SBK 2023. Il mercato piloti e team è in fermento. I grandi movimenti

SBK 2023. Il mercato piloti e team è in fermento. I grandi movimenti
Carlo Baldi
I prossimi round del mondiale SBK saranno importanti per la classifica e potrebbero essere determinanti per definire la griglia 2023. Ecco le voci che riguardano piloti e team
17 agosto 2022

Se i team ed i piloti dei campionati mondiali delle derivate si stanno godendo le meritate vacanze, non così si può dire dei loro manager, molti dei quali hanno il telefono bollente.
In attesa di ritrovarsi tutti a Magny Cours in Francia dal 9 al 11 settembre, dove qualche rumor potrebbe già trovare conferma, ecco cosa bolle in pentola sia per quanto riguarda i piloti che le squadre in ottica 2023.

Kawasaki

Confermata la punta di diamante Jonathan Rea, sembra che al suo compagno di squadra Alex Lowes ultimamente sia venuto qualche dubbio circa il rinnovo già firmato per il prossimo anno.
Se così fosse non sarebbe un problema per il KRT sostituirlo, ma la sensazione è che il gemello di Sam resterà al proprio posto.

Dando un occhiata ai team privati, da tempo si vocifera che quello di Manuel Puccetti voglia sostituire Lucas Mahias. La verità si conoscerà solo a settembre, ma intanto negli ultimi due round di Donington Park e Most il manager reggiano ha ascoltato numerose proposte, che gli sono pervenute da piloti già in SBK ma non solo.
Oltre ai due piloti della casa di Akashi nel BSB, Lee Jackson e la giovane ed interessante promessa Rory Skinner, ha dato la propria disponibilità a salire sulla Ninja italiana anche Tom Sykes, che non si sta trovando a proprio agio nel campionato nazionale, dove occupa attualmente soltanto la quattordicesima posizione.

Il recordman delle pole position tornerebbe di buon grado nel mondiale, motivato a dimostrare di essere stato accantonato troppo in fretta. Il problema è solo economico, in quanto Sykes non porta un budget, ma lo richiede. Lo stesso problema che ha Loris Baz che vorrebbe far ritorno su una Kawasaki, ma è frenato dal generoso ingaggio che percepisce nel team Bonovo BMW.

Garrett Gerloff
Garrett Gerloff

BMW

Il team ufficiale della casa tedesca ha un altro anno di contratto con Scott Redding ed ha confermato lo sfortunato Michael Van der Mark. Resta però vacante almeno una delle due M1000RR del team satellite Bonovo, che ha perso come pilota Eugene Laverty, che nel 2023 smetterà di correre e diventerà uno dei soci della squadra.

Per sostituirlo si fa il nome di Garrett Gerloff. Sembra che l’avventura del texano con il team GRT Yamaha sia ormai ai titoli di coda. Dopo aver illuso tutti con qualche prestazione brillante (due podi nel 2020 e tre nel 2021) quest’anno l’americano ha come miglior risultato soltanto un settimo posto a Donington. Poco per meritarsi la conferma sulla R1 semi ufficiale della squadra di Filippo Conti.
Potrebbe essere lui quindi a sostituire Laverty sulla seconda BMW privata. Come abbiamo scritto sopra Baz non è entusiasta del team privato tedesco, e ha bussato alla porta di Puccetti, ma deve decidere tra il suo buon ingaggio attuale ed una sistemazione meno retribuita ma maggiormente competitiva.

Yamaha

Il team Pata Yamaha with Brixx WorldSBK sembra a posto con le conferme di Toprak Razgatlioglu ed Andrea Locatelli
Usiamo il condizionale perché non è detto che il turco non trovi quella Yamaha ufficiale in MotoGP che ha posto come condizione per passare nel paddock dei prototipi.

Al momento sembra che la strada GP non sia percorribile, ma sarà meglio attendere la fine della stagione prima di darlo sulla R1 ufficiale anche nel 2023. Come abbiamo visto la squadra satellite GRT potrebbe cambiare entrambi i piloti. Il più serio candidato a lasciare il proprio posto sembra Gerloff mentre nonostante i pessimi risultati, Nozane potrebbe ricevere in dono ancora un anno di fiducia da parte della casa dei tre diapason. I candidati a sostituire il texano sono addirittura tre: Axel Bassani, Dominique Aegerter e Lorenzo Baldassarri. Il manager di Bassani si sta guardano intorno nel caso il suo assistito non venga scelto dal team Aruba.it Racing Ducati a sostituire Michael Ruben Rinaldi, ed ha bussato anche alla porta del manager GRT Filippo Conti.

