche nel guidato. Il peso importante (280 kg) non si sente mai neppure nelle manovre lente grazie ad un bilanciamento perfetto e quando si alza il ritmo si ritrova la stabilità di una granturismo pura. A convincerci su tutto è il funzionamento del telelever. Ottima anche la frenata soprattutto nell'utilizzo più turistico mentre quando andiamo a cercare una guida tanto sportiva possiamo risentire dell'intervento combinato che fa rallentare anche la ruota davanti quando cerchiamo di chiudere la traiettoria con il freno posteriore.
Tra le tante novità introdotte da questa RT c'è anche quella dei pannelli laterali che si possono spostare su due posizioni. Così facendo si interviene sulla protezione aerodinamica. Non è però corretto parlare di aerodinamica adattiva o cose simili perché non c'è intervento elettrico o elettronico ma bisogna proprio tirare o spingere con la mano i pannelli. Questa scelta ha consentito ai designer di mantenere un frontale meno massiccio e più compatto senza pregiudicare ciò che gli amanti della RT cercano da sempre ovvero una protezione che sia al top. Sollevando i pannelli si nota effettivamente un cambio del flusso d'aria e in posizione alta tolgono l'aria dalle gambe fino ai fianchi. Si aggiungono quindi all'effetto "bolla" creato dal windscreen di dimensioni ragguardevoli e gestito elettricamente. Si può viaggiare serenamente anche con temperature rigide senza avere non solo aria sul corpo ma neppure sulla schiena.
Abbiamo però notato alle velocità più alte sull'autobahn tedesca che quando si prende una scia il contrasto dell'aria innesca delle oscillazioni che per qualche attimo possono dare una sensazione di instabilità. Resta per ora da capire se si tratta di un effetto dovuto alla tanta pressione dell'aria e ad un momentaneo alleggerimento sull'avantreno oppure al profilo delle Michelin Road 6 di primo equipaggiamento. Ci riserviamo di approfondire in futuro.
La nuova BMW R 1300 RT rappresenta un esperimento riuscito: quella di trasformare una gran turismo tradizionale in qualcosa di più versatile e coinvolgente senza tradirne l'anima. Il risultato è una moto doppia, capace di soddisfare il purista del touring e sedurre chi cerca emozioni più intense. Da guidare è davvero un gioiello, un concentrato di tecnologia che esalta piuttosto che complicare l'esperienza. Resta da vedere se il mercato premierà questa evoluzione coraggiosa o se preferirà la tranquilla prevedibilità del passato.
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Bmw
Via dell'Unione Europea, 1
200097 San Donato Milanese
(MI) - Italia
02 51883200
info@bmw.it
https://www.bmw-motorrad.it/
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