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Le Salt Flats di Bonneville hanno visto un nuovo capitolo della loro leggenda. Tyler O'Hara, pilota dell'Indian Wrecking Crew e due volte campione del King of the Baggers, in sella ad una Indian Challenger modificata, ha registrato le 194,384 mph (circa 313 km/h), stabilendo un nuovo record AMA nella categoria 2000cc APS-AG.
Per capire l'importanza di questo risultato, basti pensare che il precedente record risaliva al 1972: 169,828 mph su una Triumph guidata da J. Angerer. Parliamo di oltre cinquant'anni fa, quando il mondo delle moto era piuttosto diverso da quello attuale.
Il progetto non è nato dall'oggi al domani. Indian Motorcycle, in collaborazione con S&S Cycle e Mission Foods, ha sviluppato una versione estrema della Challenger utilizzata nel campionato King of the Baggers. Non si tratta di una moto di serie, ovviamente, ma di una macchina da corsa che mantiene l'anima della bagger americana pur spingendosi verso prestazioni da capogiro.
L'approccio tecnico è quello tipico delle competizioni: ogni componente è stato ottimizzato per estrarre il massimo dalla piattaforma Challenger, mantenendo però l'identità visiva e concettuale del modello di produzione. La collaborazione con S&S Cycle non è una novità per Indian. Il marchio del Wisconsin ha una lunga storia nelle preparazioni per Bonneville e la sua esperienza è stata fondamentale per estrarre il massimo dal motore della Challenger.
Come sottolineato da Gary Gray, Vice President of Product Technology, Racing and Service di Indian Motorcycle, Bonneville rappresenta un "terreno sacro" per il marchio. La tradizione racing di Indian affonda le radici nel 1901, e le Salt Flats hanno sempre rappresentato il banco di prova definitivo per chi insegue la velocità pura. Il riferimento a Burt Munro non è casuale: il neozelandese diventato leggenda proprio su queste distese saline rappresenta lo spirito che Indian vuole mantenere vivo. Non si tratta solo di battere record, ma di onorare chi è venuto prima continuando a spingere i limiti del possibile.
Il King of the Baggers ha rivoluzionato il concetto di racing americano, portando in pista moto che, almeno sulla carta, dovrebbero essere dedicate ai lunghi viaggi su strada. Tyler O'Hara ha dominato questa categoria per due stagioni consecutive, dimostrando come le bagger moderne possano essere trasformate addirittura in armi da pista. Le vedremo in azione anche in alcune tappe del Motomondiale dalla prossima stagione, tra le quali anche il nostro Mugello.
L'esperimento di Bonneville rappresenta l'evoluzione naturale di questo concetto: se una Challenger può correre sul mixed di MotoAmerica, perché non dovrebbe puntare ai 200 mph sulle Salt Flats?
Con questo nuovo primato, Indian Motorcycle conferma la propria volontà di non accontentarsi mai e di puntare ad un'immagine che non è solo "american style" ma è anche prestazione. Il record AMA è un punto di partenza, non di arrivo. Gary Gray lo ha detto chiaramente: l'obiettivo era "andare il più veloce possibile", e la soglia dei 200 mph resta lì, a portata di mano.
La Indian Challenger ha dimostrato di avere il potenziale per entrare nella storia di Bonneville. Ora resta da vedere se questa impresa darà vita a nuovi progetti o se rimarrà un episodio isolato. Una cosa è certa: dopo 52 anni, quel record del '72 è storia passata.
Indian
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20832 Desio
(MI) - Italia
https://www.indianmoto.it/
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