Rispettando però la filiera da anni instaurata dalla Yamaha nei campionati delle derivate, è più probabile che sia uno tra lo svizzero e l’italiano a venir promosso in GRT. O magari tutti e due, se Nozane dovesse terminare la sua vacanza retribuita nel vecchio continente.

Il 2023 dovrebbe essere l’anno buono per la promozione in Superbike del team francese GMT94. Già al termine della passata stagione la squadra di Cristophe Guyot ha provato a passare di categoria, ma la casa giapponese non era in grado di supportare un ulteriore team nella classe maggiore, cosa che sembra invece possibile il prossimo anno. Il manager transalpino sta facendo una corte serrata ad Aegerter, ma così come per il team GRT bisognerà vedere quali saranno le intenzioni di Yamaha, e come la casa dei tre diapason vorrà disporre i propri piloti sulla scacchiera del WorldSBK 2023. 

Per finire il lungo elenco dei team della casa di Iwata, non dobbiamo dimenticarci del team Gil Motor Sport-Yamaha che sembra interessata a schierare due moto, ma tutto ancora tace per quanto riguarda i nomi dei possibili piloti.

Axel Bassani
Axel Bassani

Ducati

Confermato Alvaro Bautista, si fa sempre più accesa la lotta per accaparrarsi l’altra V4 ufficiale. Oltre a Michael Ruben Rinaldi, che potrebbe venir riconfermato secondo le volontà sia della squadra che del main sponsor, la seconda Panigale Aruba potrebbe andare  al già citato Axel Bassani oppure a Danilo Petrucci.
Il ternano è molto ben visto dai vertici della casa italiana, che dopo averlo perso in MotoGP sarebbero contenti di vederlo rientrare nell’orbita Ducati dalla porta principale della SBK.

Per quanto riguarda le due squadre private GoEleven e Barni, hanno entrambi firmato due anni di contratto con il tedesco Philipp Oettl e con il sanmarinese Luca Bernardi. I risultati di quest’ultimo sino ad ora non sono stati certamente esaltanti, ma era ciò che ci si doveva attendere da un ventenne di talento, ma con all’attivo solo cinque round del mondiale Supersport.
Inoltre Bernardi non era ancora al 100% fisicamente, e per questo motivo ai primi di agosto si è sottoposto ad un intervento chirurgico, per rimuovere le placche che gli erano state fissate alla schiena dopo la brutta caduta di Magny Cours dello scorso anno. Sia per lui che per Oettl si potrà stilare un bilancio attendibile solo a fine stagione.

Numerose le voci che riguardano il team Motocorsa Racing. Al di la della difficile riconferma di Axel Bassani, la squadra di Lorenzo Mauri nel 2023 potrebbe schierare ben due piloti, grazie al contributo di un nuovo sponsor con il quale le trattative sono in fase avanzata, ma non si sono ancora concluse. Se come sembra il Bocia dovesse cambiare casacca, sono molti i piloti che già si sono candidati a sostituirlo, ma non è escluso che a salire sulla Panigale Motocorsa possa essere invece Danilo Petrucci.

Nel caso di riconferma di Rinaldi nel team Aruba, il ternano potrebbe fare un anno di ambientamento in SBK nella squadra comasca, con una moto supportata dalla casa madre. Un po come è già successo lo scorso anno con Chaz Davies, appoggiato con una V4 ufficiale al team GoEleven.

Honda HRC

Data per scontata la riconferma del talentuoso Iker Lecuona, ultimamente sono salite anche le quotazioni di Xavi Vierge, che in un primo momento sembrava in odore di sostituzione.
Come ha recentemente affermato il Team Manager HRC Leon Camier, la stagione dello spagnolo è stata costellata di infortuni che ne hanno limitato l’impiego e condizionato i risultati. Sarebbe quindi logico e giusto concedergli una seconda possibilità, anche per dare continuità ad un progetto che stenta a decollare.

Nel caso Vierge tornasse invece in Moto2, per sostituirlo si fa il nome di Bassani, che si è detto fiducioso del fatto che una casa come la Honda possa prima o poi raggiungere i risultati che si prefigge. Assieme a Lecuona il veronese andrebbe a costituire una squadra giovane quanto rampante ed ambiziosa. E se davvero la Honda dovesse presentare una versione riveduta e corretta della Fireblade, allora ne vedremmo davvero delle belle.