EWC 2016. Il Mondiale di Enduro inizia in Marocco

EWC 2016. Il Mondiale di Enduro inizia in Marocco
Piero Batini
  • di Piero Batini
3+1+1 i Titoli iridati da assegnare, come sempre, ma la grande novità è il ritorno dell’Assoluta, che promuove la nuova super Classe Enduro GP
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
7 aprile 2016

Otto prove in calendario, la prima ad Agadir, Marocco, il 7 e 8 Aprile, l’ultima a Cahors il 10 e 11 settembre, come sempre in Francia da quando l’EWC è benedetto dal lavoro di Alain Blanchard. Il promoter francese lo merita, l’Enduro gli è sempre stato a cuore e sotto la sua guida ha raggiunto nuovi e sempre più importanti traguardi. In Italia il Mondiale arriverà a stagione ben inoltrata, più precisamente il 16 e 17 Luglio, a Fabriano, per il Gran Premio Acerbis penultimo dell’anno. Le altre tappe intermedie sono fissate in Portogallo, Grecia, Finlandia, Svezia e Spagna. Escono di scena i Gran Premi sud e centro americani di Cile e Argentina o Messico, poco tagliati alle “borse” dei Team Europei, ed entra il Gran Premio di Agadir, autentica, eccitante e pratica novità africana.


I campioni da battere, o in carica ma che hanno deciso di non difendere il proprio titolo. Eero Remes, vincitore della E1 con la TM, davanti a Nambotin e Santolino. Antoine Meo, cinque volte Campione del Mondo, detentore della E2, vinta con la KTM, davanti a Salvini e Renet, ma ora impegnato a tempo più o meno pieno nel Mondiale Cross-Country Rally e alla Dakar con il Team ufficiale KTM. Mathias Bellino, Campione del Mondo E3 con Husqvarna, davanti a Phillips e Seistola. Jamie McCanney, Campione del Mondo Junior con Husqvarna e davanti a Redondi e Holcombe. Laia Sanz, Campionessa Mondiale con KTM, davanti alla Daniels e alla Gardiner. E Mikael Persson, infine, vincitore con Yamaha della Youth Cup FIM, davanti a Garcia e Edmondson.


Di tutti questi, solo Eero Remes e Laia Sanz si presentano ai blocchi di partenza della stessa Classe, la E1 e la EW rispettivamente, e dunque con l’obiettivo di difendere i Titoli conquistati al termine della stagione 2015. Tutti gli altri o hanno cambiato classe o, come abbiamo detto a proposito di Meo… mestiere.


Tenuto conto che ci sono piloti, animatori di grandi sfide dell’Enduro come Matti Seistola o Aigar Leok, che hanno deciso di… andare in pensione, altri che hanno cambiato “casacca” e che quindi hanno aggiunto motivazioni impellenti, e tenuto conto della normale, strategica redistribuzione dei piloti nelle classi del Mondiale, la stagione 2016 si presenta particolarmente incerta e interessante. E tutto questo prima ancora di fare i conti con la grande novità della stagione Mondiale 2016, l’introduzione della Classe Enduro GP che raccoglie tutti i piloti della classi E1, E2 e E3 con l’intento di premiare il migliore in assoluto, cioè indipendentemente dalla classe di appartenenza. In questo modo si vuole restituire una nuova dignità e una nuova vita alla classifica Assoluta che, bandita dall’attuale configurazione del Campionato del Mondo di Enduro inaugurata nel 2004 con la prima stagione del Promoter di ABC Communication, era di fatto molto seguita ma… sotto banco. L’idea iniziale, per la verità, era di creare una classe a parte basata sui migliori Piloti della stagione precedente, in questo caso fissati all’indomani del GP d’Italia dello scorso anno. La nuova classe avrebbe creato una barriera di separazione con le attuali classi del Mondiale, che sarebbero rimaste a rappresentare un titolo declassato e messo in ombra dalla Enduro GP. Dopo un‘altalena di posizioni e al termine di un “vivace” confronto tra i Team e il Promoter, finalmente tutto è rimasto come prima, ma con l’aggiunta dell’Assoluta/Enduro GP. E probabilmente è più giusto così, visto che anche il Mondo dell’Enduro non sfugge alle grinfie della crisi generale, e che è sempre meglio crescere facendo un passo alla volta piuttosto che immaginare delle rivoluzioni dai risultati tutt’altro che certi. Già a partire dalla prossima stagione, per esempio, quando le piccole 125 2 Tempi saranno definitivamente bandite, sarà obbligatorio mettere le mani sui regolamenti. Lasciamo stare dunque quanto di buono è stato costruito sino ad oggi, e concentriamoci sui grandi temi dell’Enduro Mondiale.


