Bellpuig: che sconcerto! Commento e gallery

Bellpuig: che sconcerto! Commento e gallery
Massimo Zanzani
A solo un terzo del proprio cammino il Mondiale cross continua a lasciare col fiato sospeso giro dopo giro, grazie ai preparatissimi atleti e alla serie di situazioni imprevedibili che si susseguono gara dopo gara | M. Zanzani, Bellpuig
18 maggio 2010


In Olanda lo spettacolo, ad Agueda le sorprese. In Spagna, funestata come al solito da pioggia (per fortuna solo il sabato) e sole, lo sconcerto. Anche voi vi sarete chiesti infatti come è possibile vincere un GP con un 1° ed un 7° posto., se poi tale eventualità non succede una sola volta ma addirittura due nello stesso giorno, allora vuol proprio dire che di colpi di scena la quinta tappa iridata ne ha snocciolati proprio tanti.

Così è stato, tanto per ribadire come in questa stagione Mondiale nulla è scontato. Parte della ragione va alla pista di Bellpuig, che ha fatto sudare (e mandato in infermeria) ben più di un pilota. Perché la rapida percorrenza sul giro è stata complicata sia dalla pioggia del sabato che ha creato solchi profondi rimasti anche nella giornata di gara ufficiale nonostante gli sforzi degli organizzatori, che da una annaffiatura non completamente da manuale. In più a completare il quadro ci si è messo di mezzo anche il destino, come nel caso di Roczen che si è visto volatilizzare quella che poteva essere la sua prima vittoria 2010 a causa di un inconveniente tecnico alla sua Suzuki.

Roczen Bellpuig 2010
Roczen Bellpuig 2010


Non che sia andata meglio a Herlings, la cui uscita di pista in Gara 2 lo ha costretto al ritiro a causa della fettuccia segna percorso attorcigliata impietosamente alla ruota posteriore rimasta così bloccata. E non è andata del tutto liscia neppure al campione in carica Musquin, che nella prima manche non è riuscito ad evitare la caduta di Osborne ritrovandosi così nelle retrovie col ruolo di inseguitore. Se non altro il francese della KTM si è visto premiare il suo sforzo con la vittoria del GP, visto che poi quella della seconda manche gli ha permesso di far suo il GP della Catalogna di un punto su Roelants.

E tanto per chiudere in bellezza, la terza piazza è andata a Simpson, che sino ad ora non era ancora riuscito a trovare quella dimensione vincente che aveva prima del suo incidente. Beh, se non altro siamo contenti per il gentile ed educato scozzese, tirato su così bene dal padre ex pilota e da una mamma esemplare.

Vogliamo continuare con lo stupore? Subito un risultato "a caso": la terza piazza di Alex Lupino in Gara 2. Che gusto vederlo così combattivo, energico, reattivo, ciò nonostante un polso malconcio che in apertura, complice anche una brutta partenza, lo aveva lasciato a metà gruppo. Misteri della fede. Comunque il suo esploit ci ha fatto molto piacere: per lui, sperando gli dia carica e convinzione delle sue possibilità, per la maglia azzurra visto che attualmente nella MX2 manca il degno sostituto del Tonino nazionale, e soprattutto per Ilario Ricci che lo ha accolto nel suo team come in famiglia non senza sacrifici.

Speriamo che regga, il team manager modenese, visto che col nuovo acquisto De Dycker ogni manche è da infarto. Il gigante fiammingo è sempre a gas spalancato, ma così facendo quando fila tutto liscio è da prime posizioni, mentre quando sbaglia o c'è qualche intoppo sono dolori.

Un po' come per Tanel Leok, che a vederlo è uno spasso. Anche lui non ha mezze misure: bianco o nero, on o off. Manetta sempre spalancata e moto di traverso, spetta poi al buon Dio cercare di far si che ogni curva riesca a superarla indenne. A volte non ci riesce, a volte sì, come in

Desalle Bellpuig 2010
Desalle Bellpuig 2010

Spagna dove così facendo ha approfittato degli errori che una volta tanto hanno fatto gli altri per farla in barba a tutti. Con una moto derivata di serie, tanto per sottolineare che anche senza un mezzo ufficiale nel motocross si sale lo stesso sul gradino più alto del podio.

Due su tutti i piloti che sono ripartiti dalla penisola iberica con l'amaro in bocca: Nagl e Cairoli. Non tanto per scarsa competitività, anzi, è che la loro pazzesca velocità (Max è davvero imprevedibile, perché col suo stile di guida sembra fermo ma fa metri a tutto spiano) questa volta li ha traditi. Il tedesco nella prima manche ha salutato tutti dopo poche curve ed è stato imprendibile, ma in quella successiva ha fatto un paio di scivolate che gli hanno fatto tagliare il traguardo 9°, mentre a Toni i tempi sul giro da record questa volta non sono bastati per raccogliere quanto era nel suo potenziale a causa di una caduta ed una brutta partenza.

E' andato bene invece Philippaerts, che dopo il meeting con Rinaldi ha tirato fuori determinazione e convinzione, che gli hanno permesso di superare anche i problemi ad un dito della mano infortunata con la caduta di Agueda e quelli alla schiena insorti con un contraccolpo accusato in Gara 1. Un bella seconda posizione che ha rinsaldato il suo terzo posto in campionato e leggermente accorciato il suo divario dal leader Cairoli.

Più guardingo invece Desalle, che, quando ha visto che non era aria e che in questa pista era facile cadere, ha corso le sue due manche in tranquillità senza rischiare più del dovuto, portando a casa altri punti preziosi.

Giornata storta invece per Guarneri, in Gara 1 a terra per evitare un pilota e poi messo in difficoltà dalla moto che fumava come una ciminiera per il distacco di un manicotto dovuto alla caduta; in quella successiva è partito col muletto, che però ha avuto problemi al cambio. Peggio di così....

Debutto sfortunato invece per Billy Laninovich, il pilota di San Diego ingaggiato dall'Aprilia per sostituire temporaneamente l'infortunato Manuel Priem; a corto di preparazione atletica e di familiarità con la bicilindrica di Noale che aveva provato una volta sola prima del GP, ha abbandonato la gara prima del termine della manche iniziale per una caduta che gli ha procurato una leggera frattura ad una vertebra cervicale.

Ora ci tocca aspettare un paio di settimane per vedere se gli americani accetteranno la sfida con gli europei del Mondiale, si va a casa loro, esattamente a Glen Helen, il tempio del motocross americano, se ci saranno il divertimento è moltiplicato al quadrato.
 

Hot now