Rodaggio pneumatici moto nuovi: cosa c'è da sapere

Rodaggio pneumatici moto nuovi: cosa c'è da sapere
Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
Rodaggio pneumatici moto: come rodare in sicurezza le gomme nuove.
  • Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
17 dicembre 2018

Hai appena comprato una motocicletta e stai per portarla a casa, oppure sei già al cambio pneumatici dopo avere percorso tanti chilometri e avere raggiunto i limiti di consumo del battistrada? In entrambi i casi non dobbiamo dimenticare che anche gli pneumatici della moto devono attraversare un periodo di rodaggio, esattamente come ogni parte soggetta ad usura sulla motocicletta. Il rodaggio delle gomme da moto nuove è necessario per evitare che nei primi chilometri percorsi la motocicletta possa reagire in modo anomalo e pericoloso.

 

I pneumatici nuovi hanno bisogno di un breve rodaggio
I pneumatici nuovi hanno bisogno di un breve rodaggio

Perché rodare gli pneumatici da moto nuovi?

Innanzitutto è utile chiarire che i polimeri che compongono la mescola degli pneumatici stradali moderni e gli attuali metodi di produzione garantiscono fin dai primi chilometri d'uso della gomma un'ottima aderenza, tuttavia non bisogna dimenticare che la fase di sformatura dallo stampo nel quale viene vulcanizzato il pneumatico lascia sulla sua superficie uno strato di composto antiadesivo dello spessore di alcuni micron, senza il quale lo strato di battistrada più esterno si separerebbe con difficoltà dallo stampo. Questo strato di composto antiadesivo è il responsabile del caratteristico colore lucido delle gomme da moto nuove ma è anche piuttosto scivoloso, deve quindi essere eliminato tramite un breve rodaggio.

È importante notare che lo pneumatico è formato da tutta una serie di parti che interagiscono tra di loro, dalla carcassa alle tele: anche queste parti hanno la necessità di un breve periodo di rodaggio per assestarsi reciprocamente tra loro e garantire le massime prestazioni in tema di feeling di guida, grip e durata.

il processo di produzione di uno pneumatico lascia sulla sua superficie dei composti antiadesivi
il processo di produzione di uno pneumatico lascia sulla sua superficie dei composti antiadesivi

Come si fa il rodaggio degli pneumatici da moto?

Niente di più semplice: nonostante sui vari forum si senta parlare di metodi più o meno casalinghi (diluenti, carta abrasiva, lavaggio manuale con solventi o saponi) e più o meno sicuri – ricordiamo che le gomme soffrono decisamente il contatto con i diluenti e i solventi – è sufficiente mettersi in marcia per circa 30/50 chilometri con una guida accorta che porti gradualmente alla normale temperatura di esercizio la gomma e non le richieda il massimo dei grip, ovviamente alle pressioni indicate dal costruttore. Quindi basta unicamente essere molto progressivi nella richiesta delle prestazioni in accelerazione, in frenata e in piega, magari iniziando con un angolo di inclinazione in curva ridotto per poi arrivare via via a coprire l'intera spalla dello pneumatico ed eventualmente – per chi avesse una moto con il Traction Control/ABS o le mappe per l'erogazione della potenza – inserire i setting più conservativi a potenza ridotta e più bassa soglia di intervento per il TC e ABS per evitare di ritrovarsi con la moto per cappello in accelerazione, con le ruote bloccate in frenata o sdraiati per terra in una curva affrontata troppo allegramente.

Dopo 50 chilometri di guida prudente e progressiva il composto antiadesivo sarà praticamente del tutto eliminato e si potrà ottenere dalla gomma il massimo delle sue prestazioni.

Per completare il rodaggio delle gomme nuove della moto non è strettamente necessario, specie nel comune utilizzo stradale, utilizzare tutto lo strato superficiale del battistrada in quanto anche un semplice trasferimento autostradale di qualche decina di chilometri consente la migrazione del calore dal centro dello pneumatico verso i fianchi e tale calore è già largamente sufficiente ad eliminare quel poco di composto antiadesivo presente sullo strato esterno della mescola ma, se proprio volete essere sicuri di non avere più alcun residuo di processo produttivo sulla gomma, venti chilometri di una bella strada di montagna - rispettando il codice della strada e il buonsenso - vi leveranno ogni dubbio, e vi sarete pure divertiti.

È anche vero che in passato le vecchie tecniche di produzione rendevano le gomme nuove piuttosto scivolose ed era necessaria una grande attenzione nel primo periodo di utilizzo dello pneumatico: oggi, come abbiamo visto, non è più così: anzi, alcuni costruttori già all'uscita dalla fabbrica conferiscono ad alcuni prodotti un'adeguata rugosità superficiale ottenuta attraverso specifici trattamenti che permettono allo pneumatico di essere pronto già dal primo metro – sempre però alla pressione corretta e all'adeguata temperatura d'esercizio – ad offrire le prestazioni per le quali è stato progettato.