Nico Cereghini: "Franco Uncini campione quarant’anni fa e ancora oggi"

Nico Cereghini: "Franco Uncini campione quarant’anni fa e ancora oggi"
Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
L’otto agosto del 1982 Uncini era campione del mondo della 500 con le Suzuki di Gallina, con cinque belle vittorie. Oggi è Safety Officer della MotoGP, si occupa della sicurezza dei circuiti, un compito non facile. C’è ancora da fare, ma la sicurezza con lui è cresciuta
  • Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
1 agosto 2022

Ciao a tutti! Prima di dimenticarcene, in questo mese di agosto dovremo festeggiare il quarantesimo anniversario di un titolo mondiale della 500: quello di Franco Uncini, oggi responsabile della sicurezza FIM per la MotoGP. L’anno scorso celebrammo con Roberto Gallina e i suoi ragazzi il primo campionato vinto con le Suzuki RG, quello di Marco Lucchinelli. Dodici mesi dopo, la stessa, meravigliosa, squadra spezzina fece lo storico bis.

A Recanati, la città di Franco Uncini, c’è un altro Franco che si sta attivando. E’ Franco Fortini del motoclub Franco Uncini, che mi annuncia il programma per i giorni di sabato 27 e domenica 28 agosto. Segnatevi queste date: sabato alle 15 apertura delle iscrizioni in piazza Giacomo Leopardi, dalle 18.30 giro della città con il campione del mondo del 1982 in sella alla sua Suzuki, poi cena, musica, ospiti vari; tra loro anche lo storico meccanico di Franco, Mario Ciamberlini, e gli amici di Imola Classic Racing Team con le loro splendide Suzuki RG. Poi la domenica un giro turistico, le premiazioni, il pranzo eccetera.

Spero che abbiano invitato Roberto Gallina e la sua squadra. Si meritano la stessa gloria, perché gestirono le moto ufficiali meglio del team interno con Virginio Ferrari e Randy Mamola. In realtà Franco Uncini conquistò il titolo l’otto agosto ad Anderstorp e ancora prima del via: assenti Sheene e Roberts, che si era ferito a una mano sette giorni prima a Silverstone, l’italiano diventava aritmeticamente campione del mondo prima ancora di scendere in pista.

Uncini era stato il miglior pilota privato della 500 (con Ciamberlini) ed ereditò la RG ufficiale quando Lucchinelli passò in Honda. Quell’anno vinse più GP di tutti, Franco: vinse 5 gare contro le due di Roberts e di Spencer e strameritò il titolo. Ebbe sfortuna però, il pilota di Recanati: il suo successo arrivò un mese dopo quello mondiale della nazionale di calcio, e ne fu in parte oscurato; e soprattutto nel giugno dell’anno dopo, ad Assen, fu investito da Gardner e di fatto non fu più lo stesso.

Però ha recuperato tutto e bene. E ha fatto strada. C’è chi lo ha criticato in questi ultimi anni, come Safety Officer qualche volta effettivamente non è stato all’altezza delle aspettative. Personalmente credo che Franco stia facendo bene: quel ruolo non è facile, è uno di quei ruoli dove occorre talvolta scendere a compromessi e certamente tra le doti dell’ex pilota marchigiano c’è l’arte della diplomazia, che lì serve. Ma ogni opera va giudicata nel suo complesso, e complessivamente possiamo tutti verificare quanti passi siano stati fatti in questi anni sul tema della sicurezza dei circuiti.

Qualche volta le soluzioni non sono state abbastanza tempestive, spesso si è corsi al riparo dopo l’incidente quando sarebbe stato abbastanza facile, per un esperto come Uncini, individuare i punti critici con anticipo. Ma quando sono in gioco tanti quattrini occorre muoversi con attenzione e il terreno è sempre scivoloso. Franco Uncini merita la nostra stima  e l’affetto sia come ex-campione del mondo che come funzionario.