SBK 2025. A Most primo punto iridato per QJMOTOR

SBK 2025. A Most primo punto iridato per QJMOTOR
Raffaele De Rosa è stato il primo pilota a conquistare un punto nel mondiale Supersport alla guida di una moto cinese, quindicesimo a Most in Gara1 con la QJMOTOR SKR 800 RR.
23 maggio 2025

Raffaele De Rosa è entrato nella storia, Il pilota che dallo scorso anno difende i colori della casa cinese QJMOTOR a Most è riuscito nell’impresa di portare in zona punti la SKR 800 RR, la quattro cilindri cinese che lo scorso anno ha debuttato nel mondiale Supersport, per partecipare al WorldSSP Challenge, vale a dire a tutte le prove europee della classe di mezzo dei mondiali delle derivate, saltando quindi solamente il primo round di Phillip Island e quello di Donington Park, che dopo la Brexit viene considerato un round extra europeo.

Dopo la prima posizione tra i piloti del Challenge conquistata a Cremona, il quindicesimo posto del pilota napoletano in Gara1 a Most ha confermato che QJMOTOR sta facendo le cose sul serio e si sta impegnando per rispettare i propri programmi sportivi, che prevedono una nuova moto (che dovrebbe arrivare dopo Misano) e la partecipazione al mondiale Superbike nel 2027.

Un traguardo ambizioso per la casa cinese, che sta facendo da apripista ad altre aziende provenienti dall’estremo Oriente e che entreranno nei prossimi anni in Sportbike e/o in Supersport.

I produttori cinesi e indiani hanno a disposizione un mercato interno enorme, in nazioni nelle quali ogni anno si vendono centinaia di migliaia di moto, con cilindrate che stanno aumentando di anno in anno, di pari passo con il miglioramento delle strade. La prima ad entrare in una competizione mondiale è stata Kove che ha anche vinto una gara nella WorldSSP300, salvo poi ritirare l’anno successivo la propria squadra ufficiale. Quello di Kove si può considerare un caso anomalo in quanto il suo fondatore Zhang Xue dopo aver dato all’azienda un’impronta decisamente racing con la partecipazione non solo al mondiale 300 ma anche alla Dakar, ha lasciato la propria creatura nel febbraio 2024 per fondare la ZX Moto.

La realtà e la storia di QJMOTOR sono completamente diverse. In questo caso ci troviamo di fronte ad uno dei principali produttori di moto al mondo - Qianjiang Motorcycle – che dal 2016 fa parte del colosso Geely, un gruppo che detiene marchi come Volvo, Lotus, Polestar e Lynk&CO sino alla “ex nostra” Benelli. QJMOTOR è presente in oltre 100 paesi in tutto il mondo con una gamma sempre più vasta e completa. Un grande brand, destinato in futuro a competere con le case giapponesi ed europee. Per QJMOTOR le corse rappresentano non solo una grande sfida, ma soprattutto l’acquisizione di un know how determinante per poter produrre moto sempre più prestazionali ed al passo con quelle dei competitors. Da qui l’obiettivo di dimostrare al mondo intero che i prodotti QJMOTOR possono gareggiare in pista contro i più prestigiosi marchi mondiali, con le conseguenze che ben possiamo immaginare su tutti i mercati mondiali.

La chiave di volta per passare da moto “convenienti” a moto “vincenti”.

Certo la strada sarà lunga e irta di difficoltà, ma almeno per quanto riguarda QJMOTOR si sta lavorando con il massimo impegno ed affrontando gli investimenti necessari. Quest’anno le SKR 800 RR sono due ed all’esperto pilota italiano è stato affiancato il finlandese Niki Tuuli in quanto è stato giudicato indispensabile avere almeno due piloti e due dati diversi da poter confrontare. Il prossimo passo sarà la sostituzione della SKR 800 RR con un nuovo modello, progettato e realizzato secondo le direttive impartite dalla squadra corse che, come sappiamo, ha sede in Italia.

In molti hanno sorriso quando lo scorso anno a Barcellona venne presentata la prima moto cinese in Supersport. Un mezzo pesante e ingombrante, con pochi cavalli rispetto agli avversari. Quella moto in poco più di un anno è migliorata grazie all’impegno di Raffaele e della sua squadra ed ora, se non a Donington Park certamente al Balaton Park Circuit, De Rosa e Tuuli potranno disporre di una nuova moto, decisamente più competitiva, anche se non ancora al livello delle moto che si contendono la vittoria. Sarà comunque un altro importante passo verso l’obiettivo finale: correre ai massimi livelli nel mondiale Superbike.

E’ chiaro che il progetto dell’azienda cinese si potrà realizzare solo tra una decina di anni, ma non dobbiamo dimenticare che la BMW, che debuttò in Superbike nel 2009, ha vinto il suo primo titolo iridato lo scorso anno, nel 2024, dopo quindici anni. Possiamo concederne almeno una decina ad aziende che non hanno la storia e la tecnologia del colosso bavarese?

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