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La Terra di mezzo in questo caso non è la regione creata dalla mente dello scrittore fantasy J.R.R. Tolkien (quello del Il Signore degli Anelli), bensì è quel segmento di mercato che negli ultimi anni è stato trascurato dalle maggiori case motociclistiche per quanto riguarda il settore delle supersportive. Le settemmezzo che si davano battaglia nel Mondiale SBK nel corso degli Anni Ottanta e Novanta, e che hanno fatto sognare intere schiere di appassionati, sono state sostituite dalle mille, mentre sulle strade di tutti i giorni e sulle piste le sole 750 che si possono incontrare sono al massimo le Suzuki GSX-R 750. Moto affascinanti ed equilibrate, ma che sono state sviluppate lo stretto necessario e nulla più, in particolare dal punto di vista della gestione elettronica. A riportare l’attenzione su questo segmento ci pensa MV Agusta, che con la nuova F3 800 rilancia alla grande questa cilindrata intermedia, e lo fa con una moto che colpisce, come fanno da oltre un decennio tutte le moto prodotte alla Schiranna, per estetica e contenuti.
Il tre cilindri non fa rumore, canta, e più lo tiri e più lui canta bene, e quando prende fiato riempiendo completamente l’air box, è arrapante
sensazione di compattezza, che però non significa sacrificio in termini di abitabilità ed ergonomia. Sotto al metro e ottantacinque tutti i piloti riescono a trovare la posizione di guida ottimale. Quello che cambia è il suono del motore, non tanto al minimo, quanto a gas aperto e ai medi regimi. Il tre cilindri non fa rumore, canta, e più lo spremi e più lui canta bene. E quando prende fiato riempiendo completamente l’air box, è arrapante. Oltre alla voce, rispetto alla sorella minore, cambia decisamente la risposta ai medi regimi. L’aumento di cilindrata e di coppia erogata è avvertibile, mentre il comando del gas e relativo ride-by-wire, hanno perso quei leggeri ritardi di risposta che avevamo notato sulle tre cilindri provate in precedenza (da segnalare che tale miglioramento è dovuto al solo aggiornamento del software, e che quindi tutte le tre cilindri 675 e 800 possono essere aggiornate in tal senso.
Una precisione che però manca in parte al cambio, che fatica ad assecondare un motore così prestazionale e una ciclistica così svelta, questo a causa di una corsa della leva non particolarmente contenuta e al cambio elettronico che non ci è parso particolarmente rapido e preciso. In particolare, nel passaggio tra la terza e la quarta, il conflitto elettronico/meccanico si è paventato più di una volta. I tecnici sono già al lavoro a tal proposito e, visto il risultato ottenuto sul comando dell’acceleratore, contiamo che possano risolverlo in tempi rapidi e quindi trasferirlo sulle moto già prodotte e in produzione. Le prestazioni di questa sportiva, che allarga ulteriormente la gamma di modelli disponibili nel listino MV, rappresentano una via di mezzo ideale tra quelle delle moderne seicento e le impegnative mille da quasi duecento cavalli. Una via di mezzo con prestazioni tali che, in particolare sui tracciati più lenti che poi in Italia sono la maggioranza, darà del filo da torcere alle moto di cilindrata superiore.
MV Agusta
Via Giovanni Macchi, 144
21100 Varese
(VA) - Italia
0332 254111
info@mvagusta.com
https://www.mvagusta.com/it/
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