Fa rumore e vibra come un endotermico ma è elettrico! Il curioso brevetto Yamaha

Fa rumore e vibra come un endotermico ma è elettrico! Il curioso brevetto Yamaha
Un motore con pistoni e cilindri funzionanti (ma senza combustione) per ricreare sensazioni e rumori del motore tradizionale è l'oggetto di un brevetto della Casa giapponese. Sembra un pesce d'aprile, ma non lo è...
30 settembre 2025

Non sapevamo di averne bisogno, ma magari in Giappone ci vedono lungo e ancitipano le nostre future esigenze. Sta di fatto che ci ha incuriosito non poco questo strano brevetto depositato da Yamaha e che sta circolando in rete da alcuni giorni. Oggetto dello studio è un finto motore endotermico in grado di restituire il sound, le vibrazioni e quella sensazione di vivacità che ci smuove il diaframma e che le moto elettriche per quanto eccezionalmente perfomanti non potranno mai darci. Dal punto di vista teorico sembra essere una buona idea: prendo il meglio dei due mondi e li unisco. La sensazione di chi scrive però è diversa ed è quel timore di ritrovarsi un giorno tra le mani qualcosa che sa soltanto di finzione, che non è né endotermico né elettrico. Ma prima di tirare sommarie conclusioni, andiamo a vedere di cosa si tratta.

Il curioso brevetto Yamaha
Il curioso brevetto Yamaha
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Il motore "fantasma" di Yamaha

Il brevetto, sobriamente intitolato "Saddle-Riding Type Electric Vehicle" (veicolo elettrico da sella), nasconde dunque un concept piuttosto audace cammuffato nell'aspetto di una moto tradizionale, stile anni Sessanta che potrebbe ricordare una vecchia XS o un'attuale RGNT... Al di là dell'aspetto, che conta il giusto, Yamaha ha progettato un sistema con pistoni reali che si muovono avanti e indietro dentro cilindri reali, azionati da un motore lineare. Niente esplosioni, niente carburante: solo aria che viene aspirata e scaricata attraverso valvole di aspirazione e scarico vere e proprie. Il risultato? Rumori di aspirazione ed emissione simili a quelli di un quattro tempi tradizionale, più le vibrazioni generate dal moto alternativo delle masse in gioco.

In pratica, mentre la spinta avviene tramite un motore elettrico asettico e perfettino, ci troviamo tra le mani una moto che sembra endotermica, suona come un'endotermica (beh, più o meno credo) e vibra come un'endotermica. Ma non brucia nulla! 

Nel documento del brevetto si legge una cosa interessante: "I conducenti di veicoli a motore endotermico provano eccitazione sperimentando suoni e vibrazioni generate dalla propria accelerazione". Yamaha sostiene che molti appassionati, pur essendo d'accordo sulla riduzione delle emissioni di CO2, vorrebbero comunque guidare un veicolo che mantenga quelle sensazioni uniche.

È innegabile che gran parte del fascino di una moto tradizionale stia nel coinvolgimento sensoriale. Il ruggito dello scarico, il brontolio del motore ai bassi regimi, le vibrazioni che risalgono dal telaio fino al manubrio. Sono elementi che creano quel legame emotivo tra pilota e macchina, quella sensazione di essere tutt'uno con il mezzo, di sentire la moto viva. Più che una questione di rumore o di potenza sono proprio quelle pulsazioni che ci smuovono il diaframma. Attenzione, però, questo non significa che guidare una moto elettrica non dia altre emozioni e soddisfazioni. Ma è una cosa diversa. La spinta così fluida è galvanizzante e anche il loro sibilo quando si ruota la manetta sa eccitare pur mantenendo la sua totale asetticità nell'assenza di toni caratteristici. 

Fingere ciò che non sei

Ma se endotermico ed elettrico sono due cose ben distinte, nel bene e nel male, ha senso progettare una moto elettrica che finga di essere a benzina? L'obiettivo di un veicolo elettrico dovrebbe essere quello di superare i limiti dell'endotermico, offrire un'alternativa e non di imitarlo. Perché dovremmo accontentarci di un finto endotermico quando possiamo avere un autentico elettrico? Forse si dovrebbe lavorare più nella direzione di dare maggiore personalità alle moto elettriche, maggior carattere, renderle qualcosa di diverso e distinto rispetto alle endotermiche piuttosto che diventare qualcosa di finto. 

Chiaramente tutti questi ragionamenti lasciano il tempo che trovano dato che non abbiamo ancora in mano un prodotto come quello ipotizzato dal brevetto e siamo sempre per il provare prima di giudicare. Solo le domande sorgono spontanee così come le similitudini.

Avete presente le riviste digitali che quando sfogli la pagina oltre all'immagine della pagina che si gira fanno pure il rumore della carta? Sempre perfettamente uguale, ogni pagina. L'ho sempre trovato ridicolo al limite del fastidioso dopo un paio di "sfogliate". Vorrei ora fare un sondaggio e sapere quanti di voi lo trovano piacevole o sensato. 

Ecco questo brevetto mi ricorda quelle pagine digitali che hanno tutta la loro dignità di pagina digitale ma fingono di essere un pezzo di carta soltanto emettendo un rumore. Come se bastasse quello. 

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