La FIM presenta, FRHPhe-02 l'omologazione per i caschi dei piloti offroad

La FIM presenta, FRHPhe-02 l'omologazione per i caschi dei piloti offroad
Carlo Baldi
Dopo la FRHPhe-01 la FIM lancia ora la versione 02 dedicata, specificamente, ai caschi per il fuoristrada. Sarà in vigore dal 2026. Aumenterà la sicurezza, ma anche i costi per produttori e consumatori
9 dicembre 2022

Nel 2016 la Federazione Motociclistica Internazionale diede inizio al Racing Homologation Program for helmets, mentre nel 2019 la International Technical Commission della FIM preparò ed introdusse una nuova omologazione per caschi protettivi per motociclisti, denominata FRHPhe-01, che riguarda i caschi utilizzati dai piloti nelle competizioni su pista. Una “super omologazione” per i caschi utilizzati in condizioni estreme.

A quattro anni di distanza, e forte dell’esperienza maturata, la FIM ha annunciato che il livello di sicurezza per i nostri piloti è aumentato, grazie alla protezione a bassa e media velocità offerta dai caschi che hanno dovuto superare i nuovi test di impatto lineari ad alta velocità, di impatti obliqui e di penetrazione.

Finora i caschi che hanno ottenuto l’omologazione FIM sono stati 38, provenienti da 22 produttori diversi. Assieme a loro e con il contributo dei tecnici del laboratorio FIM presso l'Università di Saragozza, la fase la FIM ha ora presentato lo standard FRHPhe-02 che include anche i caschi dei piloti offroad.

Gli standard omologativi della FIM vanno oltre le omologazioni che i produttori di caschi devono soddisfare ed ottenere per poter vendere i loro prodotti sul mercato. Senza entrare troppo nel dettaglio tecnico, la FRHPhe-02 prevede dei test di laboratorio diversi ed ancora più difficili da superare. Si tratta di quattro impatti contro un'incudine piatta da scegliere tra i diciassette possibili punti del casco (rispetto ai 3 impatti su 12 punti possibili, richiesti dagli standard FRHPhe-01 ed ECE 22-06). La velocità di impatto è la più alta mai richiesta da uno standard omologativo: 8,2 m/s. Ulteriori quattro impatti sono previsti su incudine emisferica ma ad una velocità di 7,5 m/s. Questi crash test non sono previsti da nessun altro standard.

I caschi che avranno ottenuto la nuova FRHPhe-02 potranno essere utilizzati nelle competizioni FIM (faranno eccezione i piloti del trial e quelli che si cimenteranno nei record di velocità su terra).

L’obbligo di utilizzo scatterà dal 2026 ma la FIM raccomanda “fortemente” che i caschi FRHPhe-02 vengano utilizzati già nel 2025.  Tutti i caschi omologati FIM hanno un codice QR cucito nel sottogola, che può essere scansionato per tracciare ogni casco individualmente, onde garantirne la validità.

Ricordiamo infine che l’obbligo dell’utilizzo di caschi omologati FRHPhe è previsto al momento solamente nelle competizioni sotto l’egida della FIM e sono quindi esclusi i campionati o i trofei nazionali, patrocinati o comunque controllati dalle singole Federazioni nazionali. Una decisione quanto meno singolare, visto che un pilota ad esempio del nostro CIV, dovrebbe avere lo stesso diritto alla sicurezza di un pilota della MotoGP.

Il FIM “Racing Homologation Program for helmets”, istituito nel 2016, ha condizionato e condizionerà i nuovi prodotti delle aziende di caschi, che avendo superato questa omologazione disporranno dei mezzi tecnici e del know how necessario per produrre caschi più sicuri, anche nel caso di caschi destinati agli utenti stradali.

Un’ottima notizia per tutti i motociclisti, che dovranno però fare i conti con costi più elevati. Il peso economico di questa omologazione cade tutta sui produttori, e di conseguenza sui loro clienti.

Un casco omologato FRHPhe ha un costo di produzione maggiore, in quanto per superare le prove omologative dovranno essere utilizzati materiali più pregiati e per questo più costosi. Come sappiamo la sicurezza non ha prezzo e non accetta compromessi, e di conseguenza un casco di alta qualità costerà sempre di più rispetto a un altro comunque sicuro, ma di qualità inferiore. Ne consegue che purtroppo più il casco è costoso e meno motociclisti potranno acquistarlo ed utilizzarlo. I produttori lamentano che, oltre all’incremento dei costi per la produzione (giustificato dall’incremento della qualità e della relativa sicurezza) la FIM richiede che ogni modello di casco debba essere omologato per ogni singola taglia (cinque taglie equivalgono quindi a cinque omologazioni diverse, con cinque costi distinti per ogni test omologativo).

Inoltre quando il casco che ha ottenuto l’omologazione viene messo in vendita, dovrà sempre e comunque riportare l’etichetta omologativa FIM (anche se non verrà utilizzato nelle competizioni, ma soltanto su strada). L’etichetta rilasciata dalla FIM ha un costo di 4,5 franchi svizzeri per la 01, mentre la richiesta per la 02 è salita ad oltre 9,5 franchi. Costi aggiuntivi che comportano un incremento del prezzo del casco all’utente finale. Di conseguenza, come abbiamo visto, si riduce il numero di motociclisti che potranno acquistare un casco omologato FIM. Ma la Federazione Internazionale non dovrebbe avere a cuore la sicurezza di tutti i motociclisti?

Attraverso questo link potete accedere al documento emesso dalla FIM in relazione alla nuova omologazione FRHPhe-02.

 

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