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Nove vittorie consecutive, o se preferite tre triplette in fila per Toprak Razgatlioglu. Un filotto di successi che demoralizzerebbe qualsiasi avversario, ma non Nicolò Bulega che ha dichiarato che i prossimi circuiti saranno certamente più favorevoli a lui e alla sua Panigale di quanto non lo sia stato quello ungherese. L’italiano del Team Aruba.it non intende mollare e cercherà assieme alla Ducati di migliorare la sua moto, regolamenti permettendo.
Insomma non è finita e ne vedremo delle belle, sperando in gare meno noiose di quelle alle quali abbiamo assistito al Balaton Park, una pista nuova per i mondiali delle derivate, che tutti attendevano al varco e che ha mostrato lati positivi e lati negativi, una caratteristica, come ha detto anche Danilo Petrucci, che accomuna un po’ per tutte le piste.
Nonostante una domenica con la minaccia della pioggia il pubblico ungherese ha risposto positivamente al richiamo della Superbike, e alla fine sono stati quasi 43.000 gli spettatori che, nei tre giorni, hanno preso d’assalto le tribune ma soprattutto il paddock della SBK.
Tornando al responso delle gare, la BMW è sempre e solo Toprak perché Michael Van der Mark sembra in caduta libera e questo fa sorgere molti dubbi sul “dopo Toprak” che attende la casa bavarese (che probabilmente si chiamerà Petrucci).
Al contrario sono tanti gli alfieri della Ducati ma il primo è sempre lui: Bulega. Gli altri si alternano alle sue spalle, tra alti e bassi, ma nessuno sembra realmente in grado di contrastare il fenomeno turco.
La Honda a Balaton è salita in alto, ma non ci stupiremmo se, al prossimo round, tornasse nell’anonimato. Sia Xavi Vierge che lo sfortunato Iker Lecuona sono stati competitivi, ma aspettiamo di rivederli a Magny Cours. Alti e bassi per i due piloti della bimota che negli ultimi round è sembrata regredire anziché migliorare.
La Yamaha è sempre e solo Andrea Locatelli e non si capisce se sia lui ad essere un fenomeno o gli altri ad essere deludenti. Forse la verità sta nel mezzo.
Sfortunati la Kawasaki e Garrett Gerloff, che si è dovuto fermare proprio nel suo momento migliore, quando sembrava abbonati alla top ten con vista sulla top five. Per fortuna niente di grave e tornerà in Francia.
Questo mese di sosta arriva al momento opportuno per molti piloti e team che ne approfitteranno per lavorare sulle loro moto o, come nel caso del texano di Puccetti, di Lecuona e di Remy Gardner, di guarire dagli infortuni causati dalla brutta carambola di Gara1, causata da Andrea Iannone.
In attesa di rivederli in pista diamo il voto ai protagonisti dell’ottavo round del Balaton Park Circuit;
Terza tripletta, questa volta (come a Donington) con tanto di pole position. Il suo strapotere rende le gare noiose e lascia agli altri solo le briciole. In tre round ha mangiato 57 punti a Bulega e da quando il suo passaggio alla MotoGP è diventato ufficiale ha un solo obiettivo: lasciare la Superbike da campione del mondo. Ed è uno molto testardo.
Commette un solo errore (le gomme) e per sua fortuna lo fa nella Superpole Race, dove i punti in palio sono la metà. Lascia in Ungheria 22 punti che peseranno molto nella lotta per il titolo. Avrebbe bisogno dell’aiuto della Ducati, ma questa Panigale sembra arrivata al capolinea. Come ha affermato lui stesso arriveranno piste migliori, ma dopo la pausa dovrà mostrare i denti e gli artigli. Battere il turco lo consacrerebbe campione vero.
Dopo una Superpole finalmente accettabile, conquista per due volte quel terzo posto che quest’anno sembra sia il miglior risultato al quale lui possa ambire. Cade rovinosamente in Gara2 ma resta in lotta per la terza posizione in campionato, e vuole dimostrare di meritarsi una moto per il 2026.
Le piste “cazzute” sono quelle che preferisce, ma a Balaton non riesce mai a salire sul podio. Sfortunato in gara1, sbaglia le gomme nella gara sprint e sfiora il terzo posto nella lunga della domenica. Forse leggermente deconcentrato dal mercato.
Si conferma la rivelazione di questa stagione anche in un week end macchiato dalla “solita” scivolata. Secondo in Superpole e due volte sul podio, in Ungheria è stato il miglior privato Ducati e sembra abbia ancora del margine di miglioramento. Provaci ancora Sam.
Dove sarebbe la Yamaha senza di lui? Terzo in Superpole, lotta pe il podio in tutte le gare e ne meriterebbe almeno uno. E’ all’apice della sua condizione sportiva e si è meritato il viaggio premio alla 8 ore di Suzuka.
Due volte sesto nelle gare lunghe e due volte dodicesimo (in Superpole e nella sprint race) un altro week end in altalena e non si capisce se sia regredito lui o la sua moto. Sino alla rovinosa caduta di Donington sembrava avesse reso competitiva la KB998 ma non era così. Ecco uno al quale la pausa potrebbe fare bene.
Meno peggio che in Inghilterra, ma anche al Balaton Park il Bocia non riesce a dimostrare tutto il suo talento. Colpa della bimota o colpa sua?
Risponde sempre presente all’appello della Honda ed ottiene sempre il miglior risultato possibile con l’enigmatica CBR. Sembra che uno dei due piloti attuali nel 2026 possa essere sacrificato sull’altare di Dixon e io spero non sia Xavi.
Si conferma in stato confusionale, commettendo un grave errore che manda qualche pilota in ospedale. Un errore di disattenzione o di eccesso di foga? Nemmeno la presenza di Elodie è riuscita a dargli serenità. In questa pausa dovrebbe meditare sulla sua situazione e decidere cosa fare da grande.
Ha perso la via maestra. Nelle ultime gare sbaglia troppo, ma soprattutto sembra aver interrotto quel processo di maturazione che lo stava portando in alto. Ha ancora tempo per maturare e crescere, ma non lo deve sprecare.
In crisi di identità. Forse sta pensando più al futuro che al presente, ma anche in Ungheria è stato solo la brutta copia di sé stesso. No Jonny così non va.
Irriconoscibile. Lo scorso anno ogni tanto si si avvicinava al suo compagno di squadra mentre quest’anno il cambio di moto sembra averlo messo in grande difficoltà.
Inizia male in Superpole, ma poi in gara va sempre a punti e sulla pista umida coglie un ottavo posto davvero eccezionale per un pilota che non era mai salito sulla Panigale di Bonovo. Orgoglio scozzese.
Fa e disfa, settimo nella gara sprint, cade in entrambe le gare lunghe. Dimostra talento e carattere, ma deve imparare a commettere meno errori se vuole fare il salto di qualità.
Un fine settimana in crescendo dal tredicesimo posto in Superpole all’ottavo in Gara2. Forse ha solo bisogno di stimoli nuovi e di cambiare moto. Troverà tutto nel team GoEleven.