Vero, Eero Remes ha avuto a che fare con un Nambotin in anno di massima sfortuna, ma il piccolo finlandese della TM ha sorpreso, è cresciuto a dismisura e ha pienamente meritato il Titolo. Remes ha quindi tutte le carte in regola per difendere il suo primato. Non avrà più come avversario Nambotin, passato alla classe superiore, ma le “grane” non dovrebbero mancargli. Sulla carta, ad iniziare dalla coppia del Team Miglio Yamaha Yamalube di Massimo Migliorati, che porta al Mondiale della E1 Mikael Persson, Mondiale Youth Cup 2015, e Jamie McCanney, Mondiale EJ. Fabio Farioli, “Boss” del Team ufficiale KTM, come sempre alle prese con i colpi di testa della Fabbrica, gioca la carta Ivan Cervantes, non più giovanissimo ma pur sempre e non a caso un fuoriclasse, e del giovanissimo Nathan Watson, visto molto bene nella prova di apertura dell’Italiano a Lignano Sabbiadoro.


Chiaro che la mossa chiave della Squadra di Farioli è il passaggio di Christophe Nambotin dalla E1 alla E2, affiancato dall’americano Taylor Robert. La mossa è tutt’altro che facile, tuttavia, perché la E2 è la classe più combattuta delle ultime stagioni e, sulla carta, quella che potrebbe produrre il maggior numero di riferimenti per la neonata Classe Enduro GP. L’asso di KTM certamente non avrà vita facile, e la causa principale va cercata in due mosse cruciali del “mercato” invernale: il blitz di Matthew Phillips, che ha abbandonato KTM per tornare a una Squadra guidata da Fabrizio Azzalin, nella fattispecie l’emanazione ufficiale Sherco e, soprattutto, il trasferimento di Alex Salvini da Honda a Beta. Il Campione del Mondo 2013 entra nella Squadra ufficiale guidata da Fabrizio Dini, e il Team RedMoto risponde schierando la sua nuova “arma” per la E2: Davide Guarneri.


Il Team Honda Italiano è anche uno dei più attivi nella campagna 2016 della EJ con tre piloti, Giacomo Redondi, Alessandro Battig e Davide Soreca, in grado di puntare direttamente al Titolo a cui vorrebbero concorrere, tuttavia, anche lo spagnolo Garcia (Husqvarna), lo svedese Elowson (Husqvarna) e, perché no, l’italiano Bresolin (Beta).


La classe apparentemente più sguarnita è la E3. Il suo Campione, Mathias Bellino, è “sceso” nell’arena della E2, Seistola e Leok hanno appeso il casco al chiodo. Ed è nella E3 che Beta cala l’Asso. La Squadra di Dini schiererà, oltre all’inglese Holcombe, anche il Campione del Mondo 2008 e 2009 Johnny Aubert. Il fuoriclasse francese è reduce da alcune stagioni sfortunate e segnate da una serie di infortuni, ma già dalle prime battute dell’Italiano sembra aver ritrovato il 100% dello smalto. Contro Aubert vedremo Barragan (Gas Gas), Santolino (Sherco) e, speriamo, Monni (TM) e Oldrati (Husqvarna).


Il “libretto” degli atti del Mondiale di Enduro 2016 è sicuramente interessante. Il lavoro dei Team e del Promoter, che con i piedi saldamente piantati in terra giunge alla tredicesima stagione e conterà nel 2016 il 100° Gran Premio, mantiene più viva che mai la più “naturale” e pura delle discipline del Fuoristrada.


Difficoltà e problemi non mancano, naturalmente, e allora stiamo a vedere cosa ci porterà di nuovo la battaglia della Enduro GP Class. Questione di ore.

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