Tre naked sportive a tre cilindri: ecco quella che fa per te

Tre naked sportive a tre cilindri: ecco quella che fa per te
Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
Un'architettura motoristica che unisce i vantaggi del bicilindrico e del quattro cilindri: vive un periodo d'oro in Moto2 ma anche su strada imprime personalità - e sound - a tre naked sportive. Eccole nella nostra rassegna
  • Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
22 giugno 2022

Quattro cilindri o due cilindri? Scelta che talvolta spacca gli appassionati: chi ama la fluidità e l'urlo agli alti regimi dei quadricilindrici e chi, invece, resta affascinato dalla spinta ai medi e dal sound gutturale dei motori a due cilindri che, per inciso, nel panorama del nostro mercato stanno assumendo sempre più la forma del bicilindrico parallelo, architettura che unisce razionalità di progetto, polivalenza su diverse piattaforme e in alcuni casi può sfruttare l'esperienza di altri propulsori dello stesso produttore.

Il tre cilindri sta nel mezzo: allunga quasi come un quattro (e con un sound coinvolgente) e rispetto a quest'ultimo ha bassi e medi regimi in genere più corposi, finendo per avere performance ai medi paragonabili ai bicilindrici. In più mantiene una personalità unica, talvolta piacevolmente ruvida, una musica dagli scarichi inconfondibile e, non ultimo, è l'architettura che muove le Moto2 dove, complice anche il salto di cilindrata rispetto al passato e l'elettronica di bordo, porta la categoria cadetta ad essere una palestra per la MotoGP più di quanto non lo fosse fino al 2019, anno cui il regime di monomotore passa dal quattro cilindri Honda di 600 cc al "triple" Triumph di 765 cc.

La scelta di dotare una moto di un motore a tre cilindri ne esalta quindi la personalità e non è un caso se, tra l'altro, tutti e tre i Marchi delle moto che vi presentiamo in questa rassegna sono legati storicamente a questa architettura che hanno scelto per equipaggiare le proprie naked sportive: noi ci siamo concentrati sulle medie cilindrate e abbiamo tenuto volontariamente fuori le Triumph Speed Triple 1200 che in tema di prezzo e prestazioni è meno paragonabile con la nostra selezione che comprende MV Agusta Brutale 800 Rosso, Triumph Street Triple RS e Yamaha MT-09; tre declinazioni diverse, tre modi differenti di intendere la naked sportiva a tre cilindri. Ve le proponiamo in questa rassegna dove potrete scoprire qual è quella che fa più al caso vostro ed eventualmente trovarla tra i nostri annunci del nuovo o dell'usato.

MV Agusta Brutale 800 Rosso

Costituisce la "entry-level" della gamma Brutale ma si fa veramente fatica a definirla una moto d'accesso, per qualità delle finiture, tecnica e design. La Brutale 800 Rosso è dotata del motore (rinnovato nel 2021) a tre cilindri in linea di 798 cc con albero motore controrotante con potenza di 110 cavalli a 11.000 giri. Per chi vuole il massimo c'è la sorella da 140 cavalli, la 800 RR, ancora più raffinata che però ha un prezzo di 18.000 euro f.c.

La Brutale 800 Rosso vanta comunque l’ABS Continental con funzione cornering e la nuova elettronica con piattaforma inerziale che gestisce con maggior precisione i parametri di guida ed è anche disponibile nella versione a potenza limitata (35 kW) per la patente A2; pesa 175 kg a secco e costa 14.000 euro f.c.

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Trimph Street Triple RS

È il top di gamma delle medie naked sportive di Triumph che prevede anche la Street Triple R e la S (quest'ultima con il motore da 660 cc invece che di 765 delle altre due). La Street Triple RS monta infatti un motore tre cilindri in linea di 765 cc capace di 123 cv a 11.750 giri e 79 Nm a 9.350 giri mentre la ciclistica è contradistinta da forcella Showa BPF con steli da 41 mm e un monoammortizzatore Öhlins STX40 con serbatoio separato, entrambi completamente regolabili che definiscono una ciclistica molto apprezzata. 166 kg a secco per la naked di Hinckley che costa 12.100 euro f.c.

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Yamaha MT-09

Recentemente rinnovata, la Yamaha MT-09 è più che una naked una vera e propria fun bike: dotata del motore CP3 a tre cilindri 889 cc da 119 cv e 9,3 kgm  a 7.000 giri e adesso dotato anche di Ride by Wire e piattaforma inerziale. Rispetto al modello 2020 cambia praticamente tutto, motivo per cui anche il telaio è stato riprogettato e il peso complessivo della MT-09 adesso è di 189 kg in ordine di marcia. Le sospensioni vedono all'opera una forcella KYB da 41 mm regolabile nel precarico e con regolazione idraulica separata per compressione ed estensione, mentre il monoammortizzatore posteriore può essere regolato nel precarico molla e nell'estensione. In listino è presente anche la più raffinata e dotata versione SP, che al prezzo di 11.999 euro offre finiture ancora più curate, monoammortizzatore Öhlins e cruise control. La Yamaha MT-09 costa, invece, 9.999 euro f.c.

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