Nico Cereghini: “Sgarro di un kmh in Francia e dopo 10 giorni già ricevo il verbale!”

Nico Cereghini: “Sgarro di un kmh in Francia e dopo 10 giorni già ricevo il verbale!”
Con efficienza invidiabile, la Francia ottiene dall’Italia i dati utili per l’invio immediato del verbale. Bene, ma il servizio sarà puntualmente reciproco? Chissà. Di sicuro sono ancora tanti gli automobilisti con targa straniera che vìolano le regole da noi e non si riescono a raggiungere…
26 maggio 2025

Ciao a tutti! Qualche settimana fa vi ho detto che ero in viaggio in Francia e non trovavo la birra e gli alcolici nelle aree di servizio in autostrada. Lì mi è venuto in mente di fotografare la differenza con l’Italia. Adesso torno su quel viaggio per un altro motivo: mi hanno beccato in eccesso di velocità.

Niente di che. Sulla Route Nationale 20, nella regione dell’Ariège, ben fuori da centri abitati c’era un limite di 80 all’ora invece dei soliti 90, e io andavo a 86. Tolti i 5 kmh di tolleranza fanno 81 all’ora, ma non si sgarra: se il limite è 80 io sono fuori… Sanzione di 46 euro se pago entro 45 giorni e io ho pagato subito. Amen.

La cosa sorprendente non è la multa in se, ma il verbale di contravvenzione. Che in perfetto italiano mi è arrivato direttamente a casa in meno di… dieci giorni dal fatto! E qui mi sorge un dubbio: Liberté, egalité, fraternité: anche il cittadino francese sarà raggiunto con la stessa… puntualité quando sgarra sul suolo italiano? Magari sì, mi risulta che la Francia collabori con le autorità italiane, però è lecito dubitarne. Chissà se l’efficienza è la stessa, e mi piacerebbe se qualche lettore ben informato sapesse darci informazioni precise.

No, perché il tema degli stranieri che vanno forte e vìolano il codice sulle nostre strade e però non pagano le multe è sempre valido. Ancora pochi mesi fa era saltato fuori che Germania, Austria e Olanda da oltre un anno si rifiutavano di fornirci i dati e gli indirizzi dei loro cittadini, rendendo impossibile la notifica dei verbali. La motivazione? Parrebbe l’uso “improprio” di questi dati che era stato fatto da “qualcuno”. Ma non si è capito bene da chi. Il Ministero dei Trasporti a quel punto ha promesso una soluzione rapida, ma poi non ne abbiamo saputo più nulla.

E’ dagli anni Novanta che si cercano accordi in Europa per l’interscambio dei dati su targhe e patenti. Nel 2016 è nato il progetto Eucaris (che parrebbe religioso e invece è l’acronimo di European Car and Driving Licence Information System), che ha coinvolto a questo scopo quasi tutti i Paesi del vecchio continente. Ma non è che tutto funzioni: pare che al solo comune di Milano manchino 6 milioni di euro per le somme non pagate dai multati stranieri (e dagli italiani con targa straniera…)

Tornando al mio verbale de la Republique Francaise, colpisce anche lo spazio dedicato al dispositivo di controllo: che risulta omologato (e non semplicemente approvato come da noi), con il numero di matricola tal dei tali e ultima verifica il 6 giugno 2024. Niente da dire: le strade francesi sono generalmente impeccabili e con una asfaltatura perfetta (e fa caldo e fa freddo e piove e nevica come da noi) e anche gli autovelox sono all’altezza.

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