SBK, Jerez lascia per il 2022

SBK, Jerez lascia per il 2022
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La pista andalusa abbandona la Superbike: troppi costi e troppi pochi biglietti venduti. Laura Alvarez: "Economicamente insostenibile"
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10 dicembre 2021

Perdite per circa 700.000 euro: questo il bilancio della Superbike a Jerez de la Frontera. Una situazione economica che ha costretto Cirjesa, società direttamente legata al comune della cittadina andalusa, ad abbandonare il Mondiale alla scadenza del contratto. Il Mondiale delle derivate di serie non ha storicamente grande seguito in Spagna, dove il pubblico predilige i prototipi del Motomondiale. E nonostante gli sforzi di Dorna, che sta tentando di portare più piloti iberici in SBK, l'albo d'oro è gelido nel dare lo specchio della situazione: in trentatrè anni il solo Carlos Checa ha vinto un titolo. Non bastasse, i piloti spagnoli in classe regina sono stati tre sui sedici che hanno disputato tutto il Mondiale 2021. Statistica che peggiora ulteriormente se si considerano tutti i partenti, perché così diventano tre su trentadue...

Una situazione definita "economicamente insostenibile" da Laura Álvarez, vicepresidente di Cirjesa, che sulle pagine del quotidiano Diario de Jerez ha annunciato la rinuncia a partecipare al Mondiale a partire dalla stagione 2022, il cui calendario provvisorio diramato qualche settimana fa effettivamente lascia ancora da definire quella tredicesima tappa (non in ordine cronologico, ovviamente) che apparteneva al tracciato andaluso.

Il circuito è da diversi anni in difficoltà, situazione aggravata dai problemi legati alla pandemia di Covid-19 che ha causato perdite per oltre un milione di euro alla gestione di Cirjesa. Inevitabile quindi la dolorosa scelta di tirarsi fuori dal Mondiale SBK. "La decisione è stata presa all'unanimità dal consiglio d'amministrazione" spiega Álvarez, "perché il Comune di Jerez non può sostenere da solo questo genere di spese. Il contratto con il Mondiale termina nel 2021, quindi abbiamo assolto ai nostri doveri, ma a fronte di costi elevatissimi, i ricavi sono minimi."

La soluzione sarebbe un maggior coinvolgimento delle autorità regionali - la Junta de Andalucìa - che però non sembra intenzionata a sobbarcarsi i costi come invece - continua la vicepresidente - avviene nel caso delle comunità autonome, facendo riferimento a Barcellona e Aragona, che restano infatti nel calendario 2022. "Siamo un'azienda pubblica, che a fine anno deve presentare risultati. Purtroppo, il Gran Premio Superbike non porta gli stessi introiti di quello della MotoGP, e un'azienda come la nostra a volte deve prendere decisioni scomode. La situazione attuale è insostenibile."