Edoardo Pacini, Motocross: “Il mondo cambia? E noi alziamo l’asticella”

Edoardo Pacini, Motocross: “Il mondo cambia? E noi alziamo l’asticella”
Ippolito Fassati
  • di Ippolito Fassati
Moto.it intervista Motocross. Il direttore Edoardo Pacini ci racconta la rivoluzione del mensile più autorevole nel mondo dell’offroad
  • Ippolito Fassati
  • di Ippolito Fassati
7 ottobre 2016

La rivista Motocross cambia profondamente, ve ne sarete accorti. Perché il tempo passa, il mondo cambia e restare attuali significa saper cambiare anche la propria essenza, magari spostandosi verso qualcosa che prima faceva parte di un altro mondo. Una specie di muta della pelle, passando da rivista a libro per essere un po’ tutte e due le cose, forse una via di mezzo e forse un po’ nessuna delle due. Mantenendo però, come appunto nel caso della muta, la stessa sostanza dentro. Perché è quella che fa la differenza.

Insomma: anche noi lo sappiamo bene, perché il Web ci cambia attorno da un giorno all’altro ed è necessario tenere la mente aperta e saper cambiare con esso. E allora abbiamo pensato di parlare un po’ con Edoardo Pacini, il padre del nuovo Motocross, per farci raccontare il perché di questa scelta radicale.

Perché Motocross è così cambiato?

«La spiegazione potrebbe essere sintetizzata in questo modo. Moto.it intervista Motocross. Paradossale? Dico no, nella maniera più assoluta. Perché Moto.it e Motocross sono complementari e non concorrenziali. Perché Moto.it e Motocross trattano la stessa materia con la medesima professionalità e passione ma con logiche e dinamiche diverse: da una parte c’è la tempestività, la multimedialità, la notizia che ti raggiunge sul device. Dall’altra c’è una metodica convenzionale, la tradizione. Questa sostanziale differenza condiziona ed influenza il linguaggio e la proposta. L’importanza di un titolo può essere assoluta o relativa. La consapevolezza di dover differenziare il modo di trattare argomenti della stessa natura ha determinato il cambiamento».

Quando ho deciso il cambiamento?

«Qualcosa è scattato nella mia testa osservando l’apparente tranquillità che contraddistingue il pendolare in coda la mattina. Folle? Forse… ma una volta il traffico per le strade era mal tollerato. Oggi che disponi di quel piccolo oggetto che ti connette al mondo, passare delle ore in coda non rappresenta un problema. E allora guardando gli automobilisti con la testa china sugli smartphone mi son detto: è ora di cambiare. “L’elettrodomestico” di cui sopra come elemento imprescindibile del nostro quotidiano. Guai separarsene. Facciamo un uso smodato, quasi perverso del telefonino. Ma è innegabile che proprio attraverso questo strumento abbiamo sperimentato anche un modo nuovo di leggere. E per diretta conseguenza abbiamo cambiato l’approccio alla notizia».

«Lo schermo da pochi pollici alla stregua delle pagine del quotidiano? Sì, perché oggi è possibile organizzarsi un giornale tailor made selezionando contenuti di interesse pescati qua e la. Il valore della carta stampata non è quello di un tempo soprattutto se si insegue la notizia da prima pagina. Le copertine delle riviste specializzate strillano ancora: anteprima, esclusivo, solo per voi! Sì, ma dove?»

«Il nuovo Motocross non ha un solo strillo in copertina… Abbiamo 45 anni di storia. Gli americani scriverebbero "since 1971". Ci sono poche riviste specializzate che hanno un simile background. Cambiare doveva in qualche modo significare spostare l’asticella per sottolineare il peso della nostro storia. Non abbiamo pensato alla rivista usa e getta ma a volumi da collezionare».

Sembra un libro?

«Solo per certi aspetti. La carta pregiata ed il progetto grafico lo rendono simile ad un libro ma MOTOCROSS resta una rivista che dodici volte all’anno raggiungerà le edicole».

Si ma 8 euro?

«Sentivamo il bisogno di essere diversi e per farlo abbiamo scelto la qualità. E la qualità ha un costo. E’ vero, il nostro è un prezzo di copertina importante. Chiediamo 3,80 euro in più al lettore ogni trenta giorni. Meno di un caffè alla settimana. Tanto? Dipende dal metro di paragone, dal termine di confronto».

«Per soddisfare la nostra passione spendiamo aldilà della moto: un pomeriggio in una pista da cross costa 15, 20, 25 euro solo per l’ingresso nell’impianto. La benzina necessaria per l’allenamento, il carburante per la trasferta, il materiale di consumo. Quanto costa realisticamente una giornata in moto? La grande sfida non sarà convincere l’appassionato a spendere 8 euro.

La grande scommessa sarà quella di far capire al lettore che c’è ancora spazio per un certo linguaggio e per un supporto solo apparentemente anacronistico. La carta ed il web possono completarsi e completare l’informazione veicolata al lettore appassionato. Ma sarà determinante differenziare».

«Motocross evidenzia una importante cura del dettaglio: fogliazione, carta, trattamento della copertina, formato. Perché anche a livello percettivo si possa avere la sensazione di un prodotto di valore. La ricercatezza dei titoli, l’esperienza maturata in tanti anni, il valore di contenuti certificati. Il nostro non sarà un giornale usa e getta. Ma sarà ancor di più una rivista da collezionare».

Il direttore Pacini in un'intervista a Dobb nel 2004
Il direttore Pacini in un'intervista a Dobb nel 2004

«E’ significativo lo stralcio di una delle tante mail di apprezzamento ricevute: “….Affascinante….Hai immediatamente una sensazione: il nostro sport preferito si eleva di rango… Non lo butti più nel sedile dell’auto ne tantomeno lo arrotoli nella mano mentre bevi il caffè mattutino. Perché percepisci che è qualcosa di bello, di pregiato, qualcosa che puoi lasciare nel tavolino della sala con dignità e non in garage sopra il banco da lavoro insieme agli attrezzi…diventa qualcosa che entra a far parte della casa, che vuoi leggere con calma e non sfogliare solo alla ricerca del qualcosa che ti interessa al momento...”