Superbike a Barcellona, debutto al Catalunya

Superbike a Barcellona, debutto al Catalunya
Carlo Baldi
Ancora Kawasaki contro Ducati, con Redding che deve recuperare 36 punti a Rea. Folger wild card Yamaha. Torna Mercado e Cavalieri sostituisce Melandri. In SS primo match point per Locatelli
16 settembre 2020

Debutto assoluto per i mondiali delle derivate dalla serie sul Circuit de Catalunya a Barcellona, situato a Montmelò, a venti chilometri a nord del capoluogo catalano. E’ la sesta pista spagnola ad ospitare la Superbike dopo Jerez, Jarama, Albacete, Valencia ed il MotorLand Aragon. E proprio al Motorland si sono disputati gli ultimi due round che hanno visto Jonathan Rea e la Kawasaki allungare in classifica nei confronti di Scott Redding e della Ducati, con la casa italiana che ha salutato la prima vittoria iridata del giovane Michael Ruben Rinaldi, con la V4 privata del team GoEleven.

Quando mancano tre round al termine, per un totale di 9 gare e di 186 punti ancora da assegnare, il cinque volte campione del mondo ha 36 punti di vantaggio sull’inglese della Ducati, 96 su Toprak Razgatlioglu, 102 su Chaz Davies, 110 su Michael Van der Mark e 112 su Rinaldi. Sembra quindi che la conquista del titolo sia un affare privato tra Rea e Redding, con tutti gli altri piloti a fare di volta in volta da terzo incomodo, pronti ad inserirsi nella lotta per il podio.

Sulla carta la pista del Montmelò potrebbe essere favorevole alla Ducati, considerando il lungo rettilineo dei box, dal quale però si accede attraverso una curva veloce, la percorrenza della quale determina poi la velocità sul dritto. In altre parole se la Ninja numero 1 potesse contare su di un ottimo assetto e su di una percorrenza dell’ultima curva molto veloce, non è detto che sia la V4 la moto da battere, specialmente se consideriamo che la sede del team KRT, la squadra ufficiale Kawasaki, è ad un solo chilometro dal circuito e, che Rea e Lowes sono quelli che hanno svolto il maggior numero di test sulla pista catalana. Nell’ultimo, quello dei primi di luglio Rea aveva fatto segnare il miglior crono, ma Redding lo tallonava da vicino. L’inglese della Ducati da ora in avanti dovrò giocare all’attacco e dovrà rischiare qualcosa per non lasciare in mano al nordirlandese quello che sarebbe il sesto titolo mondiale consecutivo.

Rinaldi ed il team GoEleven sono indubbiamente la rivelazione del campionato 2020 ma non hanno mai provato sul tracciato catalano e questo potrebbe rappresentare un problema, visto che tutte le altre squadra partiranno invece da un set up già collaudato.   

Ed è il caso dei piloti Yamaha, pronti ad inserirsi nella lotta tra Rea e Redding, per conquistare almeno il podio ed uscire da un momento grigio nel quale, dopo le ottime gare disputate a Portimao, la casa dei tre diapason ha conquistato solamente un terzo posto con Van der Mark nella prima Superpole Race di Aragon.

Una delle novità di questo sesto round viene proprio dalla Yamaha che potrà contare su una wild card di lusso rappresentata da Jonas Folger, che con la R1 del team Bonovo Action by MGM Racing (con il quale sta dominando il campionato IDM SBK tedesco) farà il suo esordio assoluto nel WorldSBK. Sarà una prova importante per l’ex pilota MotoGP che si è candidato ad un posto fisso nel mondiale SBK del prossimo anno.

L’altra novità arriva invece dalla Ducati e dal team Barni Racing che dopo il secondo, e questa volta sembra definitivo, ritiro di Marco Melandri ha prelevato dal CIV il giovane Samuele Cavalieri chiamato a risollevare una stagione fallimentare per la squadra di Marco Barnabò, sia nel mondiale che nel campionato italiano, dove Pirro ha ormai dato l’addio al titolo di Campione d’Italia SBK. E parlando di team Ducati privati da annotare il ritorno di Tati Mercado, che ha recuperato dai postumi dell’incidente del quale era stato vittima nel primo dei due round di Aragon, e torna quindi sulla Panigale V4 del team Motocorsa Racing.

Tornando alle case ufficiali, la Honda non ha brillato nei test privati di due mesi fa, ma da allora la CBR è cresciuta molto, sino a conquistare un podio al Motorland. Discorso nettamente opposto quello della BMW che aveva chiuso al terzo posto con Sykes le prove di giugno, ma che nelle ultime gare non ha ottenuto risultati, dimostrando di essere ancora ben lontana da una competitività accettabile.

Le strade di Christophe Ponsson e del team Nuova M2 Racing si sono divise e quindi a Barcellona non vedremo in pista la RSV4 della squadra italiana, che da ora in poi si concentrerà sul CIV, dove sta vincendo il titolo con Lorenzo Savadori e sul National Trophy 1000.

Jules Cluzel non potrà correre in Spagna e quindi Andrea Locatelli potrebbe vincere matematicamente il titolo già in questo sesto round. Sino ad ora il bergamasco del team Bardahl Evan Bros. si è aggiudicato tutte e nove le gare che si sono disputate, spazzando via ogni precedente record di vittorie. A causa dell’incidente che ha causato a Cluzel la frattura di tibia e perone della gamba sinistra, Raffaele De Rosa dovrà partire dalla pit line in gara1, mentre il posto dello sfortunato francese sulla R6 del team GMT94 sarà preso da Kyle Smith, uno dei migliori piloti della 600 purtroppo ed inspiegabilmente dimenticato dai manager della categoria.     

Un forfait importante anche nella Supersport 300 dove la campionessa mondiale 2018 Ana Carrasco ha concluso in anticipo la sua stagione a causa di una caduta in una sessione di test, che le ha causato una doppia frattura vertebrale. Niente di grave per la volitiva pilota spagnola, che dovrà però restare a lungo a riposo. Per una donna che non corre ce n’è un’altra che invece debutta in SS300 e lo fa con una R3 gestita dal team Trasimeno. Parliamo di Beatriz Neila Santos, fresca vincitrice della European Womens Cup, che disputerà le due gare catalane.

Caricamento commenti...