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Lo diciamo prima che il ministero o altri ce lo chiedano, dal momento che abbiamo sollevato di nuovo il tema dell’educazione stradale nelle scuole. Esiste un progetto nazionale per coinvolgere studenti e docenti sul tema della sicurezza stradale: ha collaborato a costruirlo anche la nostra federazione motociclistica. Il progetto nazionale Edustrada è nato nel 2017, promosso dal ministero dell’Istruzione e del Merito per l’educazione stradale nelle scuole, utilizzando metodologie nuove.
E una piattaforma costruita per promuovere tra i più giovani la cultura della sicurezza sulla strada, il rispetto delle regole e l’educazione alla mobilità sostenibile.
In sostanza è uno spazio interattivo dove è possibile consultare le iniziative didattiche e i concorsi dedicati, e raccogliere contenuti informativi sui temi della scurezza stradale e dei comportamenti da adottare. Le scuole di ogni ordine e grado possono registrarsi sulla piattaforma ogni anno, nel mese di ottobre, aderire ai progetti di interesse raccolti nella sezione Offerta formativa. E alla fine compilare, nel proprio account, il monitoraggio di adesione e il questionario di valutazione a conclusione del progetto.
L’offerta formativa presente sulla piattaforma comprende progetti didattici, incontri nelle scuole, materiali, contenuti informativi e concorsi che promuovono la partecipazione attiva degli studenti e dei docenti.
L’obiettivo è educare i giovani a una cittadinanza consapevole: muoversi in sicurezza, a piedi, in bicicletta, in motorino, in auto, rispettando il contesto ambientale.
Il portale è stato avviato dalla Direzione generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione del Miur già nel 2017, in collaborazione con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, la Polizia stradale, il Dipartimento di psicologia dell’università “Sapienza” di Roma, la Federazione ciclistica e quella motociclistica italiana, l’ACI e l’Ania.
Alcuni tra i progetti sono di carattere generale e buoni per tutti gli studenti; altri sono dedicati specificatamente alla scuola d’infanzia, o alla primaria o infine alla secondaria di primo e secondo grado. Si tratta di testi da leggere, di moduli e questionari da compilare, qualche volta di video che sviluppano i vari temi. Tutto materiale costruito da esperti e realizzato in modo da interessare i ragazzi. Sono tanti titoli, si va da “pedibus bicibus” al monopattino sicuro, dalla sicurezza dei veicoli fino alla disabilità e al diritto alla mobilità, all’alcol, ai neopatentati, alla guida assistita e ai veicoli connessi…
Sono tanti argomenti, forse anche troppi, normalmente della durata di un’ora. Si immagina che il docente, una volta registrato sul portale, faccia una scelta tra gli argomenti che troverà più adeguati ai suoi allievi e alla sua sensibilità. Sono riportati tra le news anche eventi organizzati, come la gara nazionale di mobilità sostenibile che si è tenuta in marzo a Rimini, giornate di formazione dei docenti e incontri e conferenze.
Ripetiamo, tutto ciò ha un solo limite: è lasciato alla buona volontà degli insegnanti e alla loro passione civile. Quante scuole hanno davvero aderito e con quanti ragazzi? Ci piacerebbe saperlo e magari qualche lettore ne è informato. Fateci sapere, noi intanto lo chiediamo ufficialmente al Miur.