Mission Motors, arriva la Mission RS

Moto.it
  • di Moto.it
Una supersportiva elettrica direttamente derivata dalla Mission R capace di disintegrare la concorrenza nell'AMA e-Power con i suoi 160 cavalli
  • Moto.it
  • di Moto.it
31 maggio 2013

Era il 2011 quando Steve Rapp, in sella alla Mission Motors R, annichilì a Laguna Seca la concorrenza nella categoria e-Power girando sui tempi delle Supersport. Ci sono voluti due anni ma la versione stradale, largamente annunciata a suo tempo, è arrivata. Il nome è cambiato in Mission RS (Race Special), ma la sostanza è largamente immutata - uno dei benefit della propulsione elettrica.

 

160 cavalli (avete letto bene...), pacco batterie da 17KWh che garantisce un'autonomia fra i 200 e i 200km a seconda dell'utilizzo e purtroppo un prezzo da far impallidire una qualsiasi ipersportiva top di gamma attuale: 59.999 dollari! Un prezzo giustificato da una produzione in piccolissima serie (solo 40 esemplari, a celebrazione del distacco in secondi rifilato al primo degli inseguitori nella storica gara di Laguna Seca) e dalla dotazione di primissimo livello: cerchi BST in fibra di carbonio, sospensioni Ohlins in specifica racing e impianto frenante Brembo "da MotoGP", qualunque cosa possa voler dire.

 

E' molto probabile che arrivi però anche una successiva versione, dal nome di Mission R (esatto, come la versione da gara - siamo confusi anche noi) che per "soli" 29.999$ vi offrirà pacchi batterie meno performanti e una dotazione meno prestigiosa. Il che significa sempre Ohlins, Brembo e quant'altro, ma nelle versioni meno costose e raffinate. Da notare che in entrambi i casi il tempo di ricarica dovrebbe essere in qualche modo compatibile con un'uso più tipicamente motociclistico rispetto a proposte analoghe: si parla di circa due ore con una normale presa di corrente.

 

Il navigatore integrato nel cruscotto della Mission RS
Il navigatore integrato nel cruscotto della Mission RS

Entrambi i modelli godranno naturalmente di una dotazione elettronica estremamente sofisticata: il software è di tale rilevanza nella gestione del mezzo da meritarsi una denominazione (MissionOS) analoga a quella dei sistemi operativi di computer e device mobili.

Il cruscotto non si limiterà a dare le classiche informazioni a cui siamo abituati, ma grazie all'integrazione con Google e alla connessione internet iperveloce fungerà anche da navigatore, retrovisore e sarà in grado di connettersi con dispositivi Bluetooth (casco con strumentazione sovrimpressa alla visiera stile HUD aeronautico, cellulari, palmari, nonché la telecamera installata di serie sul cupolino che potrà registrare le prodezze del pilota con sovrimpressione dei dati del GPS).

 

La Mission RS dovrebbe arrivare nell'estate 2014, con la meno ambiziosa Mission R che entrerà in produzione al termine delle consegne della RS.

 

Argomenti

Caricamento commenti...