Spunti, considerazioni, domande dopo il GP del Qatar

Spunti, considerazioni, domande dopo il GP del Qatar
Giovanni Zamagni
Qual è stata la chiave della vittoria di Marc Marquez? Perché Jorge Lorenzo è caduto al primo giro? Cosa avrebbe potuto fare Iannone? Cosa è successo nell’ultimo giro a Cal Crutchlow? | G. Zamagni, Losail
24 marzo 2014

Punti chiave

Qual è stata la chiave della vittoria di Marc Marquez?

Risponde Marquez: «Credo che sia stato fondamentale rimanere tranquilli nei primi giri, quando ero dietro a Bradl. Sapevo che avrei potuto tenere un ritmo superiore, ma le condizioni della pista erano differenti rispetto alle prove: così sono stato calmo, ho tenuto un passo costante, senza esagerare. Se lo avessi fatto, sarei caduto».

Quando Marquez ha deciso di montare la gomma più dura al posteriore?

Risponde Marquez: «Cinque minuti prima di entrare in pista, ho detto ai miei meccanici di montare la dura. Mi hanno guardato un po’ strano, ma ho detto loro che avrei voluto verificarne il comportamento del giro di allineamento. Quando sono arrivato sulla griglia di partenza, erano pronti a cambiarla, ma ho chiesto di tenerla, perché mi dava buone sensazioni».


Perché Jorge Lorenzo è caduto al primo giro?

Risponde Lorenzo: «E’ stato un errore mio, da principiante: non ho tenuto conto che le condizioni della pista erano cambiate rispetto alle prove e le gomme non erano ancora perfettamente in temperatura. Così, quando sono arrivato in una curva sinistra dopo tante a destra, ho perso il controllo della mia Yamaha. Era tanto che non sbagliavo in gara: sono umano anch’io… Purtroppo, sul podio sono andati i miei diretti avversari e questo è un male per il campionato: speravo vincesse Rossi, perché è in sella a una Yamaha, ma Marquez è stato fenomenale e ha lottato come un leone».

Se non fosse caduto, cosa avrebbe potuto fare Iannone?

Andrea è scivolato al secondo giro, mentre era quinto dopo aver appena superato Dovizioso. Sicuramente è stata un’occasione sprecata, perché Iannone, partito benissimo dalla quarta fila (era in quella posizione perché in qualifica aveva rotto il motore), aveva un gran passo, tanto che aveva chiuso il warm up davanti a tutti con il tempo di 1’55”657. Dopo la scivolata, Andrea è ripartito ultimo e ha rimontato fino alla decima posizione facendo segnare il suo miglior crono all’ottavo giro in 1’56”285, nono tempo assoluto, 5 millesimi migliore di quello di Dovizioso. Insomma, il quarto, quinto posto erano alla sua portata.

La bella prestazione di Bradley Smith, caduto a quattro giri dal termine mentre era saldamente al quinto posto, a meno di due secondi dal podio, è un caso isolato?

Sicuramente il pilota britannico del team Tech3 ha beneficiato dei tre giorni di test fatti due settimane fa, ma la sua crescita rispetto all’anno scorso è evidente: anche nei test di Sepang era stato più vicino ai migliori. Probabilmente non sarà facile vederlo nuovamente tanto avanti e così protagonista, ma il passo in avanti rispetto all’anno scorso c’è stato sicuramente.

Cosa è successo nell’ultimo giro a Cal Crutchlow, che ha tagliato il traguardo con la moto che “singhiozzava”?


Il trasponder non funzionava regolarmente e questo ha mandato in tilt il sistema elettronico della Ducati.


Il quinto posto di Andrea Dovizioso a 12”159 da Marquez deve essere considerato come “deludente”?

No, tutt’altro, perché come Andrea aveva più volte ripetuto alla vigilia, la Ducati è sì migliorata dall’anno scorso, ma finché fatica a girare (a «tornare» per dirla con le sue parole) non potrà essere competitiva sulla distanza. Certo, senza le tante cadute, la posizione sarebbe stata diversa, ma il passo in avanti è evidente, perché il distacco è stato dimezzato rispetto alla passata stagione.