MotoGP 2019: Spunti, considerazioni, domande dopo il GP d'Olanda

MotoGP 2019: Spunti, considerazioni, domande dopo il GP d'Olanda
Giovanni Zamagni
Quali sono state le chiavi del GP? Cosa è successo tra Petrucci e Dovizioso? Perché Rins è caduto?
30 giugno 2019

Spunti, considerazioni, domande dopo il GP d'Olanda.

Quali sono state le chiavi del GP?

  1. La determinazione di Vinales. Dopo prove da protagonista, Maverick Vinales è partito molto carico e, soprattutto, convinto di potercela fare: così, a differenza di altre volte, dopo un errore commesso, ha reagito andando ancora più veloce. Sapeva di avere la possibilità di vincere e l’ha sfruttata al meglio;
  2. La classifica. Con Vinales staccato di 100 punti prima del GP, Marc Marquez non aveva nessuna necessità di spingere per provare a vincere: con Dovizioso alle sue spalle, anche il secondo posto gli ha permesso di centrare l’obiettivo di guadagnare punti in campionato;
  3. Il braccio di Quartararo. Operato al braccio destro per sindrome compartimentale prima del GP della Catalunya, Fabio Quartararo ha dovuto rallentare a metà gara e dopo la bandiera a scacchi è sembrato inevitabilmente provato fisicamente, perché quella di Assen, con tanti cambi di direzione ad alta velocità, è una delle piste più faticose. Al meglio della forma fisica, se la sarebbe giocata (probabilmente) fino al traguardo;
  4. La caduta di Rins. Secondo me Alex non aveva il ritmo per contrastare Vinales, ma è chiaro che il suo errore al terzo giro, mentre era al comando, è stato un momento chiave del GP;
  5. Mancanza di rettilinei. La Ducati è una moto competitiva se può sfruttare al meglio la sua qualità migliore: il motore. Ma ad Assen, non ci sono lunghi rettilinei e così i difetti - "la moto non gira", per dirla con le parole dei piloti - hanno superato i pregi.

Petrucci dice che nell’ultimo giro avrebbe potuto attaccare Dovizioso, ma non ha voluto prendere rischi eccessivi: ha ragione?

Intanto va detto che Danilo Petrucci è un ragazzo assolutamente onesto: se lo dice è perché è così, ma, come ha detto lui stesso (leggi l’intervista), per farlo avrebbe dovuto rischiare un bel po’. Va detto, però, che Petrucci ha attaccato e superato Dovizioso per due volte: al 16esimo giro, rimanendo davanti al compagno fino al 19esimo; al 23esimo giro, subito ricuperato in quello successivo.

Il confronto dei tempi tra Dovizioso e Petrucci dal 20esimo al 26esimo giro.

20: Dovizioso 1’34”998 / Petrucci 1’35”268

21: 1’35”154/1’35”079

22: 1’35”562/1’35”518

23: 1’35”919/1’35”799

24: 1’35”435/1’35”576

25: 1’35”002/1’35”095

26: 1’34”839/1’35”254

Il tempo fatto da Dovizioso all’ultimo giro, sembra dire che Petrucci non aveva la possibilità di attaccarlo.

Cosa ha detto Rins dopo la caduta?

Alex Rins: “Uscendo dalla curva otto, il vento frontale ha provocato un eccessivo impennamento della mia Suzuki; mi sono deconcentrato e alla nove ho frenato cinque metri più avanti, perdendo l’anteriore”.

Come deve essere considerato il decimo posto di Andrea Iannone?

Un passo in avanti. E’ vero che sono caduti tre piloti che gli sarebbero arrivati davanti (Rins, Nakagami e Rossi), è vero che il distacco rimane pesante (26”997), ma è positivo che sia riuscito a battere il compagno di squadra (convalescente).

Giri veloci in gara (tra parentesi il giro in cui è stato realizzato).

Marquez 1’33”712 (4); Vinales 1’33”720 (21); Quartararo 1’33”870 (4); Dovizioso 1’33”916 (8); Petrucci 1’33”952 (7); Morbidelli 1’34”017 (7); Rossi 1’34”039 (4); Mir 1’34”135 (8); 14 Iannone 1’34”685 (8)

Le tre più belle frasi del GP

3) Tony Arbolino: “E’ stata la gara più bella della mia vita: a me piace vincere all’ultimo giro”;

2) Joan Mir: “Quando sono stato al comando, dopo la caduta di Rins, alla prima curva sono finito lungo e così anche alla terza. Mi sono detto: lascia passare chi sta dietro, se no non finisci la gara”;

1) Maverick Vinales: “Troppe volte non sono riuscito a dimostrare il mio potenziale. Questa volta ce l’ho fatta e mi sono emozionato”.